La “Susina Pappacola Collepasso”, un’antica varietà di susino oggi “recuperata” e commercializzata

La “Susina Pappacola Collepasso”, un’antica varietà di susino oggi “recuperata” e commercializzata

22 Ottobre 2018 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Succede, dopo averne sentito parlare, di recarsi per curiosità in un vivaio lontano circa 40 chilometri da Collepasso e scoprirvi casualmente la presenza di… Collepasso!

Quel vivaio mi era stato segnalato come “particolare”, perché l’azienda, di proprietà di un Perito Agrario, ha di recente ritenuto di ampliare l’attività inserendo la produzione di collezioni di frutti antichi (e di piante ornamentali) dei tempi passati. In questa meritoria azione di recupero di antiche piante da frutto, l’azienda ha potuto contare anche sul patrocinio dell’Orto Botanico dell’Università del Salento, che si è posto il grande obiettivo di costituire nel Salento un Orto Botanico “diffuso” capace di tutelare patrimoni genetici vegetali ampi e di complessa gestione.

L’azienda, pertanto, è in grado di presentare oggi a visitatori e acquirenti una collezione rappresentativa delle varietà tradizionali salentine di queste specie.

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Succede così di imbattersi in tantissime varietà di fico – sia bifere (quelle, cioè, con due fruttificazioni annuali) che unifere (una sola fruttificazione annuale) – con numerosi, antichi e alcuni noti nomi contadini (Calimera, Fracazzano bianco, Fracazzano rosso, Culummara, San Giovanni, Culummo nero, Grika, Maranciana, Martana, Dell’Abate, Natalina, Paccia, Russeddha, ecc. ecc.), di melograno (Helios, Sordo Borbonico, Elia, Sordo, Nostrale Dolce, Alappia, ecc.), di albicocco (Sant’Antonio, Galatone, Corigliano, Spongano, Abbondanza di luglio, Ghionna di Tricase, ecc.) … e poi, tra le diverse varietà di susino (“Susina Grika”, “Susina Passula o Buttaquazzo”, “Prunella Gialla”, “Prunella Rossa”, Susino Meraviglia di Calimera”, ecc.) …  vedere con una certa emozione e un “battito al cuore” una seducente e “succosa” etichetta-immagine con scritto … “Susina Pappacola di Collepasso”!

In quel lontano vivaio salentino, tra le tante varietà di frutti antichi che rischiano di scomparire e che vengono recuperate grazie all’Orto Botanico di Lecce e a qualche appassionato vivaista, c’è anche la “Susina Pappacola di Collepasso”, un raro susino ancora presente nelle campagne di Collepasso (come mi dicono alcuni), che porta il nome del nostro paese e che viene così descritto: “Presente da sempre nel Salento nella zona di Collepasso, usato per farlo essiccato al sole come il fico e conservato con ripieno di mandorla per l’inverno. Ottimo per il consumo fresco, matura la prima decade di Agosto, il peso del frutto varia da 100 a 200 grammi”.

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Un doveroso ringraziamento a chi, studioso e/o amante della biodiversità del Salento, ha saputo recuperare e oggi anche commercializzare in tutta la provincia (e fuori) quest’antica varietà di susino che porta il nome di Collepasso.

Pantaleo Gianfreda


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