5 giugno: Giornata Mondiale dell’Ambiente. Lotta alla plastica

5 Giugno 2018 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Si celebra oggi, 5 giugno, la giornata mondiale dell’ambiente,voluta dall’Onu nel lontano 1972, al fine di sensibilizzare la popolazione al rispetto e alla cura dell’ambiente. Il tema di quest’anno è la lotta alla plastica monouso, una piaga che sta distruggendo oceani e mettendo a rischio la vita di milioni di animali. Al centro dell’attenzione sarà quest’anno l’India, dove ogni anno si producono ben 5,6 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica. Il programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite (Unep) ricorda infatti che ogni anno vengono riversati negli Oceani ben 8 milioni di rifiuti plastici, che mettono il mare a dura prova.

Tra questi anche il Mediterraneo: stando ai dati raccolti dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) con il progetto europeo Indicit, la metà delle tartarughe hanno la plastica in corpo. Sempre secondo Unep ogni minuto nel mondo vengono acquistate 1 milione di bottiglie di plastica e solo una piccolissima parte di queste viene riciclata. Nel nostro Mare si stima che galleggino almeno 250 miliardi di frammenti di plastica. Secondo Legambiente il 96% dei rifiuti galleggianti nei nostri mari è plastica, con una densità pari a 58 rifiuti per ogni chilometro quadrato di mare con punte di 62 nel mar Tirreno.

Leggendo i dati la situazione resta tuttavia ancora preoccupante. Oltre 25 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica vengono generati ogni anno solo in Europa. Di questi, meno del 30% è riciclato o riusato. La plastica che finisce negli Oceani come rifiuto può circondare la Terra quattro volte in un solo anno, e può permanere in mare fino a mille anni prima di degradarsi completamente.

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Nel Regno Unito cotton fioc, cannucce e stoviglie sono state bandite e a breve avverrà anche nel resto dell’Europa. In Italia un passo avanti è stato fatto grazie all’introduzione dei sacchetti compostabili per la frutta e la verdura sfuse. L’Italia ha così fatto fuori 4 su 5 shopper non biodegradabili. La partita ora è limitare l’usa e getta, in particolare gli imballaggi, nella speranza che ci si orienti sempre di più e al livello globale su materiali riciclabili.

Secondo l’Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e la tutela del territorio e delle acque irrigue (Anbi) se la plastica abbandonata è un allarmante fonte di inquinamento per gli Oceani invasi dall’usa e getta, lo stesso materiale è, in proporzione, una grave fonte di pericolo per la rete idraulica del Paese. L’inciviltà di chi getta rifiuti, prosegue, in gran parte di plastica, nei fossi o nei canali di scolo è concausa di aumento del rischio idrogeologico, già accentuato dalla violenza degli eventi meteo, conseguenza dei cambiamenti climatici.

Lo slogan per quest’anno è: “Beat plastic pollution” (#BeatPlasticPollution), proprio per ricordare al mondo quali sono le priorità per difendere il Pianeta. Greenpeace, nel frattempo, ha appena attivato Plastic Radar, un servizio ad hoc per coinvolgere i cittadini che vogliano segnalare i rifiuti in cui si imbattono, al numero +39 342 3711267.

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Fonte: Manuel Mazzoleni, 3bmeteo,com, 5 giugno 2018


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