“Il Natale di tutti ma non per tutti”. Buon Natale di Pace, Solidarietà, Fraternità, Libertà e Uguaglianza per tutti

24 Dicembre 2017 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Mi ha particolarmente colpito, nella quotidiana rassegna stampa televisiva, il titolo odierno dell’”Avvenire”,  quotidiano dei Vescovi italiani.

Un titolo (“Il Natale di tutti ma non per tutti”) e un occhiello (“Tra guerre, persecuzioni e speranze riaccese. Stop alla nuova cittadinanza: opposizioni e mezzo Pd fanno mancare il numero legale”) su cui riflettere, accompagnati da una bellissima e struggente immagine di una donna di colore con il suo bambino stretto a sé. Richiama l’immagine di una madre, Maria, e di suo figlio, Gesù, vissuti 2000 anni fa.

L’articolo di “Avvenire” riporta la mancata approvazione da parte del Senato della legge sullo ius soli. Una legge già approvata dalla Camera a fine 2015 e da allora in attesa di approvazione anche da parte del Senato. Una legge di buon senso prima che di civiltà. Avrebbe dato a tanti ragazzi figli di genitori stranieri, ma nati in Italia e frequentanti le scuole del nostro Paese, di ottenere la cittadinanza italiana e i pieni diritti che ne conseguono. E’ assai improbabile che il Senato, riconvocato per il 9 gennaio, approvi la legge. A giorni si attende, infatti, lo scioglimento delle Camere in vista delle elezioni politiche della prossima primavera. In tanti auspichiamo che il presidente Mattarella, persona di grande sensibilità, attenda ancora qualche giorno per firmare il relativo decreto e dia al Senato la possibilità di un gesto di ripensamento, di civiltà e anche di dignità.

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Ha scritto Marco Tarquinio, direttore di “Avvenire”, nell’editoriale di prima pagina: “Far mancare il numero legale è scelta da politica in fuga. Fuga dall’ultima responsabilità di legislatura. Una mossa da ignavi e, al tempo stesso, rivelatrice”. “Rivelatrice – continua – di una ostinata mancanza di comprensione della posta in gioco con la nuova legge sulla cittadinanza in un Paese che invecchia, non sostiene come merita la famiglia e allontana tanti suoi figli. E di una ostinata mancanza di rispetto per i giovani italiani con genitori stranieri che alcuni politici e opinionisti, pronti ad aizzare sentimenti e risentimenti, vogliono ri-sospingere ai margini della comunità nazionale e raccontano come alieni. Che tristezza. Temevamo una ‘fine ingloriosa’ di questo Parlamento che, nel bene e nel male, molto ha fatto. La registriamo ora”.

La rozzezza culturale, prima che politica, di alcune forze politiche e la pavidità di altre hanno impedito sinora che il Parlamento italiano desse un segnale serio di civiltà e buon senso. Sono le stesse forze politiche i cui rappresentanti si proclamano in stragrande maggioranza “cristiani” e che hanno perso la grande occasione per dimostrarsi veramente tali. Più grave questa mancata approvazione della legge sullo ius soli, perché avviene a soli due giorni dal Natale. Un’occasione persa dai nostri parlamentari per dimostrare all’Italia e al mondo di aver capito cos’è veramente il Natale. Moltissimi di costoro non conoscono, infatti, il messaggio e gli insegnamenti di quel Bambino nato 2000 anni fa.

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Per loro e per noi tutti, in occasione di questo Natale, riporto di seguito un bel passo del Vangelo (Matteo 25,31-46).

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi». Allora i giusti gli risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?». E il re risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me».

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Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: «Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato». Anch’essi allora risponderanno: «Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?». Allora egli risponderà loro: «In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me». E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

Buon Natale a tutti/e!

Pantaleo Gianfreda

Prima pagina di “Avvenire”, 23 dicembre 2017


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