Collepasso. Buca pronta a inghiottire di tutto, persino carcasse d’auto ed Eternit

18 Marzo 2016 Off Di Pantaleo Gianfreda
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discaricaCOLLEPASSO – In quel terreno c’era di tutto, anche rifiuti speciali pericolosi. Fusti di olio per locomozione esausto e barre di Eternit, così come pneumatici, elettrodomestici, parti di veicoli radiati, materiale plastico e di ferro di vario genere. A finire nei guai, questa mattina, è stato un anziano di 84 anni. E’ accusato per la raccolta e la realizzazione illecita di una discarica abusiva nel fondo di sua proprietà. Tale è diventata nel tempo e si è presentata agli occhi dei carabinieri, quella zona, a causa del degrado dovuto ai continui abbandoni di spazzatura.
La scoperta è stata fatta dai carabinieri della stazione di Collepasso durante controllo delle zone rurali intorno al paese. I militari si sono fermati in località “Poste” quando hanno visto spazzatura abbandonata in un fondo agricolo, nelle vicinanze di una masseria. Su disposizione del pm di turno, Carmen Ruggiero, hanno sequestrato una particella di 3mila metri quadri appartenente a un appezzamento agricolo più grande, pari a 10mila metri quadri. E c’è un aspetto ancor più inquietante: nelle vicinanze è stata sequestrata anche una buca vuota di 20 metri per 8 di profondità, che sarebbe stata usata evidentemente per infossare e nascondere i rifiuti.
Si tratta del secondo caso in poco tempo che riguarda le campagne di Collepasso. Poco più di una settimana addietro, infatti, era stata la polizia stradale di Maglie a scoprire un caso molto simile in località “Quagliasiero”. Anche in quella circostanza, sullo sfondo c’erano una masseria e una buca per nascondere rifiuti. Pratiche molto pericolose, perché vi sono materiali come l’Eternit, un tempo usato in abbondanza per l’edilizia e finito di commercializzare in Italia negli anni ’90, di cui è riconosciuto il rischio per la salute, essendo cancerogeni, e che rischiano di inquinare la falda acquifera.
E allora, l’intervento odierno dei carabinieri è stato tanto più importante se si pensa che ben presto tutti quei rifiuti sarebbero stati inghiottiti dal terreno, sparendo alla vista per sempre quando sopra si sarebbe formata vegetazione spontanea. Vista la frequenza di questi ritrovamenti, sarebbe quindi interessante capire se nelle stesse zone esistano cumuli di rifiuti già interrati da tempo, magari da anni.

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Fonte: lecceprima.it, 18 marzo 2016

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Pantaleo Gianfreda