Gallipoli celebra il Bicentenario della nascita di Antonietta De Pace e Bonaventura Mazzarella

31 Gennaio 2018 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Antonietta De Pace e Bonaventura Mazzarella

E’ stato presentato a Gallipoli, nella serata del 29 gennaio, l’evento dedicato al bicentenario della nascita dei gallipolini Antonietta De Pace e Bonaventura Mazzarella. Location d’eccezione Palazzo D’Ospina, dimora settecentesca al civico 16 di via Sant’Angelo, che ha dato i natali alla patriota garibaldina.

Un incontro dedicato ai due eroi mazziniani del Risorgimento meridionale per anni dimenticati e che verranno omaggiati il prossimo 2 febbraio, alle ore 18,  presso la Biblioteca Sant’Angelo nel centro storico di Gallipoli.

Due amici, nati a distanza di quattro giorni l’uno dall’altra e che abitavano a cento metri di distanza”, ha spiegato lo storico e biografo Federico Natali.

Sono intervenuti il Sindaco di Gallipoli Stefano Minerva, la Presidente FIDAPA dott.ssa Anita Marzano, il prof. Federico Natali e il Presidente della Compagnia teatrale Talianxa Pino della Rocca. Presente anche la famiglia Senape-De Pace, discendente di Antonietta De Pace.

Conferenza stampa di presentazione dell’evento
Da sin: Anita Marzano, Stefano Minerva, Luigi Senape De Pace, Federico Natali, Pino Della Rocca

L’evento è stato allietato da una performance teatrale dell’attrice Maria Rosaria Trianni nei panni di Antonietta De Pace, che ha recitato un breve monologo tratto dallo spettacolo che andrà in scena il prossimo 10 febbraio.

Un evento ideato dal prof. Federico Natali, promosso dall’Amministrazione Comunale con Talianxa, con il supporto di FIDAPA, Commissione Pari Opportunità e Circolo La Fenice.

“Abbiamo voluto costruire, a partire da questo momento, la giusta celebrazione alla memoria di questa donna straordinaria di cui ogni gallipolino deve andare fiero – ha dichiarato il sindaco Minerva -. Ringrazio la Presidente FIDAPA Anita Marzano per aver messo a disposizione la propria casa perché anche il valore simbolico è importante in questi momenti. Ringrazio Pino Della Rocca e Talianxa protagonista in questo percorso; ringrazio di cuore il Prof. Federico Natali, l’artefice vero del ricordo e della memoria, dell’insegnamento per le nuove generazioni affinché possano capire e comprendere lo sforzo di quella donna straordinaria e di quello che ha lasciato alla nostra città. Abbiamo costruito l’evento in tre momenti: partiremo il 2 febbraio con una commemorazione ad Antonietta De Pace in cui si ricorderanno le sue gesta e successivamente, il 10 febbraio, la compagnia teatrale Talianxa porterà in scena gli episodi della vita della nostra eroina. Infine, il giorno 21 marzo, nella giornata mondiale della poesia, continueremo con un percorso dedicato al Patitari”.

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“Sensibile alla sua figura, nel 2008, la nostra sezione FIDAPA – ha dichiarato Presidente Anita Marzano – curò il restauro del dipinto che la ritrae. Da allora è esposto nel Museo Civico ‘E.Barba’ consegnandolo così alla fruibilità del pubblico. Inoltre, FIDAPA-Sezione Gallipoli è fortemente legata alla figura di Antonietta De Pace per una combinazione di cause tra cui la vicenda che mi vede coinvolta in prima persona essendo io residente nella dimora storica dove nacque l’eroina”.

Cenni biografici di Antonietta De Pace     

Antonietta De Pace nasce a Palazzo D’Ospina nella notte del 2 febbraio 1818, alle ore 3.00, e vi rimane fino all’età di 10 anni.

A 16 anni torna ad abitare in questo Palazzo, nel quartino accanto, anch’esso attualmente di proprietà di questa famiglia, dove passa le sue giornate a leggere i libri che lo zio Canonico Don Antonio non le faceva mancare e spesso si recava a Palazzo Romiti a far visita a lui ed alla sorella Chiara. 

A 17 anni, conosciuto Epaminonda Valentino suo cognato, aderisce alla Giovane Italia.

A 20 anni va ad abitare con la madre a Palazzo Doxi, dimora del cognato Epaminonda Valentino e marito della sorella Maria Rosa.

Spesso, vestita da uomo, di nascosto frequenta i retrobottega dei caffè e delle farmacie luoghi di riunione dei liberali.

A 30 anni é Presidente delle dame di carità e visita i tuguri della povera gente per portare cibo vestiario e medicinali.

A 32 anni parte da Gallipoli e si trasferisce a Napoli con la sorella vedova di Epaminonda e i suoi due figli.

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A Napoli riannoda tutte le relazioni del Valentino e con donne quali la moglie di Settembrini e la Poerio, tutte donne i cui parenti erano stati arrestati dalla polizia borbonica perché appartenenti a società segrete.

Fonda un “Circolo Femminile” per soccorrere  i detenuti politici e i loro parenti.

A 37 anni viene arrestata  celebre è il gesto di appallottolare i proclami di Mazzini e ingoiarli alla presenza dei gendarmi che erano lì per arrestarla, cui dice di aver preso una pillola). E’ tenuta in carcere 15 mesi insieme con prostitute e delinquenti comuni camorriste. Le suore carceriere, essendo una detenuta politica, la mettono in una cella a parte nella sezione civile e le altre  carcerate durante la ricreazione hanno modo di conoscere apprezzare la sua dolcezza  la gentilezza e la bontà tanto che alla fine in sua presenza parlano a voce bassa con rispetto chiedendole di comporre risse e controversie. Il Procuratore del Re, venuto a sapere del trattamento di favore concessole, ordina il trasferimento in isolamento in una cella della sezione criminale, ma le altre, di notte e di nascosto, fanno a turno per farle visita e consolarla.

Il processo si compone di 47 udienze e fa molto scalpore. Vi partecipano i Ministri di Stati Uniti, Inghilterra, Francia, Prussia e la relativa stampa estera. Le Diplomazie francesi e inglesi si spendono molto per convincere il Re ad essere clemente tanto da costringerlo a intervenire presso la Gran Corte speciale per consigliare clemenza. Durante il processo erano state messe in giro voci calunniose su Antonietta quale donna di facili costumi per infangare e sminuire la sua figura, cui invece Matilde Serao in una sua pagina rivolge “un sincero riconoscimento per la sua opera di patriota”.

Antonietta uscita dal carcere, fonda “ Il Comitato politico femminile”.

Aveva 41 anni (nel 1859) quando al funerale di Ferdinando II di Borbone sfida la polizia indossando al passaggio del feretro uno scialle di cachemire rosso.

A 42 anni entra in Napoli sulla carrozza di Garibaldi. Subito dopo ottiene da Garibaldi l’istituzione di 12 asili infantili gratuiti e viene nominata Direttore dell’Ospedale del Gesù di Napoli. Garibaldi le assegna una pensione vitalizia di 25 ducati per i danni e le sofferenze sofferte per la causa.

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A 44 anni entra a far parte della Massoneria nella Loggia di adozione “Il Vessillo della carità ed Anita”.

A 49 anni forma il “Comitato di donne per Roma capitale” e le viene dato l’incarico di far pervenire a Firenze presso il centro di riunione di tutte le forze patriottiche per la liberazione di Roma una relazione esatta di quanto si era fatto e che occorreva ancora fare. Parte in treno per Firenze via Roma con l’appoggio e la protezione del Primo Ministro Urbano Rattazzi, ma alla stazione di Ceprano, scesa dal treno per proseguire per Firenze, viene arrestata dai gendarmi pontifici avvisati che era una donna pericolosa, capace di turbare l’ordine pubblico e accompagnata a Roma.Alla stazione di Velletri chiede di scendere per andare in bagno e qui strappa e butta in piccoli pezzi la relazione che aveva nel busto e un anello che portava al dito su cui era  inciso Roma e Venezia. Condotta a Montecitorio, Ministero dell’Interno, viene interrogata dalla polizia che le domanda dove fosse diretta in quei momenti così difficili in cui gli Stati pontifici erano minacciati dai garibaldini e lei senza scomporsi mostra il passaporto ed un telegramma del marito che stava raggiungendo a Firenze per visitare la città. Nel frattempo, Urbano Rattazzi, saputo dell’arresto attraverso l’Ambasciatore Prussiano di Roma, reclama la subita liberazione della Signora De Pace, minacciando, in caso di diniego, rappresaglie e così viene lasciata andare.

A 51 anni entra nel “Comitato per l’Emancipazione delle Donne Italiane”.

A 52 anni viene nominata Ispettrice delle scuole della sezione “Avvocata” della Città di Napoli e lavora per il miglioramento delle scuole popolari e del grado di istruzione delle fanciulle delle classi sociali disagiate.

A 58 anni sposa il compagno Beniamino Marciano.

Muore a Napoli, a 75 anni.

Fonte: comunicato stampa Comune Gallipoli


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