Rondò masseria Grande: gli insostenibili, surreali e irragionevoli atti politico-amministrativi della Provincia

8 Giugno 2015 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Portale Mass. GrandeC’è qualcosa di surreale e schizofrenico nelle iniziative della Provincia sull’annosa vicenda del “rondò masseria Grande”. La Provincia persiste ancora in atti che violano i principi-cardine dell’azione politico-amministrativa, invece di perseguire la semplice soluzione di una variante all’originario progetto. Cioè, di un semplice e doveroso atto amministrativo, capace, in base anche ai principi di ragionevolezza e proporzionalità cui si devono attenere gli atti della Pubblica Amministrazione, di contemperare tutti gli interessi in campo, far risparmiare tempo e soldi e garantire la conclusione dell’opera e la sicurezza dei cittadini
Il 28 maggio, proprio il giorno del Consiglio comunale che aveva all’o.d.g. il punto riguardante la “vicenda rondò” (da noi richiesto il 14 maggio), la Provincia ha fatto pervenire tramite fax al Comune di Collepasso una comunicazione circa un “progetto esecutivo” per la “sistemazione della recinzione in muratura e dell’ingresso” della Masseria Grande (leggi): un evidente ballon d’essai elettoralistico e propagandistico, anzi un vero e proprio “mostriciattolo”. Quasi che quelle opere fossero essenziali per la ripresa dei lavori del rondò. Nonostante tale comunicazione fosse subito stigmatizzata per l’evidente strumentalità e illogicità, il Consiglio decideva di aggiornarsi alla settimana successiva in attesa di esaminare il “progetto” (ad oggi il Consiglio, nonostante gli impegni assunti, non è stato, però, ancora riconvocato).
Ora che le elezioni regionali sono passate, si spera che tornino a prevalere la ragione e il buon senso.
L’iniziativa della Provincia appare, infatti, assurda, contraddittoria, irragionevole e persino illusoria, considerato che sono state anche diffuse notizie sull’immediata ripresa dei lavori (ad oggi ancora fermi).
Spiego meglio con una considerazione “terra-terra”: secondo voi, è il figlio che partorisce la madre o è la madre a partorire il figlio? Non datemi dell’idiota, per favore! Perché i “luminari” della Provincia sostengono, in sostanza, che è il figlio a partorire la madre! Vi spiego perché. Anche i bambini sanno che per realizzare un’opera pubblica bisogna prima redigere e approvare un progetto e, poi, una volta approvato il progetto, procedere all’appalto dei lavori. Nel nostro caso, invece, la Provincia che fa? Prima appalta i lavori e poi redige il progetto e ne chiede l’approvazione al Comune! Assurdo! E’ come sostenere, appunto, che, contro ogni legge di natura, il “figlio” (l’appalto) “genera” la “madre” (il progetto)!
Nell’ottobre 2014, anche allora in coincidenza con una tornata elettorale (le elezioni provinciali), con Determinazione Dirigenziale n. 227/17.10.2014, la Provincia aveva approvato la “procedura di aggiudicazione” per l’inutile spostamento e ricostruzione delle colonne settecentesche della masseria (leggi); nel febbraio 2015, con Determinazione Dirigenziale n. 12 del 26.2.2015, aveva aggiudicato persino l’appalto “in favore della ditta Sogeap srl da Giovinazzo (BA)” (leggi), senza mai far iniziare, però, i lavori; infine, il 28 maggio scorso, stavolta in coincidenza  con le elezioni regionali, presenta al Comune un incredibile “progetto esecutivo” delle opere… già appaltate! Un’iniziativa surreale, “partorita” da… “figli-puerperi”!
La Provincia ben sa, infatti, che il Comune non potrà mai approvare questo sedicente progetto sia perché non gli è stato mai notificato alcun atto che possa legittimare l’approvazione di opere su terreni di un privato sia perché è un “non progetto”: non contiene il computo metrico dell’opera, è privo della firma di un progettista, è ambiguo e contraddittorio e viola norme vigenti. Nella stessa relazione della Provincia è scritto, infatti, che sulla masseria esiste il vincolo “previsto dal vigente Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR)”, sebbene “entrato in vigore dopo l’approvazione del progetto generale”. Poiché la Provincia chiede di approvare il progetto presentato il 28 maggio 2015, è indubbio che vadano rispettati i vincoli del PPTR vigente. D’altronde, se il progetto originario fosse stato in regola, perché presentare ora un nuovo ed ulteriore progetto per quella marginale porzione dell’area, chiedendo al Comune di approvare un atto illegittimo e contro legge?!? E’ evidente che “qualcosa non quadra”…
La Provincia cade, poi, nel più assoluto ridicolo quando, nella comunicazione del 28 maggio, sostiene che si è “reso indispensabile procedere d’ufficio” nell’attività di “demolizione e ricostruzione” del portale e dei muri della masseria Grande, “non avendovi provveduto direttamente la ditta proprietaria dell’immobile”! Incredibile e sconcertante! Secondo la Provincia sarebbe dovuto essere lo stesso proprietario a realizzare a proprie spese quei lavori di “pubblico interesse”! Ci si rende conto dell’enormità di certe dichiarazioni riportate in un atto pubblico?!?
Mi auguro che sulla vergognosa “vicenda rondò” ci siano ancora i margini per un ritorno al buon senso e alla ragionevolezza. Mi auguro che la politica torni a svolgere seriamente il suo compito e che la Provincia scelga la soluzione che sembra ormai maggioritaria nello stesso Consiglio comunale: una variante al progetto approvato nel 2010, finalizzata a ridimensionare i lavori previsti, salvaguardare la settecentesca Masseria tutelata dal vincolo del PPTR e riprendere al più presto i lavori. … salvo che non vi sia “altro”!
Da mesi, infatti, poniamo semplici domande senza mai ottenere risposte. Ci dice una volta per tutte la Provincia se e quali somme abbia sinora liquidato all’impresa appaltatrice per la gran mole di opere effettuate nel gennaio-aprile 2013 e poi rimosse perché abusive?!? Ci dice quante sono le somme ancora a disposizione per la ripresa dei lavori e la definitiva realizzazione dell’opera, considerato che per decidere di spostare e ricostruire le incolpevoli (e intoccabili) colonne della masseria ha dovuto incredibilmente reperire somme da un altro progetto, che nulla ha a che vedere con il rondò?!?


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Pantaleo Gianfreda
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