Cattolici ed ortodossi festeggiano quest’anno la Pasqua nella stessa giornata… una Pasqua turbata da “venti di guerra”

15 Aprile 2017 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Quest’anno cattolici ed ortodossi festeggiano la Pasqua nella stessa giornata: domenica 16 aprile. Una rara coincidenza liturgica, considerato che Chiesa Cattolica e Chiesa Ortodossa utilizzano calendari differenti (… questa è una lunga e travagliata storia!). Sembra un segnale, seppur casuale, di unità per le due Chiese cristiane e per tutti i Cristiani, come auspica da tempo Papa Francesco, che proprio due anni fa aveva proposto agli Ortodossi di superare le antiche divisioni e celebrare la Pasqua insieme, stabilmente nella stessa domenica.

Una coincidenza augurale in un momento, invece, difficile per l’umanità. Forse drammatico.

Venti di guerra” soffiano incontrollati ed impetuosi in questa Pasqua.

Pochi giorni fa gli Stati Uniti hanno sperimentato per la prima volta una bomba micidiale in Afghanistan. E’ stata definita “la più potente bomba non nucleare” e la chiamano “Moab”, acronimo di “Mother of all bombs” … “Madre di tutte le bombe”. Un ossimoro pazzesco – una madre genera vita… le bombe generano morte! -, che dimostra la follia dell’uomo nel mischiare terminologie e valori per creare confusione, assuefazione e consenso. Una sola bomba Moab costa 15 milioni di euro! Spendere una cifra così enorme per costruire una sola bomba e spendere miliardi di dollari per il riarmo, mentre qualche miliardo di persone vive nella fame, nella miseria e nel sottosviluppo, è oggi il vero crimine contro l’umanità.

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In questi giorni il mondo è con il fiato sospeso e assiste inerte alle terribili vicende guerrafondaie che vedono contrapposti gli Stati Uniti di Trump e la Corea del Nord di Kim Jong-un. Chi è il più pazzo dei due?!? Leggiamo preoccupati che, secondo Mosca e Pechino, “la guerra può scoppiare in ogni momento” e che, di fronte alle manovre militari USA, Pyongyang è “pronta alla guerra nucleare”. Che follia!!!

Vorrei augurarmi, di fronte all’inerzia e all’impotenza dell’ONU, che Russia e Cina siano capaci di fermare questa corsa verso il baratro. Fare politicismo e analisi di politica internazionale in queste drammatiche situazioni serve solo a giustificare l’ingiustificabile. Anche se una doverosa osservazione mi pare necessaria.

Possibile che non ci si accorge che la Cina (grande popolo di pacifiche “formiche”) sta lentamente conquistando il mondo con una accorta e pacifica politica di investimenti (infrastrutturali e finanziari) e commerci in ogni parte del globo, soprattutto in Africa e America Latina, e che l’Occidente è ormai “ostaggio” finanziario della Cina, considerato che questo Paese detiene gran parte del debito pubblico americano e, in parte, anche europeo? In Italia, persino le due grandi squadre della Milano calcistica sono ormai nelle mani dei cinesi. Eppure la Cina è l’unica superpotenza che non è in guerra con nessuno, pur avendo un esercito forte e ben addestrato, non aggredisce Paesi vicini o lontani, non sgancia bombe su eserciti stranieri o su inermi cittadini. A differenza della Russia e dell’America.

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Il neopresidente Trump ha deciso unilateralmente di riassegnare all’America, nonostante decennali fallimenti e drammi, il ruolo di “gendarme del mondo”. Con i soliti metodi bellicosi e aggressivi. Antistorico e ridicolo, se non fosse drammatico! L’esempio della Cina, al di là dei giudizi sul suo sistema, dovrebbe dimostrare a tutti che è la pace che conquista il mondo, non la guerra. Anzi, le ripetute guerre e i ripetuti interventi da “gendarme” di questi ultimi 50 anni (dal Vietnam all’Afghanistan e Iraq) hanno fortemente indebolito l’America, che per tali motivi si avvia ineluttabilmente verso la sua decadenza. Il “First America” di Trump appare come il “canto del cigno” o l’”ultimo ruggito del leone” di un grande Paese, che, accanto a indubbi meriti storici e politici, ha grandi responsabilità nelle tante guerre e focolai di guerra di cui è “appestato” il pianeta. Proprio per questo, però, appare pericolosa la contingente situazione mondiale…

Auguriamoci che prevalgano il buon senso dei “Grandi” e l’istinto alla sopravvivenza dell’uomo.

“Grandi della Terra”, fateci vivere nella pace… ascoltate l’appello di Papa Francesco, profeta “di pace”, che grida vergogna “per i nostri piedi veloci sulla via del male e paralizzati su quella del bene” e indica a tutti la via del futuro dell’umanità: “Lo sviluppo è il nuovo nome della pace”!

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Un augurio di Pasqua serena, nell’animo di ognuno e nelle famiglie, e di Pace nel mondo!

Buona Pasqua e Pace a tutti gli uomini e le donne del mondo: Joyeuses Pâques!, Happy Easter!, Frohe Ostern!, Feliz Pascua, Честит Великден!, Paste fericit!, عيد پاک مبارک!, С праздником Пасхи!, Heri kwa sikukuu ya Pasaka!

Pantaleo Gianfreda


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