“Sognavano una casa, una donna, un lavoro”. I dieci giovani collepassesi dispersi nelle steppe del Don

6 Aprile 2017 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Giuseppe Lagna e Marcello Quaranta, autore del libro, nel corso della presentazione

In diciassette, più fortunati, riuscirono a far ritorno a Collepasso e riabbracciare i propri cari.

Dei nostri ragazzi, per lo più contadini, sballottati nella lontanissima e sconosciuta piana del fiume Don in Ucraina, Luigi Malorgio (classe 1920), già noto agli Annali anche come Partigiano delle Brigate Garibaldi, è l’unico ancora in vita e risiede a Salsomaggiore.

Gli altri, che abbiamo avuto la possibilità di conoscere sulle panchine della Villa comunale, pian piano ci hanno lasciato carichi di testimonianze e racconti, che oggi è bene non vadano dispersi.

Il frontespiszio del libro

Per questo motivo, in continuità con altre manifestazioni sui Partigiani e sui Deportati del nostro paese, organizzate negli anni passati, si è tenuta, lunedì 3 aprile, a cura dell’ANPI provinciale e con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, la presentazione del libro “FRONTE RUSSO – C’ERAVAMO ANCHE NOI” di Marcello Quaranta, ex docente nel Liceo Capece di Maglie.

Nell’accogliente cornice della Sala Consiliare, un cospicuo pubblico, fra cui una decina di figli e nipoti di reduci o dispersi su quel fronte bellico, ha partecipato con grande interesse agli interventi del sindaco Paolo Menozzi, del sottoscritto (conduttore per conto dell’ANPI) e dell’autore del ponderoso lavoro di ricerca.

Ai lati della platea erano presenti, ben illustrate, diverse planimetrie dei movimenti delle nostre truppe, della tragica ritirata, nonché la dislocazione dei campi di prigionia russi.

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Il professor Marcello Quaranta ha narrato con notevole commozione l’avventura, fortunatamente a lieto fine, di suo padre Mario, le lettere inviate alla sua famiglia, i racconti per lunghi anni di quella infausta, assurda spedizione, il movente, dopo la morte del genitore, alla ricerca storica sulle vicende dei 1869 soldati di Lecce e provincia, facenti parte dell’ARMIR (Armata Italiana in Russia).

E’ venuto, quindi, fuori dalle stampe (Grafiche Giorgiani) un ricco volume, con testimonianze originali e a volte inedite sui diversi aspetti della spedizione, prima del CSIR (Corpo di Spedizione in Russia) e poi dell’ARMIR, nelle gelate lande dell’Ucraina e nella più grave impreparazione per vettovagliamento e armamenti.

Il pubblico presente

Impossibile elencare in questa sede le molte rievocazioni e i nomi dei nostri conterranei contenuti nel testo; per tutto valga la poesia dialettale, dal forte contenuto pacifista, di Nicola De Donno (1920-2004), ex Preside del Liceo Capece, anch’egli partecipante con il grado di tenente:

SURDATU MORTU ALLA RUSSIA

Quanta mbrazzavi terra bbandunatu

cu le do’ razze a croce, e russu an frunte

lu fiuru de la morte, aimè surdatu

de na Patria vantata su lle punte

de bbajunetta! Ma a lla steppa spùntene

l’erbe de sempre, e pparu àe caminatu

ogne acqua allu mare, e pparu àe munte

sta chiarità de celu curuddatu

le mille minne de la terra. Gnenti

àve la fàuce de la Metitora

mparatu a cci a mmurire. Stannu ancora

cu lla Croce an viduta e ll’armamenti

an core de lu munnu li putenti,

cechi, e lla ngordità se li ddivora.

Alternati agli interventi, sono stati proiettati brevi filmati d’epoca e il video molto coinvolgente  “… e la neve cadeva” dell’Orchestra Katty Piva (youtube).

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Infine, il momento clou della serata in onore dei nostri caduti è stata l’esibizione, facendola girare fra i presenti, della piastrina di riconoscimento del bersagliere Vito Antonio Paglialonga (classe 1914), ritrovata nel sottosuolo russo nel 2011 e consegnata alla figlia Teresa, presente in sala con il marito Giulio Moscatello e i due figli, nata proprio in coincidenza con la morte del genitore nel 1942.

In veste di simbolico testimone, onde evitare il naturale oblìo del tempo, sono stati invitati anche i componenti del Consiglio Comunale “baby”, i quali, pur già tredicenni, a causa della “riforma” dei programmi nella scuola dell’obbligo, ascoltavano per la prima volta la narrazione di eventi così tragici della nostra storia.

COMBATTENTI COLLEPASSESI CADUTI SUL FRONTE RUSSO

Luigi CADURA, Luigi COLUCCIA, Giuseppe CONTINI, Leonardo Domenico DE PASCALIS, Antonio GRASSO, Arturo MELE, Vito Antonio PAGLIALONGA, Antonio PELLEGRINO, Vincenzo RIA, Luigi SPONZIELLO.

COMBATTENTI COLLEPASSESI RITORNATI IN PATRIA

Donato GRASSO, Giuseppe LONGO, Eliseo MALORGIO, Luigi MALORGIO, Mario MANDORINO, Giovanni MARROCCO, Salvatore MASCIULLO, Antonio PAGLIALONGA di Gaetano, Antonio PAGLIALONGA di Vincenzo, Giovanni PAGLIALONGA, Carmine PELLEGRINO, Rocco RIA, Antonio SANSO’, Vito SANTANTONIO, Luigi SGARRA, Arturo SINDACO, Vittorio SPICCHIARELLI.

Giuseppe Lagna

Post scriptum
Ulteriori dettagli su “Almanacco collepassese 2” e “I caduti in guerra di Collepasso” di Orazio Antonaci.
Il virgolettato nel titolo è tratto da “Uno come noi”, Nomadi, 1991.

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Pantaleo Gianfreda
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