Sergio Mattarella nuovo Presidente della Repubblica

31 Gennaio 2015 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Mattarella presidenteIl Giudice della Corte Costituzionale Sergio Mattarella, ex ministro della Difesa ed ex vicepresidente del Consiglio, è il nuovo Presidente della Repubblica. Succede al dimissionario Giorgio Napolitano, eletto il 10 maggio 2006, rieletto il 20 aprile 2013 e dimessosi il 14 gennaio scorso.

Mattarella e Napolitano

Mattarella e Napolitano

Nel condividere la candidatura di Mattarella, il presidente uscente Napolitano ha detto: “E’ figura corretta e imparziale. Lo conosco sul piano dell’assoluta lealtà e correttezza, sensibilità e competenza istituzionale e certamente dell’imparzialità. Caratteristiche importantissime per disegnare la figura del capo dello Stato”.
Il neopresidente Mattarella è stato eletto alla quarta votazione con 665 voti su 1009 elettori aventi diritto (deputati, senatori e delegati regionali), convocati in seduta comune nel Palazzo di Montecitorio, raggiundo il quorum di quasi i due terzi.
Anche in occasione dell’elezione del presidente della Repubblica del 2013 il suo nome era nella rosa dei candidati che Bersani sottopose a Berlusconi, ma gli fu preferito Marini, che poi non fu eletto.
Candidato oggi dal segretario PD e presidente del Consiglio Matteo Renzi, Mattarella ha ricevuto i voti dei delegati PD, che da soli rappresentavano il 45% degli aventi diritto, di SEL, degli altri partiti di governo e di altri rappresentanti. Forza Italia, divisa e spaccata al suo interno, ha votato ufficialmente scheda bianca, Lega e FDI per Feltri, MS5 per Imposimato. E’ evidente, però, che il neopresidente Mattarella ha avuto anche voti trasversali, data l’alta caratura politica, morale ed istituzionale del personaggio
L’elezione di Sergio Mattarella rappresenta una grande vittoria per la democrazia italiana. Rappresenta, però, anche un’indubbia vittoria per Matteo Renzi e il PD, che ha votato compatto, e una sconfitta per Forza Italia e Berlusconi, considerato che la candidatura è emersa fuori dagli schemi del cosiddetto “Patto del Nazareno”.
Sergio Mattarella è uomo di alto profilo istituzionale, politico e morale. Nato a Palermo il 23 luglio 1941, figlio di Bernardo, che era stato ministro, deputato e potente democristiano in Sicilia, Mattarella voleva fare il professore di diritto pubblico. L’eredità politica del padre era stata raccolta dal fratello maggiore, Piersanti, allievo di Zaccagnini e presidente della Regione Sicilia. La svolta della vita di Mattarella avviene il 6 gennaio 1980, quando la mafia uccide il fratello Piersanti, che vide morire tra le sue braccia. Fu forse in quel momento che egli fece la scelta di fare politica per non darla vinta a chi aveva ordinato l’assassinio. Moroteo e appartenente alla sinistra Dc, tre anni dopo fu eletto deputato in quota Zaccagnini e l’anno dopo il segretario Dc De Mita scelse proprio lui come plenipotenziario del partito in Sicilia per bonificare la Dc di Lima e Ciancimino. A lui si deve la scelta di Leoluca Orlando quale nuovo sindaco di Palermo. De Mita, quando diventò presidente del Consiglio, lo nominò Ministro dei Rapporti con il Parlamento. Fu Ministro della Pubblica Istruzione nel governo Andreotti, ma si dimise nel luglio 1990, insieme agli altri ministri della sinistra Dc, per protestare contro l’approvazione della legge Mammì sulle televisioni, considerata troppo favorevole al Cavaliere. Forse è da quella data l’attuale avversione dell’ex Cavaliere verso Mattarella, sempre critico nei confronti delle degenerazioni del berlusconismo. Come Ministro dell’Istruzione Mattarella introdusse il doppio maestro nelle scuole elementari. Fu, poi, relatore delle leggi di riforma del sistema elettorale, dando vita al c.d. “Mattarellum”, impiegato per le elezioni politiche del 1994, 1996 e 2001.
Quando, dopo lo scandalo di Tangentopoli, la D.C. entrò in crisi, Mattarella fu uno dei fondatori del Partito Popolare e poi uno dei sottoscrittori della candidatura a premier di Romano Prodi. Poi vennero l’Ulivo, la Margherita e infine il Partito democratico, del quale Mattarella scrisse (con Pietro Scoppola e altri quattro) il manifesto fondativo.
Con il governo di Massimo D’Alema (ott. 1998- nov. 1999), Mattarella fu nominato vicepresidente del Consiglio e ministro della Difesa e, in questa veste, abolì la naja, il servizio militare obbligatorio. Restò anche con il governo Amato, poi lasciò il governo e, nel 2008, anche il Parlamento. Il 5 ottobre 2011, però, fu nominato con ampio consenso, alla quarta votazione con 572 voti, giudice della Corte Costituzionale dal Parlamento riunito in seduta comune.
Degno successore di Napolitano, che ne ha caldeggiato l’elezione, Mattarella, uomo mite e di grande dirittura morale, rispettoso e studioso delle Istituzioni, sarà sicuramente un grande Presidente.
Auguri e buon lavoro, Presidente!

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Mattarella buon lavoroMattarella


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Pantaleo Gianfreda