Vandalismi nel Parco Bosco. Alcuni interrogativi: funziona la videosorveglianza? Chi è responsabile della custodia del Bosco?

7 Giugno 2017 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Questo paese “forse” merita gente migliore!!!” … con questo breve e amaro commento un mattiniero e abituale frequentatore del Parco Bosco ha postato stamattina sul suo profilo facebook un video, breve, efficace ed eloquente, che testimonia le conseguenze di atti di vandalismo avvenuti (probabilmente nella notte o nella tarda serata di ieri) all’interno del nostro “gioiello” ambientale. Quel Parco Bosco che tutti ci invidiano. Un video divenuto subito virale per le tante visualizzazioni e condivisioni e la diffusa indignazione.

Uno dei tavoli capovolti e danneggiati

Non è tanto l’entità del danno (che pure c’è) ad impressionare quanto l’atto in sé. Uno “sfizio” infantile e vandalico, un’idiozia paragoliardica da “primati antropoidi” di ebeti oziosi e repressi, che scaricano le proprie e varie carenze e “asinerie” con “ragli” ed esternazioni di “potenza” (o “impotenza”) a loro più congeniali. Potrebbe mai una persona dotata di un minimo di cultura, educazione e civiltà compiere simili gesti?!?

Non solo sono stati capovolti per terra tavoli-panche (alcuni, come emerge dal video e dalle foto, anche danneggiati), ma divelti anche alcuni cordoli che delimitano le aiuole. Senza parlare poi delle cartacce e della sporcizia che i vandali hanno lasciato dietro di sé.

Quando, dopo le 13.00, mi sono recato presso il Bosco, non pensavo che quell’indegno spettacolo fosse ancora lì…. Nessuno si era ancora degnato di intervenire e spero che lo abbiano fatto in questo pomeriggio!

il palo della videosorveglianza… funziona?!?

Mi auguro che Vigili e Carabinieri individuino al più presto i responsabili. Non dovrebbe essere difficile. Almeno in teoria. Proprio all’ingresso del Parco Bosco è piazzato, infatti, un palo con telecamera e scritta ben visibile: “Area sottoposta a videosorveglianza”. Potrebbe essere facile risalire agli autori… ma un dubbio mi assale (e spero che qualche amministratore lo fughi): funziona il servizio di videosorveglianza (o è lo stesso “andazzo” della Zona industriale)?!? In attesa di risposta, non mi pronuncio… perché sarebbe veramente sciagurato (da parte degli Amministratori) se la videosorveglianza non dovesse funzionare.

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Così come pongo un’ulteriore domanda: di chi è la responsabilita della custodia del Parco Bosco? Naturalmente dell’Amministrazione comunale. A chi in concreto, però, l’Amministrazione ha affidato la custodia del Bosco, ricchezza inestimabile per la nostra comunità, una vera meraviglia della natura, un piacere per gli occhi e i polmoni, un’oasi di pace? Possibile che un “gioiello” del genere venga aperto ed esposto a tutte le varie umanità (comprese quelle malefiche) senza che preventivamente l’Amministrazione individui il/i soggetto/i incaricati della gestione e custodia?

Essendo anch’io habitué ed amante del Parco Bosco (come l’amico Piero Schirinzi, autore del video), circa un mese fa mi sono imbattuto in Gino Mastria, assessore pluridelegato, con delega (tra le sei ufficiali) al Patrimonio e all’Associazionismo, e altri due dipendenti comunali che avevano terminato di ripulire i viali dall’abbondante fogliame. Nei giorni precedenti, nonostante fosse stato riaperto, il bosco non offriva un “bel spettacolo”. Mi era sembrato doveroso ricordare all’assessore che suo dovere primario di amministratore non era solo quello di scopare ed esibirsi nei suoi soliti protagonismi, ma, prima di tutto, organizzare e predisporre le energie e gli atti perché il Parco fosse affidato alle cure giornaliere e continue di qualche soggetto od ente. Gli lanciavo una proposta. Considerato che l’Amministrazione ha assegnato gratuitamente a tante associazioni stanze di proprietà comunale per installarvi la propria sede, perché non convocarle e chiedere loro, in cambio, di mettersi insieme e organizzare la gestione del Bosco? Ogni associazione avrebbe dovuto mettere a disposizione alcuni suoi associati. In caso contrario, l’Amministrazione avrebbe potuto procedere alla revoca della sede gratuita, chiedendo un pur irrisorio canone d’affitto (la vera solidarietà e/o sussidiarietà è questa!). Mi sembrava il classico “uovo di Colombo”. Ma l’”Assessore di se stesso” (Gino è assessore all’associazionismo e, al contempo, presidente di un’associazione … controllore e controllato … ma in una società dalla “morale elastica”, come quella collepassese, questo “piccolo” conflitto di interessi non provoca indignazione e sconcerto in alcuno!) preferisce “sacrificarsi” ed esibirsi in “affettate generosità” e performances individuali piuttosto che fare seriamente l’amministratore. Per fortuna nei giorni scorsi, grazie ai “progetti Red” della Regione Puglia, uno dei quattro lavoratori assegnati al Comune di Collepasso è stato incaricato, seppur per poche ore al mattino, a pulire il Bosco. Naturalmente, però, questo non è sufficiente a “proteggere” il nostro Bosco.

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Morale della brutta favola odierna: sono vergognosi e biasimevoli gli atti di vandalismo; irresponsabili e incapaci “patentati”, però, i nostri amministratori.

Pantaleo Gianfreda

Ingresso del Parco Bosco con palo della videosorveglianza


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Pantaleo Gianfreda