La Gazzetta: “Schianto al rondò, in cinque nei guai. Accusati di omicidio stradale anche due funzionari di Palazzo dei Celestini”

1 Ottobre 2016 Off Di Pantaleo Gianfreda
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foto-gdmCOLLEPASSO. Cinque indagati per la morte dell’imprenditore agricolo di Collepasso Luigi Montagna, 78enne deceduto in uno schianto sul rondò Maglie-Collepasso l’8 dicembre del 2014.

Il pubblico ministero Massimiliano Carducci ha notificato l’avviso di chiusura delle indagini anche a due funzionari della Provincia e ai titolari della ditta appaltatrice dei lavori su quel tratto di strada.

Sotto inchiesta, con l’accusa di concorso in omicidio stradale sono finito Stefano Zampino, 51enne di Lecce, dirigente del Settore Lavori Pubblici e Mobilità della provincia di Lecce nonché responsabile del procedimento in relazione ai lavori di manutenzione straordinaria ed adeguamento della strada; Raffaele Pati, 65 anni, di Lecce, tecnico della Provincia e direttore dei lavori; Anna Galasso, 31enne di Cancello Arnone (comune in provincia di Caserta), legale rappresentante della Tecnologie Stradali srl, ditta esecutrice dei lavori; Bruno Bortone, 41, sempre di Cancello Arnone, procuratore speciale e socio unico delle Tecnologie stradali srl. Nel registro degli indagati compare anche il nome di Davide Mancarella, 25enne di Cutrofiano, il conducente del Fiat Doblò che travolse e uccise l’imprenditore molto conosciuto nel suo paese. Il giovane procedeva sulla provinciale nonostante un divieto di transito per lavori in corso. Avrebbe viaggiato ad una velocità di 75 km/h rispetto ad un limite di 30 km/h imposto provvisoriamente su quel tratto di strada. Le attenzioni della Procura, però, si soffermano in particolare sull’operato dei funzionari provinciali e sui due imprenditori. Secondo le risultanze investigative gli indagati avrebbero omesso di adeguare la segnaletica stradale consentendo di fatto la transitabilità indiscriminata in prossimità di un tratto con divieto di transito momentaneo per lavori in corso. Eppure, come evidenzia il pm, ripetute segnalazioni sull’insicurezza di quel tratto di strada sarebbero giunte al sindaco di Collepasso e in Prefettura. Il cantiere era già finito sotto sequestro per presunte difformità rispetto a quanto approvato. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Pantaleo Cannoletta, Girolamo Tortorella, Vito Panico, Fabrizio Pellegrino ed Elisa Prete.

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Francesco Oliva, La Gazzetta del Mezzogiorno, 1 ottobre 2016

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Pantaleo Gianfreda