La scomparsa dell’indimenticabile, umile e amabile suor Clara

22 Febbraio 2016 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Suor Clara 21.2.16La scomparsa di suor Clara ha particolarmente colpito la nostra comunità. Per lei la vita terrena era ormai arrivata al capolinea, eppure la sua morte lascia un vuoto profondo e suscita grande commozione.
Suor Clara appartiene a quelle figure che segnano in modo indelebile la memoria di chi ha avuto modo di conoscerla, frequentarla ed apprezzarla e dell’intera comunità collepassese, di cui era parte integrante da oltre 50 anni. La sua indimenticabile e amabile figura, talora abbinata a quella di suor Onofria, riporta alle origini dell’esperienza dell’asilo delle suore, cui suor Clara ha reso ininterrottamente i suoi servizi per decenni. In particolare dell’avvio della costruzione, negli anni ’60, della moderna struttura della Scuola materna di via Roma, inaugurata nel 1973, costruita su una vasta area di suolo edificabile donata dal mio compianto zio don Grazio Gianfreda, su cui fu poi costruita anche l’Oasi Antonia Maria Verna, che accoglie dal 1981 le suore anziane e ammalate, in cui suor Clara è deceduta sabato scorso, dopo avervi trascorso gli ultimi anni della sua esistenza.
Vivandiera, autista, cuoca, factotum, sempre sorridente, ironica e pronta alla battuta, socievole e simpatica, suor Clara ha rappresentato per intere generazioni di fanciulli e genitori un punto di riferimento, una “colonna portante” della Scuola materna Cristo Re, un’ultradecennale presenza nella vita e nel servizio delle Suore di Ivrea alla comunità di Collepasso. In tanti la ricordano ancora, negli ultimi decenni del secolo scorso, alla guida del pullmino bianco Fiat 850 scorazzare per Collepasso a prelevare i bambini da portare all’asilo o reperire vettovaglie per la mensa o distribuire derrate ai bisognosi.
Figure umili ed esemplari come quelle di suor Clara, che ha donato la sua vita al servizio degli altri, stimolano un grato e reverente ricordo e rappresentano un punto di riferimento per tutti. Mi chiedo spesso come mai la Chiesa, nonostante gli enormi passi avanti compiuti in questi ultimi decenni, non riesca ancora a superare l’anacronistico e discriminatorio divieto del sacerdozio alle donne. Suor Clara era, nei fatti e nella vita quotidiana, un’umile sacerdote al servizio di quel messaggio di carità, di pace e di misericordia contenuto in quel Vangelo che lei ha voluto testimoniare “con i fatti” per tutta la sua vita.
Ciao, suor Clara! Ti vogliamo bene!


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Pantaleo Gianfreda
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