Referendum costituzionale: travolgente vittoria del NO, in particolare nel Mezzogiorno. A Collepasso il NO supera il 66%

5 Dicembre 2016 Off Di Pantaleo Gianfreda
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referendum-collepassoTravolgente vittoria del NO nel referendum costituzionale del 4 dicembre.

A livello nazionale, i NO hanno ottenuto il 59,1% (19.419.507 voti), i SI il 40,9% (13.432.208 voti).

Nella Puglia di Emiliano, il presidente schierato contro la proposta di “invotabile” riforma costituzionale, il NO vince con il 67,2%, una delle percentuali più alte d’Italia.

In tutte le province pugliesi il risultato del NO è più netto che nel resto d’Italia (a Taranto sfiora addirittura il 70%). In provincia di Lecce ottiene il 64,97%, il SI il 35,03%.

A Collepasso, dove si è recato a votare il 62,90% degli aventi diritto, il NO doppia il SI: sui voti validi scrutinati ottiene il 66,33% (2.137 voti) contro il 33,67% del SI (1.085).

Una vittoria netta, schiacciante, senza appello, che ha travolto la “pessima” e “invotabile” proposta di revisione costituzionale e lo stesso Matteo Renzi, costretto alle dimissioni da un risultato e un divario così eclatante e dalla massiccia partecipazione popolare al voto.

La partecipazione dei cittadini è stata, infatti, al di sopra di ogni più rosea aspettativa, frutto di una cosciente ed istintiva volontà di “riappropriazione popolare” del voto nell’espressione del proprio pensiero sulla delicata materia della revisione costituzionale. Frutto, al contempo, di un diffuso malessere sociale e di insofferenza verso una politica divisiva e fatta di annunci e slogan (spesso mendaci) da parte di Matteo Renzi, penalizzato dalla sua arrogante boria e da compromissioni politiche, economiche e finanziarie.

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E’ positivo che anche i cittadini collepassesi abbiano dimostrato in maniera massiccia, come sempre nei momenti “topici” della vita politica, la loro volontà di partecipazione.

Il risultato costringe ora tutti, ad ogni livello, ad una seria analisi e ad una riflessione attenta sulle dinamiche sociali e politiche del voto. Anche a Collepasso, dove non tutte le forze sociali e politiche, soprattutto di sinistra, sono state “attente” a capire e leggere quello che “bolliva e ribolliva” tra i cittadini e le famiglie, in particolare nel mondo giovanile. Dall’analisi del voto emerge come tra la fascia degli under 34 il voto al NO abbia oscillato tra il 69% e l’81% ed il SI abbia prevalso, sia pur per poco, solo tra gli over 55.

Vorrei (ma non posso) stendere “un velo pietoso” sul PD comunale e sul “Comitato per il Sì” presieduto da un consigliere comunale, lo sconfitto “tuttore Vitu”. Pensava – lui e i due “castellini” che lo attorniano – che la sua “altolocata” presidenza sarebbe stata “garanzia” di vittoria… come l’”altolocata” posizione da capolista che si era assegnata nelle ultime Amministrative! La sua ormai dequalificata e squalificata presenza ha avuto, invece, un effetto repellente. “Lu tuttore” porta ormai jella ed è solo “garanzia” di fallimenti politici. L’ambizioso, opportunista e tardo “renzino” (già craxiano e dalemiano “di ferro”) – o, visti i risultati, il “ronzino” – collepassese non ne indovina nessuna. Dopo la sonora sconfessione nelle Amministrative, subisce un’altra mortale batosta politica, nonostante la “calata” a Collepasso di viceministri e deputati. Se fosse coerente con le scelte del suo recente leader nazionale, dovrebbe come minimo “cancellarsi” dalla vita politica attiva. Nemmeno il recente passaggio nell’area del centrosinistra del gemello politico “Totò Santana” (“pistolero” in Consiglio comunale, “abusivo” in Sant’Anna) gli ha permesso di avere il boom che aspettava. Ha fatto boom… ma era il rumore di un “pallone gonfiato” scoppiato per eccesso di boria, arroganza, presunzione e autostima. Forse i pestiferi “gemelli P2” dovrebbero ambedue trarre le doverose conseguenze dopo essere stati sonoramente e clamorosamente sconfessati dagli elettori per due volte consecutive in soli sei mesi.

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Ho il dovere, ad urne chiuse, di rendere pubblico un significativo episodio che rivela l’infimo livello politico e personale di certi personaggi. Da quanto mi ha riferito Gino Mastria, presidente del Comitato comunale per il NO, il segretario sezionale PD aveva proposto un confronto pubblico sul quesito referendario tra lui e Vito Perrone, presidente del Comitato per il SI. Gino si era dichiarato disponibile a condizione che fosse un confronto “a più voci”. Piccoli e grandi “castellani” si sono defilati appena saputo della mia presenza a sostegno delle ragioni del NO nel confronto! Vito Perrone e i suoi complici “fuggono” come conigli quando si tratta di confronti pubblici con la mia persona…

Oggi più che mai necessita una seria riflessione nella sinistra. L’evanescente e rarefatto circolo comunale PD – “occupato” illegittimamente e diretto dal solitario e autoreferenziale triumvirato composto da un segretario/fantasma, una “tarantolata” e un “licantropo” politici – rischia di scomparire se i responsabili dei ripetuti fallimenti politici ed amministrativi non sentono il dovere (e il pudore) di mettersi definitivamente da parte e permettere il radicale rinnovamento e ricostruzione del centrosinistra collepassese. Da sette mesi, invece, non viene nemmeno convocato un direttivo.

Infine, devo constatare, però, con una certa amarezza, una diffusa involuzione “antropologica” di certa sinistra, la cui militanza è stata sempre connotata da spirito critico e libero, fratellanza e solidarietà, capacità di non subire passivamente certe scelte dall’alto, confronti aperti, discussioni e decisioni collegiali. Sembra che il nuovo “culto della personalità” abbia reso cieca e acritica certa sinistra, che insegue ormai i fantasmi dell’apparenza e della fugacità del potere e rifugge la sostanza della politica e il rapporto vero con i cittadini.

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La traumatica sconfitta del referendum e di certo “renzismo”, erede innaturale del “berlusconismo”, potrebbe essere l’occasione buona per un serio ripensamento e una profonda svolta democratica e popolare nella sinistra italiana.

Pantaleo Gianfreda

Risultati ufficiali Referendum costituzionale a Collepasso

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