Calci e pugni alla ex e tenta di violentarla: lei in ospedale, lui in manette
12 Giugno 2018COLLEPASSO – Non sempre si riesce ad accettare con serenità la fine di una relazione sentimentale. Ma troppo spesso, il naturale sconforto che può albergare nel cuore di un uomo si trasforma in rabbia cieca che può sfociare in violenza pura.
Come avvenuto nel caso di M.C., 41enne di Collepasso. Solo l’ultimo di una serie interminabile di episodi che avvengono ogni giorno in tutta Italia, con dinamiche molto simili. I carabinieri della stazione locale l’hanno arrestato dopo una chiamata al 112. A farla sono stati alcuni vicini di casa della donna, anche lei di Collepasso.
In casa della donna per la quale covava un sentimento morboso, distorto, il 41enne sarebbe arrivato nel primo pomeriggio di ieri con l’intenzione “tipica” di un chiarimento, di parlare per cercare di riannodare i fili di una storia durata alcuni mesi e finita, comuque, da diverso tempo. Tutto degenerato ben presto in botte. Calci e pugni ai danni della malcapitata, che avrebbe anche subito un tentativo di approccio sessuale, fallito quando lei s’è divincolata.
L’uomo, quando le urla hanno attirato il vicinato, è poi andato via ed è in casa sua che i carabinieri l’hanno rintracciato, poco dopo, arrestandolo per atti persecutori e tentata violenza sessuale. Sentito il magistrato di turno, si trova ai domiciliari. La vittima, invece, è stata soccorso dagli operatori del 118 e condotta presso l’ospedale “Ignazio Veris Delli Ponti” di Scorrano. Visitata e medica, è stata poi dimessa con una prognosi di cinque giorni. Le ricostruzioni dei fatti hanno consentito di avere un quadro più chiaro della vicenda, facendo scattare l’arresto.
Fonte, lecceprima.it, 12.6.2018
Piu’ di un commento sullo squallido episodio, credo che debba solo esprimere netta e pesante condanna ad un mentecatto di cui va dichiarato nome e cognome, non ci può essere privacy per certi individui. Le pene ed il “contorno” non possono essere di lieve entità altrimenti per delinquenti matricolati tutto è palliativo e ci si riprova.