L’incredibile Menozzi attesta falsamente l’“insussistenza di fabbisogno” del Centro diurno per anziani a Collepasso

17 Gennaio 2016 Off Di Pantaleo Gianfreda
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L'interno del nuovo Centro diurno per anziani

L’interno del nuovo Centro diurno per anziani

La vicenda del nuovo Centro diurno anziani, completato e abbandonato a se stesso da oltre tre anni, sembra un’odissea destinata a non avere approdo e a “spiaggiare” su lidi impervi o sconosciuti.
Sin dal suo insediamento nel maggio 2011, Menozzi aveva guardato con diffidenza e disinteresse a questa importante infrastruttura sociale, solo perché realizzata grazie alla precedente Amministrazione.

Lo stato di abbandono del Centro

Lo stato di abbandono del Centro

In questi cinque anni l’attuale Amministrazione ha proceduto con esasperante lentezza alla definitiva conclusione dell’opera, nonostante continue sollecitazioni e iniziative consiliari. Basti pensare che in una risposta ad una mia interrogazione, nel Consiglio del 26 giugno 2014, il sindaco allegava una relazione dell’Ufficio Tecnico che certificava che i lavori, da tempo interrotti, alla data del 16 dicembre 2012 erano stati realizzati “al 98,84%” e restava da completare solo l’1,16% delle opere, consistenti in (testualmente): “pulizia del cantiere; posa in opera degli estintori; piccole migliorie ed integrazioni proposte”. Per completare queste “titaniche” opere e rendicontare le spese alla Regione, l’Amministrazione ha impiegato altri tre anni. Pare che, finalmente, le “carte” siano state completate al 31 dicembre 2015, nonostante che, per aiutare il Dirigente dell’Ufficio Tecnico, che è anche il R.U.P. (Responsabile Unico del Procedimento) del progetto, a “chiudere” i lavori, la Giunta, con decisione illegittima, nell’ottobre 2014 gli avesse affiancato persino un tecnico esterno quale “supporto al R.U.P.”, che è costato 5.000 euro.
L’opera, iniziata alla fine del 2011, avrebbe dovuto essere consegnata entro la metà del 2012, dato che la ditta si era impegnata a concludere i lavori in “un tempo contrattuale di 80 giorni naturali consecutivi” e il Disciplinare sottoscritto tra Regione e Comune il 7 giugno 2011 prevedeva “un periodo massimo di 36 mesi dalla sottoscrizione” per essere regolarmente e ufficialmente consegnata al Comune e rendicontata alla Regione. Al massimo, cioé, entro il 7 giugno 2014!

Alcuni deterioramenti della struttura chiusa da tre anni

Alcuni deterioramenti della struttura chiusa da tre anni

Nella risposta alle mie due interrogazioni (giugno 2014 e maggio 2015), il sindaco si era impegnato, “nelle more della consegna della struttura”, a predisporre subito il bando per l’affidamento del Centro diurno anziani. Impegno mai mantenuto, come nello stile di Menozzi. Non solo, ma in questi ultimi mesi, questo incredibile personaggio ha solitariamente deciso, tenendo all’oscuro il Consiglio e la stessa Giunta, che il Centro diurno anziani… non serve più per gli anziani di Collepasso! Prima il 24.9.2015 e poi il 7.10.2015 Menozzi ha inviato alla Regione una paradossale richiesta di modifica della destinazione d’uso della struttura (mai funzionante), con la falsa motivazione di una “insussistenza di fabbisogno” di un Centro per anziani, chiedendo la variazione della destinazione in Centro diurno socio-educativo e riabilitativo.
La personale iniziativa di Menozzi è illegittima, assurda e stravagante, poiché non supportata da alcun atto di Giunta o di Consiglio né da alcuna relazione dei Servizi sociali comunali e/o di Ambito che rilevi “l’insussistenza di fabbisogno in tale specifico settore” (anziani), come egli scrive alla Regione, e la sussistenza, invece, nel settore socio-educativo e riabilitativo. La richiesta, inoltre, viola il Disciplinare sottoscritto tra Regione e Comune, in cui, come lo stesso assessore regionale Negro ha rilevato nella recente risposta dell’11.1.2016 all’interrogazione del consigliere regionale Ernesto Abaterusso (vedere risposta), “l’Amministrazione comunale di Collepasso rimane vincolata, per il buon esito dell’iniziativa, alla attivazione della struttura e al mantenimento in funzione della stessa per almeno un quinquennio dalla data di autorizzazione al funzionamento” per gli scopi per i quali è stata finanziata.

Altra immagine dell'interno del nuovo e moderno Centro

Altra immagine dell’interno del nuovo e moderno Centro

La decisione della precedente Amministrazione e dell’Ambito sociale di richiedere il finanziamento era supportata da un accurato studio del territorio e delle sue esigenze. La relazione al progetto evidenziava “chiaramente la particolarità delle caratteristiche strutturali della popolazione anziana nel Comune di Collepasso rispetto agli altri Comuni dell’ambito” e riportava dati emblematici ed inconfutabili, che giustificavano pienamente la realizzazione della struttura semiresidenziale per anziani. Il nostro Comune presenta, infatti, un “indice di anzianità” pari al 22,92% (rispetto alla media di ambito del 18,43%) e ulteriori significativi indici, quali quello “di carico sociale” pari al 68,41% (media 60,75%), di “incidenza dei Grandi anziani sul totale della popolazione” pari al 12,06% (media 8,71%), di “incidenza Grandi anziani sul totale della popolazione anziana” del 52,59% (media 47,23%), oltre ad una maggiore presenza percentuale di vedovi e, soprattutto, di vedove.
Risulta, pertanto, pretestuosa, infondata e persino falsa la motivazione di “insussistenza del fabbisogno” da parte degli anziani di Collepasso addotta dal sindaco per giustificare la richiesta di modifica di destinazione, non supportata – ripeto – da alcuna ricerca o relazione in merito dei Servizi competenti.
Appare, inoltre, assai temeraria la dichiarazione del 7.10.2015 di sindaco e R.U.P., attestante che la trasformazione in Centro diurno socio-educativo e riabilitativo rispetta i “requisiti strutturali e organizzativi previsti dal Reg. Reg. 04/2007”. E’ improbabile che una “infrastruttura sociale” per anziani ultra 65enni possa essere trasformata in “infrastruttura socio-sanitaria” destinata “a soggetti diversamente abili, tra i 6 e i 64 anni, anche psicosensoriali, con notevole compromissione delle autonomie funzionali, che necessitano di prestazioni riabilitative di carattere socio-sanitario” – come prevede l’art. 27 del Reg. reg. 11/7.4.2015, che modifica l’art. 60 del Reg. reg. 4/2007 – e accogliere anche “ospiti in condizioni di disabilità grave”.
La decisione di Menozzi è vergognosa, perché cerca di contrapporre categorie sociali “deboli” (anziani e disabili); patetica, perché finalizzata a giustificare enormi ritardi e “fare un dispetto” alla precedente Amministrazione; illegittima, perché basata su falsità, non è stata mai approvata da Giunta o Consiglio né supportata da alcuna relazione; oscura e immorale, perché prefigura manovre poco limpide nell’assegnazione del servizio e mortifica gli anziani di Collepasso, che ne abbiano i requisiti, costretti oggi a rinunciare ad una moderna struttura semiresidenziale e a ricorrere a costose strutture residenziali esterne.
Le illegalità, le assurdità e le incapacità di questa Amministrazione – come denuncia un volantino del Circolo e del Gruppo consiliare comunali PD – hanno raggiunto limiti ormai non più tollerabili. L’imminente fine del suo quinquennio “sta dando alla testa” a Menozzi, che “le sta tentando tutte” e in tutti i modi, anche poco legittimi e trasparenti, pur di “risalire la china” ed evitare a maggio/giugno la sconfitta elettorale cui è condannato dopo cinque inutili, dormienti e improduttivi anni amministrativi”.
Ci auguriamo solo che arrivino presto le elezioni amministrative per liberare Collepasso da questi “inabili” e incredibili amministratori.

Altra foto di un mio opralluogo all'interno del Centro diurno per anziani

Altra foto di un mio opralluogo all’interno del Centro diurno per anziani


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Pantaleo Gianfreda
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