Approvato nell’ultimo Consiglio il Regolamento comunale per l’esercizio del diritto di accesso documentale, civico e generalizzato da parte dei cittadini

13 Giugno 2017 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Dopo aver letto gli atti, pubblicati nell’Albo Pretorio On Line del sito istituzionale del Comune, mi sembra doveroso informare su alcune importanti decisioni assunte nel Consiglio del 31 maggio.

In premessa, rilevo la deprecabile abitudine di convocare il Consiglio nel totale “deserto mattutino”. Almeno in estate, non sarebbe “cosa buona e giusta” convocare i Consigli in piazza (come si usava una volta) per permettere ai cittadini di partecipare ed essere informati? … “se la montagna non va da Maometto, deve essere Maometto ad andare alla montagna“…

Inoltre, dalla lettura dei verbali balzano all’attenzione due “curiosità”. La prima riguarda i conss. Perrone Salvatore e Sindaco Rocco, i quali all’inizio della discussione del p. 4) dichiarano di allontanarsi entrambi “per motivi di lavoro” (… ma, partecipando al Consiglio, non avevano già ottenuto la giornata libera, il diritto al gettone di presenza e al pagamento della giornata lavorativa?!? Forse esercitano un “doppio lavoro”?!?). La seconda riguarda il cons. Perrone Vito, che per due volte consecutive diserta due importanti Consigli. Se l’exterminator del centrosinistra collepassese non è in grado di essere sempre presente, come è suo primario dovere, chi gli impedisce di dimettersi e permettere ad altri di subentrargli e garantire la presenza costante di tutti i rappresentanti dell’opposizione in Consiglio, considerato, tra l’altro, che da anni dice di volersi dimettere da consigliere (salvo poi ripresentarsi nelle ultime elezioni)?!? Forse non ritiene “all’altezza” la prima dei non eletti?

Due importanti decisioni vanno rilevate, tra le altre, nel Consiglio del 31 maggio.

Il p. 5) riguardava l’esame della richiesta della ditta “Copa Infrastrutture s.r.l.” di Morciano di Leuca per la realizzazione di un centro di raccolta e riciclo/recupero di rifiuti inerti in località “Manimuzzi” nella vecchia cava ex proprietà Erroi abbandonata da anni e ora rilevata da quella ditta. La Regione, con D. D. n. 151/1.8.2016, aveva già autorizzato “il trasferimento dalla Ditta Erroi Bruno alla Ditta COPA INFRASTRUTTURE srl, dell’autorizzazione rilasciata con Decreto dell’Assessore n. 05/Min del 30-03-1994, e la proroga alla coltivazione della cava di calcarenite sita in località “Manimuzzi” del Comune di Collepasso (Le), in catasto al foglio 14 part.lla 65 per una superficie complessiva di ha  2.93.05”.

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Nel marzo scorso, invece, la ditta aveva chiesto la modifica dell’originaria autorizzazione, presentando istanza a Provincia e Comune di “procedura a verifica di assoggettabilità a V.I.A.”, con l’obiettivo di realizzare “un impianto per la messa in riserva (R13) e il riciclo/recupero (R5) di rifiuti inerti non pericolosi provenienti da demolizioni, costruzioni e scavi”.

Il Consiglio ha espresso la propria contrarietà, dopo aver preso in esame e approvato con otto voti la relazione del Responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale, che motiva la contrarietà al progetto. Si è astenuto, invece, Tonino Gianfreda, unico consigliere di opposizione presente, nonostante le “perplessità di merito” avanzate in due lettere a U.T.C. e Provincia e le sue dichiarazioni in Consiglio: “Il nostro giudizio è negativo e noi speriamo vivamente che questo impianto non si faccia. La nostra indicazione è per rigettare il progetto”… salvo poi… astenersi al momento del voto! Era distratto oppure ha cambiato idea in the last second con quelle sue solite “piroette” di cui ci ha “deliziato” in questi ultimi anni?!?

Chi vuole leggere il verbale della seduta e la relazione del tecnico può cliccare su del.C.C. 25/2017.

Il p. 4) riguardava invece l’approvazione dell’importante “Regolamento comunale per l’esercizio di accesso documentale, accesso civico e accesso generalizzato”, ai sensi del D. Lgs. n. 97/2016, che ha modificato il D. Lgs. n. 33/2013 (Testo unico sulla trasparenza).

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Sarebbe opportuno che queste norme nazionali e il nuovo Regolamento comunale venissero portate a conoscenza di tutti, perché ampliano e snelliscono enormemente i poteri di informazione e partecipazione dei cittadini alla vita della Pubblica Amministrazione (non solo del Comune) e il diritto a richiedere ed ottenere atti pubblici.

Ben tre sono le tipologie di accesso riconosciute e garantite dalla legge: a) accesso documentale, il classico e tradizionale accesso agli atti amministrativi ex legge 241/90 da parte di un soggetto che “abbia un interesse diretto, concreto ed attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata al documento al quale è chiesto l’accesso”; b) accesso civico, secondo cui ogni cittadino può chiedere la pubblicazione delle informazioni che l’ente pubblico è tenuto a divulgare (la P.A. ha l’obbligo di pubblicare determinati documenti sul proprio sito internet nella sezione “Amministrazione trasparente”);  c) accesso generalizzato, introdotto con il Foia  (Freedom of Information Act) e in vigore dal 23 dicembre scorso. Questo nuovo tipo di accesso permette ad ogni cittadino di richiedere ed ottenere gratuitamente e senza alcuna motivazione copia di tutti gli atti comunali, salvo i pochi riservati per legge, e ha l’obiettivo di garantire la massima trasparenza da parte della Pubblica Amministrazione.

Allegato alla delibera vi è il nuovo Regolamento e la modulistica, consultabili cliccando su del. C.C. 24/2017.

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Con queste norme i cittadini acquisiscono un reale – per certi vesti, enorme ed indiscriminato – diritto/potere di informazione e controllo sugli atti del Comune e, in genere, della Pubblica Amministrazione.

Pantaleo Gianfreda

Post scriptum

Mi è sfuggito di rilevare nell’articolo un’altra circostanza emersa dal dibattito consiliare, che ho il dovere di riportare. Per lungo tempo  inascoltato ed attaccato quando denunciavo i gravi fatti, definiti oggi “ingarbugliamenti dell’Ufficio Tecnico”, tutti si rendono finalmente conto della grave situazione lasciata in quell’Ufficio e della “leggerezza” con cui si è operato anche da parte dell’Amministrazione comunale. Si è scoperto così – lo conferma lo stesso attuale assessore ai Lavori Pubblici, a suo tempo grande amico e difensore “indefesso” dell’arch. Montagna – che molti lavori pubblici, come quelli di piazza Dante e dell’Ecocentro, non sono ancora ufficialmente terminati e rendicontati. Non solo, ma un consigliere di opposizione acerrimo nemico del vecchio Tecnico e un consigliere parente di quest’ultimo, scoprono oggi “l’acqua calda” sulle sospette “liquidazioni fatte al RUP”, da me denunciate pubblicamente in un esposto all’ANAC e al Comune. Consiglio costoro di chiedere e prendere visione di quel mio esposto, datato 22 marzo 2016, in cui tra l’altro, dopo aver chiesto e acquisito tutta la documentazione, rilevavo che “nella sua qualità di R.U.P., l’arch. Montagna ha ricevuto pagamenti a titolo di incentivi – ex art. 18, c. 1, l. 109/1994 – per l’importo lordo di € 44.566,38, con 17 determinazioni (di cui 10 nel 2015) adottate nel periodo 10.11.2011/3.12.2015”.


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Pantaleo Gianfreda