Emergenza “Xylella”: il 19 ottobre scadono le domande per ottenere i contributi (a fondo perduto) per estirpare olivi malati e reimpiantare nuove varietà

10 Ottobre 2018 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Chi intende usufruire dei contributi regionali (max € 7.500/ettaro) per estirpare gli olivi colpiti da Xyella fastidiosa e reimpiantare le due nuove varietà previste (“Leccino” e “Favolosa”) ha pochi giorni di tempo: le relative domande sono state prorogate sino a venerdì 19 ottobre, data di scadenza.

Il sostegno è pari al 100% dei contributi previsti.

Questi aiuti potranno essere erogati non solo a coltivatori diretti, imprenditori agricoli e operatori agricoli iscritti alla Camera di commercio, ma anche ai piccoli-medi proprietari, famiglie o pensionati, che siano dotati di “fascicolo aziendale” (lo sono tutti coloro che presentano ogni anno la c.d. “domanda di integrazione”, oggi trasformata in “sostegno al reddito agricolo”).

Dopo il “via libera” al reimpianto da parte del Comitato fitosanitario europeo di un anno fa, la Regione ha provveduto ad emanare il 25 maggio 2018 l’Avviso pubblico per la presentazione delle domande di sostegno ai sensi del P.S.R.- Sottomisura 5.2 “Sostegno a investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiate da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici”.

La Sottomisura 5.2 persegue l’obiettivo di sostenere la realizzazione di investimenti per il ripristino del potenziale produttivo olivicolo danneggiato e/o distrutto dalla diffusione della fitopatia causata dalla Xylella fastidiosa.

La Regione ha previsto nel P.S.R. (Programma di Sviluppo Rurale) 10 milioni di euro, rivenienti da finanziamenti comunitari, per estirpare le piante infette da Xylella e reimpiantare le nuove varietà.

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Il reimpianto deve riguardare un numero almeno pari di olivi estirpati (può essere maggiore, ma non minore).

Le domande scadono venerdì 19 ottobre, ma vanno presentate su piattaforma telematica predisposta dal Sian e, pertanto, bisogna rivolgersi in tempo ad associazioni, enti o studi attrezzati a farlo.

Gli olivicoltori interessati, intanto, devono rivolgersi a cooperative, frantoi, associazioni, Caaf od altro che presentano per loro conto la “domanda di integrazione” e, qualora questi non siano in grado di presentare la domanda di contributo, richiedere il proprio fascicolo aziendale e individuare associazioni o studi tecnici in grado di accedere alla piattaforma telematica Sian.

I contributi agli olivicoltori sono a fondo perduto al 100% e variano sulla base della densità dell’impianto. Per esempio, per un ettaro di oliveto sino ad un massimo di 100 piante è fissato un contributo di € 75 a pianta per un totale di € 7.500/ha e via discorrendo, secondo le previsioni riportate nella seguente tabella (ringrazio lo studio “Cipas” dell’amico dott. Salvatore Giannaccari che me le ha fornite):

Possono accedere ai contributi tutti gli olivicoltori che rientrino in un limite minimo di sostegno di € 2.000, pari a 27 piante di olivo possedute, secondo quanto prevede la seguente tabella:

Ad ogni domanda verrà attribuito un punteggio, che dovrà essere minimo di 20 punti su 100. Considerato che la provincia di Lecce rientra interamente nei punteggi assegnati agli ambiti territoriali e che le piccole aziende vengono privilegiate nell’assegnazione del punteggio, tutte le aziende salentine non dovrebbero avere difficoltà a superare abbondantemente i 20 punti. La seguente tabella riepiloga i criteri:

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Sorprende che non ci sia sufficiente informazione su questo importante bando regionale, che potrebbe iniziare a dare una svolta seria alla nostra olivicoltura con l’impianto di nuove varietà, totalmente coperto da contributi pubblici, dopo i danni provocati dalla Xylella con l’essiccamento delle varietà tradizionali e la profonda crisi della nostra olivicoltura.

Amministrazioni comunali (compresa quella di Collepasso, che “sulla carta” ha persino un Assessore alle Attività produttive), cooperative, associazioni, sindacati, Caaf, ecc. appaiono quasi totalmente latitanti nell’informare i cittadini e predisporre i doverosi supporti agli olivicoltori.

Il bando regionale rappresenta un’importante opportunità, che deve essere colta da chi ha a cuore il destino delle nostre aziende agricole e della nostra grande “Foresta olivicola” che rischia di scomparire totalmente se non si provvede tempestivamente a sostituire gli olivi malati con nuove varietà, come il Leccino (consigliabile su terreni non irrigui), già da decenni sperimentato con buoni risultati nel Salento.

Chi intende approfondire la tematica e il bando, può cliccare su PSR Bando Mis. 5.2.

Pantaleo Gianfreda


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