Un incredibile e grottesco “colpo di scena” nell’infinita storia della villetta abusiva dell’ex sindaco Perrone

11 Novembre 2016 Off Di Pantaleo Gianfreda
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casa sant'annaTempo fa ho letto una storiella, tra leggenda e realtà, avvenuta in una sperduta isoletta dell’Atlantico posta al disotto dell’Equatore, lungo la linea che congiunge l’Angola allo Stato brasiliano di Espìrito Santo. L’isola si chiama – guarda caso! – Colopazo, non è visibile sulle carte geografiche, ma è approdo abituale di pirati che svernano nella più nota e vicina isola “napoleonica” di Sant’Anna (pardon, di Sant’Elena!).

Si racconta che i pirati, giunti sull’isola per approvvigionarsi di cibo e acqua, “se la siano data a gambe” dopo aver assistito a un’incredibile e allucinante spettacolo. Appena sbarcati, i pirati avvertono subito voci stridule e canti sfrenati. Avvicinatisi ad una piccola radura, vedono tre persone stranamente vestite, tra cui un urlante ed ossessivovoodoo1 stregone con barba bianca e strani occhiali/occhi di fuoco, che danzano e cantano sfrenatamente attorno ad un falò brandendo strani oggetti (pupazzi, croci, tavolette, lunghe matite, ecc.), emettendo parole sconnesse in un misto di lingua portoghese e africana. Riescono, però, a percepirne alcune, quando i tre si fermano per mimare carezze e scritture sugli strani oggetti in loro possesso gridando: “velho testamento… velho testamento… pai…pai… santa ana… santa ana… pai…pai… velho testamento…” (parole portoghesi corrispondenti a “vecchio testamento”, “padre”, “sant’anna”). Quelli strani rituali appaiono ad un pirata un misto di macumba e voodoo. Alcune tavolette ouija di colore viola attirano, però, la sua attenzione, memore di un rituale voodoo cui aveva assistito in un villaggio di Espìrito Santo. Comincia a tremare per la paura. ouijaRicorda, infatti, che la tavoletta ouija viene utilizzata per mettere i vivi in contatto con le anime dei defunti e permettere a costoro di dare risposte scritte alle domande poste. Improvvisamente, infatti, un’immensa lingua di fuoco piomba dal cielo e si materializza un vecchio uomo circondato da fiamme ed evanescenti spiriti. Il vecchio profferisce parole incomprensibili, di cui i pirati riescono a captarne solo alcune: “Aqui… aqui…  cá… cá… velho e novo testamento… velho e novo testamento… santa ana… santa ana… minha querida esposa… filhos meus amados…”. In men che non si dica, il vecchio riempie le tavolette ouija di parole e poi sparisce urlando: “meu testamento… minha vontade… meu testamento…”, lasciando, in un primo momento, increduli e affranti i tre, che poi esplodono in danze e urla di gioia. Alla vista di quanto accade, i pirati “se la danno a gambe levate”. voodooSolo il più coraggioso rimane. Pensa che si tratti di un evento di magica religiosità e si inginocchia per pregare… ma poi ode il bianco e barbuto stregone con occhiali e occhi di fuoco urlare come un ossesso parole incomprensibili in una lingua sconosciuta. Solo poche e strane parole gli rimangono nella mente: “… e mo’ cci faci, Ninozzi?!?” (almeno così sembra a lui di capire)… e anche lui “se la dà a gambe” di fronte a quell’urlante stregone con sembianze demoniache…

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E qui finisce la storiella dei pirati sbarcati sull’isola di Colopazo, che se ne scapparono per la paura…

Mo’, però, vi racconto una storia vera, che, naturalmente, non ha niente a che vedere con la precedente…

Notti fa, un’ignota “manina” ha depositato nella mia cassetta una busta senza intestazione o scritte. Conteneva copie di due lettere e di un testamento inviati al Comune di Collepasso. Ho letto e sono rimasto basito… “miracolo!”, ho pensato. Mi sono chiesto, al contempo, perché l’anonimo avesse messo quei documenti nella mia cassetta e non in quella di più autorevoli esponenti dell’opposizione, come, ad esempio, il perfido El Moro o il diafano El Blanco o il gonzo Al Cade o altri “finti oppositori” del malcostume imperante in questo paese…

A leggere quei documenti, il preannunciato “colpo di scena” nella telenovela della villetta abusiva di Sant’Anna si è veramente materializzato: “non è mia … è solo di mia madre… è lei che deve pagare…”, sostiene il “devoto” figlio Salvatore! Povera vecchia madre!

La comunicazione "di avvenuta pubblicazione di testamento olografico"

La comunicazione “di avvenuta pubblicazione di testamento olografico”

Lasciamo riposare in pace i morti… ma i vivi non si vergognano?!?

In tempi di “almanacchi” e di “storie e storielle”, c’è chi almanacca (nel significato letterale di “pensare intensamente per escogitare qualcosa”) di tutto e di più per “prendere per i fondelli l’umanità intera”.

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A quasi sei anni dalla scomparsa del padre, il consigliere ed ex sindaco Salvatore Perrone “è comparso” di fronte ad un notaio, “esibisce” il testamento del padre e, come scrive il notaio, “mi richiede di ricevere in deposito nei miei atti e procedere alla pubblicazione e registrazione del testamento fatto in forma olografa dal defunto Perrone Paolo ed attualmente in possesso di esso  richiedente”… (leggi)

man-perrone… cioè, se abbiamo capito bene, il baldo consigliere Perrone, a circa sei anni dalla morte del padre, sostiene di essere in possesso di un suo testamento e di conoscerne il contenuto, ma, stranamente, non lo aveva mai reso noto; da altrettanti e più anni abita stabilmente nella villetta abusiva di “Sant’Anna”; da altrettanti ha con il Comune liti nel presupposto, certificato sinora da tutti gli atti ufficiali, che il proprietario sia lui (oltre madre e sorella); da altrettanti anni è naturale destinatario di atti amministrativi e giudiziari, che contesta e per cui si costituisce in giudizio; da sempre fomenta odio e scrive panzanate e “perronate”, “fa la voce grossa”, urla e strepita contro le altrui “pagliuzze” per nascondere le immense “travi” che sono in lui… ed ora, improvvisamente, deposita un testamento, che dice di possedere da tempo, da cui si evince che la casa non è sua, sebbene ci abiti, che solo la madre è proprietaria e, pertanto, unica responsabile dell’abuso… “Se questo è un uomo”!

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E’ mai possibile che questo sventurato villaggio assista inerme ed inerte a queste penose sceneggiate?!?

Non sarebbe ora che Sindaco e Amministrazione abbiano finalmente il coraggio di denunciare questi assurdi fatti alla Procura della Repubblica per fare luce su un’infinita e beffarda “Perroneide” che ridicolizza lo Stato di diritto, succube di un personaggio che meriterebbe altro tipo di “villetta”… con grate e inferriate ben robuste!

Non concepisco (e l’ho sempre contrastata) una certa codardia di questa maggioranza… ma ancor meno concepisco codardia e opportunismo di una certa opposizione c.d. “di centrosinistra” che non sente il dovere di denunciare questa assurda ed oscura vicenda e chiedere almeno chiarimenti, considerato che gli atti sono depositati al Comune già da un mese… salvo che… se è vero che “cane non morde cane”… non sarà per caso anche vero che “perrone non morde perrone”?!?

Pantaleo Gianfreda


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