Mezzo secolo fa la scomparsa di Giovanni De Simone, indimenticato calciatore della Stella del Colle

3 Maggio 2016 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Giov. De SimoneAlbeggiava appena il mitico Sessantotto lungo le strade ancora sterrate del paese, alla finestra delle maestre di taglio e cucito gli sguardi timidi delle discepole, i transistors diffondevano le note di “These boots are made for walking”, la canzone regina a “Bandiera Gialla” di Boncompagni.

Quella domenica il campo sportivo traboccava di spettatori, quando l’arbitro di Bari decretò con un lungo fischio il minuto di raccoglimento: nella cappa di silenzio, immediatamente un effluvio di lacrime e singhiozzi, irrefrenabili, chiaramente udibili quelli dei nostri calciatori, tutti a testa bassa.

All’inizio delle ostilità, due o tre passaggi di fila senza alcun ostacolo frapposto, uno a zero per il Parabita, già con il primato in tasca.

Ma quella sconfitta in casa, uno degli innumerevoli derby nella storia della Stella del Colle, è rimasta ormai da cinquant’anni nella memoria di chi la visse, per l’assenza in campo del mediano destro Giovanni De Simone, scomparso appena due ore prima, nella sua casa a poche decine di metri.

La storica foto di domenica 8 maggio 1966 (Stella del Colle-Parabita 1-2). In piedi da sin.: Gino MASTRIA (mass.), Vincenzo D’Aquino (acc.), Gigi ROSSETTI, Francesco RIA, Pietro BARDOSCIA, Cosimo SPECCHIARELLO, Agostino MALORGIO, Franco COLUCCIA, Pippi CEZZA (Presidente), Oronzo GIANFREDA (all.) Accosciati da sin.: Quintino GIANFREDA, Pino RIA, Fernando CUPPONE, Grazio LONGO, Minuccio SCOLLATO In alto: Giovanni DE SIMONE

La storica foto di domenica 8 maggio 1966 (Stella del Colle-Parabita 1-2).
In piedi da sin.: Gino MASTRIA (mass.), Vincenzo D’Aquino (acc.), Gigi ROSSETTI, Francesco RIA, Pietro BARDOSCIA, Cosimo SPECCHIARELLO, Agostino MALORGIO, Franco COLUCCIA, Pippi CEZZA (Presidente), Oronzo GIANFREDA (all.)
Accosciati da sin.: Quintino GIANFREDA, Pino RIA, Fernando CUPPONE, Grazio LONGO, Minuccio SCOLLATO
In alto: Giovanni DE SIMONE

Come ogni lunedì mattina, al mercato, presso la bancarella del presidente Pippi Cezza, avevamo commentato  con Giovanni la partita persa immeritatamente a Uggiano La Chiesa e nulla lasciava presagire la tragedia alle porte.

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Il giorno dopo, martedì a mezzogiorno, ci fu la corsa verso l’ospedale di Scorrano per donare il sangue, di cui c’era urgente bisogno, e quelli di noi col gruppo compatibile si sottoposero immediatamente al prelievo.

Per tutta la settimana le notizie si rincorsero. Giovanni, si vociferava, stava peggiorando sempre più, finché domenica mattina andammo a trovarlo, ormai moribondo nella sua abitazione, dov’era stato, infine, trasportato.

Difficoltà di comunicazione dell’epoca non permisero il rinvio della partita, sicché una moltitudine, compreso chi poco interessato al pallone, si riversò intorno al terreno di gioco, gibboso e polveroso, con la rete di recinzione a paletti di legno.

Giorni dopo, qualcuno ebbe l’idea di apporre, sulla foto di quella formazione con il lutto sul petto, il volto del povero Giovanni in un tondo nel cielo, creando così una vera e propria icona del calcio collepassese.

E’ passato mezzo secolo, ma la morte del valente calciatore, gioviale diciassettenne, apprendista sarto di mestiere, è come se fosse avvenuta ieri.

Nel corso degli anni, qualche parente o compagno di squadra ha persino battezzato Giovanni il proprio neonato, sono stati organizzati in sua memoria diversi tornei, gli è stata intestata la sede del Centro Sportivo Italiano (CSI), iniziative civili e religiose sono previste per l’otto maggio, che cade come allora di domenica.

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Ho rivisto la signora Maria, oggi novantaduenne, ospite in casa del genero Mario, che mi ha fornito cortesemente alcuni documenti.

La mamma di Giovanni mi ha accolto con un sorriso, capendo il motivo della visita, ma io ho lo stesso intravisto nei suoi occhi il velo di dolore, imperdibile, sino alla fine, per chi un giorno lontano ebbe a perdere parte di sé.

Giuseppe Lagna

La notizia della scomparsa di Giovanni De Simone sulle pagine del “PUNGOLO SPORTIVO”, noto settimanale salentino del tempo, diretto da Tommaso Corallo

La notizia della scomparsa di Giovanni De Simone sulle pagine del “PUNGOLO SPORTIVO”, noto settimanale salentino del tempo, diretto da Tommaso Corallo


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Pantaleo Gianfreda