Totò al Giro… di Roma

13 Ottobre 2017 Off Di Pantaleo Gianfreda
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L’arrivo felice di Totò Polimeno, ripreso da un’auto al seguito

Parafrasando il noto film del celeberrimo attore napoletano, ho voluto intitolare così l’articolo per Infocollepasso, che poi altro non è che la consueta relazione di fine stagione sull’attività agonistica della “Ciclistica Collepassese 1974”.

Dopo una lunga estate di allenamenti a 40°C e di preparazione del sempre più impegnativo TROFEO VITTORIO FERSINI “Memorial Gianluca Palumbo”, lo zoccolo duro della Società – composto dal vicepresidente Fabrizio Marra (classe 1973, in sella dai sette anni di età), Gianni Cenere (classe 1967, solitario reduce dalla Nove Colli in maggio) e Gianni De Luca (classe 1967, da tempo collaudato granfondista) – ha deciso di chiudere l’anno in bellezza, ripartecipando dopo tre anni alla Gran Fondo di Roma, logicamente nel percorso lungo di km 128 (breve 65 km).

Ad attrarli, in particolar modo, il fascino del tragitto, impegnativo ma compensato paesaggisticamente, dei Colli Romani (salita di Rocca di Papa), nonché l’imperdibile occasione di pedalare nel centro della Caput Mundi, sugli storici sampietrini fiancheggiati da millenarie vestigia.

La spettacolare partenza, poco dopo l’alba, in via dei Fori Imperiali sullo sfondo del Colosseo

E’ andata anche meglio della volta scorsa, in quanto, sui 2911 corridori giunti al traguardo, si son classificati, nell’ordine, Fabrizio Marra 432°, Gianni Cenere 556°, Gianni De Luca 935°.

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Ma la grande impresa in assoluto è stata la partecipazione, per la prima volta ad una kermesse non da scherzi, del nostro concittadino 71enne Salvatore Totò Polimeno, sì proprio lui, il prestigioso ex parrucchiere per donna, dedicatosi alle due ruote, una volta appeso “forbici e asciugacapelli” al classico chiodo per la meritata pensione.

Superata brillantemente la prescritta visita presso il Centro Provinciale di Medicina dello Sport e ottenuto il cartellino agonistico della F.C.I., Totò ha deciso di cimentarsi in una competizione, non propriamente agonistica, ma sempre bisognosa del suddetto nulla osta.

Volete sapere quant’è arrivato? 2569°, ossia con 342 altri concorrenti dietro di sé e nonostante disavventure meccaniche di notevole incidenza (raggio rotto e ruota quasi frenata).

Si è molto commosso all’arrivo, quasi piangeva” – mi racconta il capospedizione Fabrizio Marra (erano in tutto quattordici compagni di allenamento di Taviano, Racale, Casarano) – “e all’ingresso a cena al ristorante, accompagnato dalla moglie Maria, gli è stato tributato un caloroso applauso, che ha contagiato persino gli altri avventori estranei all’avvenimento”.

Altro che “Villa Arzilla”, commentano in tanti, mentre Totò e consorte salutano tutti e partono per andare a trovare “lu fiju a Milanu”*, per qualche giorno prima del rientro a Collepasso.

Giuseppe Lagna  

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 * “Lu fiju a Milanu” da PETIPITUGNA di Mino De Santis (2016)


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Pantaleo Gianfreda