70 anni fa la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’Onu: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”

9 Dicembre 2018 Off Di Pantaleo Gianfreda
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70 anni fa, il 10 dicembre 1948, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite approvò e proclamò la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Le devastazioni, le crudeltà e le disastrose conseguenze prodotte dalle due guerre mondiali nel secolo scorso portarono le Nazioni – su iniziativa di Stati Uniti, Unione Sovietica e Gran Bretagna – a fissare principi universali per il rispetto della dignità umana ed individuare gli strumenti più adatti a sostegno della pace, della sicurezza internazionale e dei diritti umani in tutto il mondo onde evitare che simili tragedie si ripetessero.

Subito dopo la Seconda Guerra mondiale, fu costituita l’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), il cui ruolo, dopo le deludenti prove della vecchia Società delle Nazioni, venne fortemente rafforzato per promuovere la pace e la cooperazione tra gli Stati, mentre, a livello continentale, nacque l’idea dell’Europa Unita, i cui nazionalismi erano stati causa principali delle due tragedie mondiali.

Il 26 giugno 1945 venne firmato a San Francisco da 51 Nazioni (tra cui l’Italia) l’Atto costitutivo dell’ONU, entrato in vigore il 24 ottobre 1945 dopo la ratifica dei paesi firmatari e dei 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza (Francia, Cina, Regno Unito, Stati Uniti e Unione Sovietica).

All’ONU aderiscono oggi 193 Stati e la sua sede è a New York.

Nel settore della tutela dei diritti umani, l’ONU ha adottato una serie di importanti atti per promuovere uno standard minimo di rispetto dei principali diritti e condannare le più gravi violazioni (Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, 10 dicembre 1948; Convenzione contro il genocidio, 9 dicembre 1948; Dichiarazione e Convenzione contro la discriminazione razziale, 20 e 21 dicembre 1965; Patto internazionale sui diritti civili e politici e quello sui diritti economici, sociali e culturali, 16 dicembre 1966; Convenzione contro l’apartheid, 30 novembre 1973; Dichiarazione e Convenzione contro la tortura, 9 e 10 dicembre 1984; Moratoria universale della pena di morte, 18 dicembre 2007).

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L’azione a tutela dei diritti umani incontra, tuttavia, un limite nello stesso Statuto dell’ONU, che vieta l’intervento negli affari interni degli Stati membri, finendo per impedire qualsiasi azione diretta in situazioni di grave violazione dei diritti dell’uomo, salvo che la violazione stessa non costituisca una minaccia alla pace.

In un periodo storico e politico assai delicato, in cui la barbarie e l’irrazionalità umane sembrano tornare in auge sotto forma di nazionalismi, protezionismi e sovranismi vari, dimenticando i drammi creati nei secoli precedenti, rileggere la Dichiarazione può essere utile a riflettere per “riappropriarsi” e “vivere” tali principi.

Riporto il “Preambolo” della “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” e i suoi primi articoli.

PREAMBOLO

Considerato che il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo;

Considerato che il disconoscimento e il disprezzo dei diritti umani hanno portato ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità e che l’avvento di un mondo in cui gli esseri umani godano della libertà di parola e di credo e della libertà dal timore e dal bisogno è stato proclamato come la più alta aspirazione dell’uomo;

Considerato che è indispensabile che i diritti umani siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l’uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione;

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Considerato che è indispensabile promuovere lo sviluppo di rapporti amichevoli tra le Nazioni;

Considerato che i popoli delle Nazioni Unite hanno riaffermato nello Statuto la loro fede nei diritti umani fondamentali, nella dignità e nel valore della persona umana, nell’uguaglianza dei diritti dell’uomo e della donna, ed hanno deciso di promuovere il progresso sociale e un miglior tenore di vita in una maggiore libertà;

Considerato che gli Stati membri si sono impegnati a perseguire, in cooperazione con le Nazioni Unite, il rispetto e l’osservanza universale dei diritti umani e delle libertà fondamentali;

Considerato che una concezione comune di questi diritti e di questa libertà è della massima importanza per la piena realizzazione di questi impegni;

L’ASSEMBLEA GENERALE proclama la presente dichiarazione universale dei diritti umani come ideale comune da raggiungersi da tutti i popoli e da tutte le Nazioni, al fine che ogni individuo ed ogni organo della società, avendo costantemente presente questa Dichiarazione, si sforzi di promuovere, con l’insegnamento e l’educazione, il rispetto di questi diritti e di queste libertà e di garantirne, mediante misure progressive di carattere nazionale e internazionale, l’universale ed effettivo riconoscimento e rispetto tanto fra i popoli degli stessi Stati membri, quanto fra quelli dei territori sottoposti alla loro giurisdizione.

Articolo 1 – Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

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Articolo 2 – Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.

Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del paese o del territorio cui una persona appartiene, sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi limitazione di sovranità.

Articolo 3 – Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

… per continuare la lettura, cliccare su “Dichiarazione universale Diritti umani”.

Pantaleo Gianfreda


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