Quella piazza Dante apparentemente così bella… ma così fragile, “fratturata” e “malata”

30 Dicembre 2016 Off Di Pantaleo Gianfreda
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buca-aGiovani che stazionavano ieri in piazza Dante mi hanno inviato le foto di un’ulteriore “situazione critica” creatasi nella “nuova” piazza appena ristrutturata. Si tratta dell’ulteriore frattura di una tavella marmorea che copre una buca in cui è collocato un allaccio elettrico.

Una situazione apparentemente marginale, ma eloquente e rappresentativa (oltre che pericolosa) del lento degrado della nostra piazza, i cui lavori sono stati conclusi lo scorso anno.

Non è la prima volta che si verificano situazioni analoghe, tanto che si sono ripetutamente resi necessari vari interventi manutentivi dovuti alla fragilità del materiale usato.

buca-2Taluni, però, contestano a fondo il materiale marmoreo della pavimentazione, dimostratosi non solo inadeguato, ma persino incompatibile con la frequenza, l’uso e la sicurezza di uno spazio pubblico. Si pensi all’ultimo incidente e ai gravi danni fisici subiti pochi giorni fa sulla piazza da un anziano cittadino, costretto al ricovero ospedaliero e ad una delicata operazione chirurgica. Altri incidenti, seppur minori, si sono verificati anche nei mesi scorsi a causa della pavimentazione e del fondo reso scivoloso dalla persistente umidità, in caso di scirocco, o, dopo alcune gelide tramontane notturne, dal congelamento della strato superficiale.

In un’area territoriale come la nostra, fortemente soggetta allo scirocco e all’umidità, “fa specie” vedere d’inverno e d’autunno la piazza bagnata sino a mezzogiorno e “ribagnata” al calar della sera, anche quando non piove, considerato che la pavimentazione marmorea non “assorbe” nemmeno le primaverili goccioline mattutine.

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C’è un “peccato originale” che riguarda il materiale usato per la pavimentazione della nuova piazza, apparentemente così bella, ma così fragile e “malata”… Un “peccato” che va sanato al più presto con radicali interventi amministrativi sia per ridare decoro e sicurezza allo spazio pubblico sia per evitare che il Comune sia sommerso da pesanti richieste di risarcimenti per danni.

Pantaleo Gianfreda


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