L’ora della Terra, oggi il mondo si spegne contro i mutamenti climatici

19 Marzo 2016 Off Di Pantaleo Gianfreda
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ROMA – Tre italiani su quattro considerano il cambiamento climatico un problema molto grave. E l’85 per cento si dichiara disposto a un’azione concreta per ridurre i gas serra che derivano principalmente dall’uso dei combustibili fossili. E’ il risultato di un sondaggio eseguito dall’istituto GfK per conto del Wwf in occasione dell’Ora della Terra: il momento in cui, sabato, in tutto il mondo si spegneranno le lampadine per accendere la voglia di cambiare.
In ogni paese le luci si spegneranno per un’ora, dalle 20.30 alle 21.30: l’‘ola di buio’ comincerà dalle isole del Pacifico e si concluderà sulle coste atlantiche. Sui social si può seguire e condividere l’evento con
L’anno scorso l’Ora della Terra ha coinvolto 7.000 città e 2 miliardi di persone. Sabato l’evento, giunto alla decima edizione, punta al record: aderiranno 366 luoghi e monumenti in 178 Paesi. Nell’elenco troviamo l’Empire State building a New York, l’Opera House a Sidney, la Tour Eiffel a Parigi, il Marina Bay sands a Singapore (è il terzo casinò al mondo: tre grattacieli sormontati da uno Sky Park lungo 340 metri a forma di nave), il Kourou space centre nella Guyana francese (sede del principale centro di lancio europeo di missili spaziali) e Taipei 101, il quinto grattacielo più alto del mondo.
In Italia hanno aderito finora oltre 200 luoghi simbolici: Maschio Angioino, Castel dell’Ovo e piazza del Municipio a Napoli; scalinata del Pincio a Bologna; Castello Sforzesco a Milano. A Roma si spegneranno le luci che illuminano la Fontana di Trevi, la basilica di San Pietro, il Colosseo e le facciate di alcuni palazzi delle istituzioni (da Montecitorio a Palazzo Madama).
Una delle novità significative è che oltre 90 dei 178 paesi partecipanti andranno oltre l’iniziativa simbolica e metteranno in campo azioni concrete di riduzione degli impatti ambientali coinvolgendo milioni di persone in campagne sull’energia rinnovabile, la gestione dei rifiuti, le foreste.
Quest’anno uno dei temi più caldi, anche grazie alla collaborazione con Altromercato, è l’intervento sugli stili alimentari per combattere il cambiamento climatico con la dieta giusta per il pianeta e per la salute. “I futuri sessantenni nati oggi dovranno fare i conti con un’Italia in cui ci sarà un impatto evidente sulle aree agricole e quindi sul cibo”, spiega Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf. “Aumenteranno i periodi aridi interrotti da eventi alluvionali. L’areale della vite tenderà a spostarsi verso Nord e verso l’alto e ci saranno lunghe siccità che faranno crescere la richiesta di irrigazione”.
“Questo scenario rende più che mai urgente la riconversione dell’agricoltura verso modelli sostenibili”, aggiunge Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’agricoltura biodinamica. “Il sistema biodinamico aiuta a combattere la crescente pressione della siccità perché rivitalizza il terreno, cioè aumenta la quantità di humus, la parte del suolo fertile e ricca di microrganismi. L’humus si comporta come una spugna assicurando una maggiore resistenza durante i periodi aridi e un doppio vantaggio anche durante le piogge di tipo alluvionale: più acqua per le piante e meno acqua che raggiunge in velocità i torrenti”.

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Fonte: Antonio Cianciullo, repubblica.it


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