Centro disabili di Casarano a rischio chiusura… Una lettera di Laura al “Caro Dio Minore…”

2 Febbraio 2018 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Caro Dio Minore, è tardi ma spero che mi ascolterai lo stesso.

Non riesco a dormire questa sera. Ho chiesto a mamma di prepararmi una camomilla. Era appisolata sul divano e l’ho dovuta svegliare perché con la carrozzella non riesco ad entrare in cucina, è troppo piccola la cucina. Peccato, perché ora ho imparato ad accendere i fornelli a gas e pure il forno, senza paura di scottarmi. Mia sorella, che ha una cucina spaziosa, ha promesso che appena andrò a trovarla a Milano mi lascerà preparare un dolce. Buonissimo lo farò.

“Così avrò l’ energia giusta per scarrozzarti tutto il giorno per negozi”, ha detto.

Le preparerò la crostata al cocco, è la prima che ho imparato a fare, lì al Centro di via Tagliamento, a Casarano. È una ricetta di Lucia, che è un sacco simpatica: “Già mangi sempre, golosona! – ha detto ieri – ora che stai imparando a fare i dolci è la fine!”.

Le ho detto che lei pensa che io sia golosa perché non conosce mia sorella.

Ci vado da qualche mese, al Centro, e mi piace moltissimo. È bello impiegare il tempo diversamente. Prima ne trascorrevo molto al computer, su Facebook, specialmente in inverno, quando pure accompagnare mamma a fare la spesa, con le mie due ruote, diventava un problema. E poi si ride spesso là, anzi mi pare che anche mamma ride di più da quando ci vado. Si riposa, quando non sono a casa, che ormai le costa tanta fatica portarmi in giro con ‘ste due ruote, così la sera quando rientro lei non corre più a mettersi a letto stanca, anzi non vede l’ora di sapere cosa ho imparato di nuovo e poi finiamo anche per spettegolare un po’.

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Ogni attività lì è divertente, persino la matematica adesso mi piace. Ieri, quando mamma ha fatto la spesa, ho indovinato prima quanto resto le spettava. Non ci voleva credere! Ho fatto ben due recite in questi mesi, penso di avere talento, ho ricevuto molti complimenti per come presento gli spettacoli. Ieri, poi, era il mio compleanno e, all’ora della merenda, Maria ha presentato una gran torta alla panna, con 35 candeline che non si spegnevano mai, che risate! Mi hanno cantato tutti in coro happy birthday, Luca mi ha regalato un aeroplano di carta (ha la passione per gli aerei lui) e Giovanni, l’infermiere carino, mi ha fatto l’occhiolino. Devo essere diventata rossa perché sono scoppiati tutti a ridere. È stata una giornata felice per me, non come quelle trascorse a scuola.

Ricordo ancora il giorno del mio sedicesimo compleanno, entrai in classe e sulla lavagna c’era disegnata una torta a forma di ruota, quella della mia carrozzella. Penso di aver pianto per una settimana.

Manifesto di inaugurazione del Centro di Casarano (dicembre 2015)

Ma comunque, dicevo, stasera non riesco a dormire, perché domani è l’ultimo giorno che andrò in questo Centro. Una settimana fa mamma mi ha spiegato che non ci sono i fondi e sono costretti a chiudere. Mi dispiace molto dover salutare i ragazzi, Luca, Francesca e gli operatori, Maria e Giovanni.

Laura Sponziello, autrice dell’articolo

Ma mamma ha detto anche che quando saremo ricchi potrò tornare al Centro insieme a tutti gli altri. Così le ho detto che se avessimo avuto una cucina più grande avrei potuto vendere dei dolci per diventare ricca prima.

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Mi è sembrato che piangesse, penso perché alla fine si è molto affezionata anche lei a tutti, a Luca specialmente, che ha fatto un aeroplano di carta anche per lei.

Per consolarla le ho detto: “Mamma, dai, anche Alitalia, ricordi, era fallita eppure noi poi ci siamo andati con Alitalia a Milano”.

Lei mi ha risposto che noi siamo “figli di un Dio Minore”, che in effetti lo diceva sempre anche il nonno. E così, stasera, Dio Minore, rivolgo a te questa preghiera: fa’ che diventiamo presto ricchi così potrò tornare al Centro o, almeno, fai che riusciamo ad avere una cucina più larga. Amen

Laura Sponziello

Articolo de “La Gazzetta del Mezzogiorno” (1.2.18) sul rischio chiusura del Centro


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Pantaleo Gianfreda