Clamoroso “stop” del Consiglio comunale: ritirata la “riapprovazione” della convenzione del Piano di lottizzazione “Contrada Vignale”
31 Maggio 2018Come era facile prevedere, nel Consiglio comunale del 28 maggio l’Amministrazione è stata costretta a ritirare il punto riguardante la “riapprovazione” della convenzione del Piano di lottizzazione di “Contrada Vignale”.
Uno “stop” o, meglio, una “retromarcia” (e una figuraccia) clamorosi!
L’argomento era stato approvato all’unanimità nel Consiglio del 29 marzo da maggioranza e opposizione Pd. Gli altri due consiglieri di opposizione, pur sostenendo animatamente l’argomento con inammissibili interventi, erano stati costretti, infine, ad allontanarsi perché direttamente e personalmente interessati alla lottizzazione.
Nonostante l’approvazione unanime, l’argomento era stato riportato nel recente Consiglio per la “riapprovazione”, ma qui giunto… “cadde”!
La maggioranza ha, infatti, deciso di ritirarlo per “approfondimenti”!
Una clamorosa “retromarcia” che rileva la superficialità e l’approssimazione dell’intero Consiglio, oltre che dello stesso Ufficio Tecnico comunale, e l’inammissibile condizionamento da interessi privati e “strida” inopportune.
A far decidere definitivamente il Consiglio per il ritiro dell’argomento è stato probabilmente il “parere legale pro veritate” rilasciato dall’avv. Francesco Baldassarre (richiesto pochi giorni prima dal Responsabile dell’Ufficio Tecnico arch. Walter Pennetta) e la confusione su una vicenda che si trascina da venti anni senza alcun risultato concreto, poiché mai i proprietari hanno dato attuazione a quel Piano di lottizzazione.
Un minimo di conoscenza (dire “cultura” sarebbe eccessivo) delle norme urbanistiche avrebbe certamente evitato la figuraccia e, soprattutto, la spesa di € 1.015,04 a favore dell’avv. Baldassarre per cinque “pagine” di parere, che, nei principi generali, richiama sostanzialmente quanto ho sostenuto nei due precedenti articoli (nota: gli amministratori non potevano “accontentarsi” dei miei gratuiti pareri?!?). Lo stesso legale, infatti, ribadisce che, oltre le chiare norme vigenti, “è pacifico l’orientamento giurisprudenziale per il quale il Piano di lottizzazione ha durata decennale, di talché decorso infruttuosamente il suddetto termine lo strumento attuativo perde efficacia”, come conferma una sentenza del Consiglio di Stato (n.200\2003) citata nel mio primo articolo e riportata nel parere legale.
La vicenda potrebbe e dovrebbe finire qui, al di là delle successive argomentazioni dello stesso legale, il quale, comunque, indica oggettivamente – per chi vuole intendere – la “giusta strada” da seguire: una nuova e corretta presentazione di un “P.U.E. – Piano urbanistico esecutivo” dell’intera area “in virtù dell’art. 16 della L.R. n. 20/2001”.
Alla luce delle prevedibili e maldestre vicende amministrative, rimangono inalterate e ancor più attuali le osservazioni e i rilievi posti nei due precedenti articoli.
Il buon senso e il rispetto delle norme urbanistiche dovrebbero prevalere su altre considerazioni o “manovre” politiche sotterranee e strumentali. Sarebbe auspicabile che né l’Amministrazione né i diretti interessati persistano in una soluzione “di forza” pasticciata, confusa, poco trasparente e illegittima.
Intanto, una giusta e corretta informazione sull’argomento condotta da questo blog ha permesso che prevalessero il più generale senso di legalità e il rispetto delle norme urbanistiche, che valgono per tutti, anche quando vi sono interessi diretti di due consiglieri comunali e di altri personaggi vicini all’Amministrazione.
Mi auguro, infine, che questa vicenda faccia riflettere seriamente gli amministratori. Sarebbe tempo che Paolo Menozzi, che ha trattenuto per sé la delega all’Urbanistica, “ripeschi” quel Piano Urbanistico Generale pronto per essere approvato da sette anni e che giace incredibilmente “dormiente” da quando lui si è insediato come sindaco.
Pantaleo Gianfreda