Ancora “strage” di giovani donne, nel silenzio e nell’indifferenza delle Istituzioni. “Se grido nessuno mi sente”, scriveva Valentina

7 Luglio 2018 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Valentina Sedile, 30 anni, scomparsa oggi, 7 luglio 2018

Esattamente un anno fa, il 7 luglio 2017, ci lasciava Luana Cerasa, 42 anni.

Due mesi dopo, il 12 settembre, Giovanna Giustizieri, 30 anni.

Oggi, 7 luglio 2018, ci ha lasciato un’altra donna di 30 anni, Valentina Sedile.

Tutte e tre colpite dallo stesso terribile male.

Luana Cerasa, scomparsa il 7 luglio 2017

Tutte e tre belle e giovani, piene di vita e di speranza, indomite “leonesse” nel rivendicare il loro diritto a vivere e combattere sino all’ultimo il terribile male.

Cinque giorni fa (“2 luglio alle ore 11:59“), una “speranzosa” Valentina scriveva sulla sua pagina facebook nell’ultimo, fatale e premonitore post, quasi un testamento:

“…..In qst periodo sono costretta a rimanere ferma e silenziosa….per quanto corra non arrivo da nessuna parte…se grido nessuno mi sente….

…Ho passato tutta la vita a remare contro corrente…sono stanca…voglio girarmi…voglio fermarmi….!

Abbandonare i remi e lasciare che la corrente mi trasporti dolcemente fino al mare e ricominciare la “mia vita” tutta da capo anke se a volte difficile…..

Ma la speranza….quella…non muore mai….È li a ripetermi ke tutto è possibile e di avere pazienza….tanta…..È l’unico modo per andare avanti e tornare ad essere “tu”….solo tu!”.

Un lancinante “grido” di “speranza” che deve toccare le nostre coscienze.

Quello che succede da un po’ di anni a Collepasso deve preoccupare e allertare non solo le donne, ma tutti i cittadini e le Istituzioni.

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Nell’arco di un solo anno e nella fatidica e funesta data del 7 luglio che lo racchiude, si è verificata una vera e propria “strage” di giovani donne. “Strage”… sembra un termine forte, ma come altro definire tre giovani morti per identico “male” in un solo anno?

Altre donne, seppur meno giovani, sono state colpite in questi anni dal medesimo male.

Tutti ci commuoveremo ancora. Tutti pregheremo ancora. Tutti saremo ancora accanto a genitori e familiari. Tutti andremo al funerale di quest’ennesima giovane vittima del “male terribile”.

E poi?!? Poi tutti – eccetto i congiunti più stretti – dimenticheremo, continueremo nel nostro tran tran giornaliero, saremo presi dai nostri problemi nel tempo che scorre lento e inesorabile. Perché, in definitiva … panta rei tutto scorre … il Tempo è Cronos, il dio greco che mangiava i suoi figli, ma anche Lète, il fiume prodigioso che dava l’oblio.

Aveva scritto Valentina: “… se grido nessuno mi sente Ma la speranza….quella…non muore mai….”.

Per il rispetto che dobbiamo a lei e alla sua battaglia per la vita, dobbiamo raccogliere quel “grido”.

Almeno io voglio raccoglierlo, anche a costo di apparire brutale e, per i soliti ipocriti, persino inopportuno.

Giovanna Giustizieri, 30 anni, scomparsa il 12 settembre 2017

Possibile che nessuna Istituzione – Comune, Ambito sociale, Distretto sanitario, ecc. ecc. – si sia mai chiesto finora i motivi e l’origine di questa “strage di giovani donne” a Collepasso?!?

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Possibile che nemmeno il Sindaco e l’Amministrazione comunale se ne siano accorti e avviato o chiesto doverose indagini?!?

Possibile che chi sovrintende alla salute della sua comunità lasci che Cronos continui impunemente a mangiare i suoi figli senza opporre alcuna resistenza o abbozzare una qualche reazione?!?

In questo strano e sonnolento paese, ormai narcotizzato da un sindaco e da un’amministrazione soporiferi, succede “di tutto e di più”… senza che nessuno senta il dovere di reagire e tutelare, almeno, la vita dei cittadini.

Possibile che i nostri medici, così sensibili e attenti nel dimostrare il loro dissenso e spandere i loro allarmi in quel clamoroso e strumentale documento di 11 anni fa, oggi tacciano e non avvertano il “dovere professionale e civico” di “far sentire” la loro “voce”?!?

Possibile che quei cittadini e consiglieri, compresi gli attuali sindaco e assessori, che dieci anni fa protestavano energicamente e pubblicamente per i danni “virtuali” provocati dalla presenza di un’innocua antennina telefonica nel campo sportivo, non facciano anche oggi sentire forte la loro voce per i danni “reali” e nefasti provocati da un “male” potente, ma la cui genesi è certamente individuabile dalle moderne tecnologie, cercando di prevenire i suoi malefici e mortali effetti?!?

Possibile che tante attive e zelanti associazioni, oggi quasi tutte prone al “Potere costituito”, non sentano il dovere civico di protestare, ribellarsi, pretendere dal Sindaco iniziative ed interventi seri e radicali?!?

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Possibile che persino una benemerita associazione di donne e tutte le donne collepassesi – pur così attente, energiche e battagliere quando vogliono – non si organizzano per prendere iniziative concrete contro questa “strage” che colpisce in particolare il loro genere?!?

Possibile che Sindaco e Consiglio comunale tacciano e non prendano provvedimenti e iniziative?!?

In campo sanitario, i compiti delegati dalla legge al Sindaco sono ampi. Egli è la prima “autorità sanitaria locale” ed è il responsabile della condizione di salute dei suoi cittadini. Ha il dovere di conoscere lo stato di salute della popolazione, prendere provvedimenti propri e pretendere anche gli interventi di altre competenti Autorità in presenza di pericoli o “anomalie” sanitarie e, nel caso, informare la popolazione dei rischi cui può essere sottoposta.

Cosa aspettano il Sindaco, l’Amministrazione e l’intero Consiglio comunale a “darsi una mossa” per tutelare la salute delle donne e di tutti i cittadini?!?

Riposa in pace, Valentinariposate in pace, Luana e Giovanna!

Spero che le vostre premature scomparse smuovano le coscienze e le responsabilità collettive ed individuali. Del Sindaco, in primo luogo!

Non intendo colpevolizzare nessuno, ma richiamare ognuno, in particolare i rappresentanti dell’Ente locale, alle proprie responsabilità personali e istituzionali e pretendere le doverose iniziative.

Pantaleo Gianfreda


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