Auschwitz, settant’anni dopo l’orrore: giovedì 27 gennaio, “Giornata della Memoria”
26 Gennaio 2015Il 27 gennaio 1945 i soldati dell’Armata Rossa sovietica liberarono il campo di concentramento tedesco di Auschwitz, nel sud della Polonia. Mentre si avvicinavano, le S.S. iniziarono l’evacuazione. Circa 60 mila prigionieri furono costretti a marciare verso ovest, la maggior parte, per lo più ebrei, verso la città di Wodzislaw nella parte occidentale dell’Alta Slesia. Migliaia di persone furono uccise in fretta nei giorni precedenti, il più possibile. Durante la marcia della morte le S.S. spararono a quelli che, stremati, non potevano continuare a camminare. Gennaio, gelo, fame. Morirono in più di 15 mila. Quando entrò, settant’anni fa, l’esercito sovietico trovò e liberò oltre 7 mila sopravvissuti, malati e moribondi. Si stima che circa 1,3 milioni di persone siano state deportate ad Auschwitz tra il 1940 e il 1945. Di queste, almeno 1,1 milioni sono state assassinate.
Con legge n. 211 del 20 luglio 2000, il Parlamento ha istituito anche in Italia la Giornata della Memoria per ricordare le vittime del nazismo e del fascismo, dell’Olocausto e tutti coloro che hanno protetto i perseguitati, non si sono lasciati piegare, hanno messo a rischio la propria vita per proteggere chi ingiustamente veniva perseguitato.
Così recita l’art. 1:
«La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati».
Non si possono dimenticare tragedie e stermini che hanno macchiato la memoria del secolo scorso!
La macchina di morte messa in piedi dalla Germania nazista si può raccontare in questi freddi numeri:
– 6 milioni di ebrei morti nei lager e negli omicidi di massa perpetrati dai tedeschi e da alleati e collaborazionisti;
– almeno 300.000 zingari di etnia Rom e Sinti morti nei campi di concentramento (anche se numerose altre stime riportano cifre che potrebbero raggiungere le 800.000 vittime);
– 300.000 esseri umani affetti da qualche tipo di disabilità mentale o fisica “eliminati” in nome dell’eugenetica e dell’”improduttività”;
– 100.000 oppositori politici del regime nazista uccisi (in maggioranza comunisti e liberali massoni);
– 25.000 omosessuali;
– 5.000 testimoni di Geova.
Ascolta (clicca sui seguenti link):
“Auschwitz” di Francesco Guccini
La Shoah, una scheda per le scuole. Per capire
“Meditate che questo è stato”: La memoria
Il Giorno della Memoria ovvero, la memoria della Shoah,cioè; dello sterminio programmato delle popolazioni ebraiche di tutta Europa. Il più ostinato, ossessivo e folle dei piani del Terzo Reich. La Shoah è però unica. E’ diversa da ogni altro genocidio o strage che abbia avuto luogo nella Storia. Perché non è stata dettata solo dal cieco odio razziale oppure da interessi politici ed economici. E’ stata la più lucida manifestazione della programmazione volontaria e sistematica della morte. Una macchina di sterminio, quella nazista, nella quale la “razionalità” dell’orrore era finalizzata alla morte dell’ultimo ebreo d’Europa, e presto, chissà, del mondo. Una macchina di morte che organizzava la fine prematura di migliaia di ebrei non nella loro città, ma a migliaia di chilometri di distanza. Perché non era l’odio il primo motore della Shoah. Ma la maniacalità omicida dell’annientamento. La volontà deliberata di privare sistematicamente i propri simili da un giorno all’altro del lavoro, del rispetto, degli amici, della dignità appellandosi ad una delirante presunta superiorità razziale. La Giornata della Memoria, serve come monito contro l’odio e dovrebbe vivere nelle menti di tutti gli uomini, affinché, si possa impedire il ripetersi di tragedie simili.