Le “foto del giorno”: una cagna “chiusa in prigione” e abbandonata tra i suoi escrementi al centro del paese

19 Agosto 2018 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Giorni fa una signora, che conosco e stimo, sebbene polemizzi spesso con i miei post in difesa dell’“umanità migrante”, posta su facebook un messaggio e mi tagga: “per Pantaleo Gianfreda. Perché scrivere solo post politici.. violenze sulle donne da parte di mariti gelosi… asfalto sulla stradina dell’orologio. . e nn farci caso a quello che scrivo io per la violenza sugli animali. ???????? Le critiche al primo cittadino le hai fatte anche tu… Mi dirai.. che c’entra il Sindaco???? c’entra anche lui… perché è lui in prima persona a dare il buon esempio su tutto quello che succede nel nostro Paese. Ti invito a casa mia. E ti faccio vedere lo scempio che ho accanto. Mia madre.. che hai tanto ammirato.. sarebbe stata d’accordo con me. Ti aspetto Pantaleo ..”.

Già in altre occasioni la signora “mi aveva tirato in ballo” su altri argomenti e confesso che alcune sue espressioni mi erano sembrate “un tantino” eccessive. “Che c’entro io? – vorrei risponderle -. Rivolgiti al sindaco e agli amministratori, alla Asl, ai Vigili o ai Carabinieri”. Poi leggo un altro suo post in cui scrive che né gli uni né gli altri “hanno fatto un caiser per salvare questo animale indifeso dall’ignoranza umana”.

Capisco, allora, che la donna sta chiedendo, come succede spesso, l’intervento del “118 civico locale”, quale spesso appare a molti il mio blog InfoCollepasso.

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Mi reco nell’abitazione della donna, che è al centro del paese, “a quattro passi” dal Palazzo municipale. Conservo un ottimo ricordo dei suoi genitori (ora defunti), in particolare della dolcissima madre, e mi fa piacere rivedere quella casa. Dopo amichevoli convenevoli con lei e i familiari, la signora mi conduce sulla terrazza dell’abitazione. Mi indica la contigua e sottostante terrazza di un’abitazione disabitata, di cui sono noti, però, i proprietari.

Rimango allibito: “… e cos’è questo schifo al centro del paese?!?”, reagisco “… ma questa è prima di tutto un’emergenza igienico-sanitaria e il sindaco ha il dovere di intervenire immediatamente per salvaguardare l’igiene e la salute pubbliche e salvare l’animale”.

La sottostante terrazza, infatti, è cosparsa di escrementi. Una malandata cagna di grossa taglia vagola scendendo e salendo una scala che porta in un sottostante terrazzino. Una lunga corda con secchio penzola lungo le pareti della casa.

Vengo a conoscenza di una storia incredibile… direi “da ultimo mondo” (senza offendere il “terzo”).

Chiusa e di fatto abbandonata in quella putrebonda prigione da moltissimi mesi (ormai anni), la povera cagna riesce a sopravvivere grazie alla giornaliera razione di acqua e viveri che la signora – e un’altra, in sua assenza – “cala” dall’alto della terrazza con un secchio. Di tanto in tanto (… ma proprio “tanto”!) qualcuno “si affaccia” nell’abitazione abbandonata e qualche volta (non più di una o due) provvede anche ad una sommaria pulizia. Sono mesi, ormai, che nessuno vi provvede e gli escrementi del povero animale aumentano di giorno in giorno!

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Per tanto tempo i latrati della povera cagna, prima di essere assistita dalla signora che viene a Collepasso saltuariamente e vi abita solo nel periodo estivo, hanno disturbato i vicini, i quali, per il solito “quieto vivere”, hanno preferito “non vedere, non sentire e non parlare”… possibile, però, che “nessuno del Comune”, che è a quattro passi, ne abbia sentito parlare?!?

Finalmente, nel febbraio scorso, il servizio Veterinario Asl e i Vigili (la Comandante in persona, mi viene detto), interessati da un’altra signora impegnata nella tutela degli animali, compiono un sopralluogo. Guarda caso, prima del loro arrivo, qualcuno aveva provveduto a ripulire la terrazza degli abbondanti escrementi presenti, come testimonia la sottostante immagine ripresa prima del sopralluogo e inviata insieme ad altre alle autorità “competenti” (!!!).

Pongo una domanda: dopo quel sopralluogo, qualcuno ha provveduto a fare una doverosa relazione al sindaco per i conseguenti adempimenti di competenza?!?

Da allora, infatti, nulla è cambiato. Sono passati quasi sette mesi, ma tutto è rimasto come prima. La povera cagna continua ad essere “prigioniera” e malandata, ad aggirarsi tra i suoi escrementi che aumentano di giorno in giorno, a “fare su e giù” come un automa impazzito. Lo stesso sindaco è stato da tempo, comunque, interessato alla vicenda da un post della signora su facebook… ma si sa che anche il nostro amato sindaco, espressione politica e psicosomatica della “Collepasso dormiente”, spesso (almeno quando gli fa comodo) “non vede, non sente, non parla” e, purtroppo, non sempre esercita, come dovrebbe, i suoi primari doveri istituzionali… che nella fattispecie gli imporrebbero di emettere immediatamente un’ordinanza ad hoc per far ripulire dagli escrementi, salvare la cagna e assegnarla ad altri in adozione.

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Perché bisogna sapere che da tempo un’amica leccese della signora che confina con la terrazza “escrementata” si è offerta di adottare la povera cagna, ma i soliti ed enfatici “lacci e lacciuoli” burocratici (sbaglio se li chiamo meglio “menefreghismi burocratici”?!?), che rappresentano il penoso e classico alibi per “non fare niente”, ostacolano l’adozione.

Speriamo che dopo questa segnalazione la povera cagna trovi un padrone più accogliente e abbia fine questo “schifo” al centro del paese… con tanti escrementi abbandonati “alla luce del sole”… a cento (forse meno) metri dalla stanza del sindaco!


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Pantaleo Gianfreda