“Il Tempio delle Fole”: rassegna del teatro classico greco a Collepasso (Palazzo baronale) dal 28 aprile al 20 maggio

26 Aprile 2018 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Importante e qualificato evento culturale in programma nei prossimi giorni a Collepasso.

Dal 28 aprile al 20 maggio, presso il Palazzo baronale, sarà in scena la tragedia greca di Sofocle (496 a.C.-406 a.C.) con la presentazione di “Edipo re” e “Antigone”, due delle tre tragedie (l’altra è “Edipo a Colono”) del “ciclo tebano” del grande drammaturgo ateniese.

La rassegna, denominata “Il Tempio delle Fole”, è proposta dalla cooperativa culturale “Poiefolà-Costruzioni Teatrali” ed è patrocinata da Comune, Provincia, Associazione Borghi Autentici e altri Enti. “Poieofolà” è parola di derivazione greca, che significa “costruire, comporre favole”. La cooperativa, come riportato dall’omonimo sito poieofola.it, adotta la letteratura come stile di vita, fa del teatro il mezzo con cui comunicare la bellezza delle parole, considera la letteratura teatrale opere architettoniche e le “monumentalizza” attraverso suggestive performance, valorizzando i caratteri peculiari della cultura, dell’architettura e del paesaggio greco-messapico.

Si inizia sabato 28 aprile, alle ore 20.30 (termine previsto ore 22.30), con “Edipo re”. Nella successiva serata di domenica 29 aprile, alla stessa ora, andrà in scena l’“Antigone”.

Le due opere si alterneranno poi ogni settimana, dal giovedì alla domenica, per quasi tutto il mese di maggio sino a domenica 20. Le mattinate saranno, invece, dedicate alle scuole della provincia, soprattutto classiche, già prenotatesi per assistere alla rappresentazione delle due importanti opere di Sofocle. Il Palazzo Baronale aprirà le porte al pubblico un’ora prima dell’inizio dello spettacolo e al suo interno saranno allestiti il botteghino e l’ufficio comunicazioni.

Calendario delle rappresentazioni (cliccare sull’immagine per leggere bene)

Lodevole l’obiettivo degli operatori dell’associazione culturale: “Puntiamo – scrivono – sull’educazione dei giovani sostenendo un teatro propedeutico che sensibilizzi oltremodo i ragazzi. Siamo un cantiere che costruisce spettacoli, fornisce notizie e itinerari didattici agli studenti che avranno modo di interagire con i professionisti e avvalersi delle nozioni apprese in ambito scolastico per generare confronti e scambi culturali”.

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L’”Edipo re” fu messo in scena per la prima volta tra il 430 e il 420 a.C. ad Atene. Per Aristotele rappresentava il punto più alto mai raggiunto dalla tragedia greca. Narra la vicenda di un giovane re, carismatico ed amato, che nel breve volgere di un solo giorno viene a conoscere l’orrenda verità del suo passato e per questo sceglie di accecarsi. Senza saperlo (e secondo una predizione fatta da un oracolo alla sua nascita), il giovane re aveva ucciso il proprio padre e generato figli con la propria madre (per approfondire cliccare su Edipo re).

Dell’Antigone si conosce, invece, la data esatta della prima rappresentazione. Avvenne nel 442 a.C. ad Atene nel corso delle “Grandi Dionisie”, la più grandiosa festività del calendario greco dedicata al dio Dioniso Eleuterio, che si svolgevano per una settimana nel periodo primaverile. La tragedia narra la vicenda di Antigone, nata dall’incesto tra Edipo e sua madre Giocasta. Frutto di un’unione contro natura, la donna è destinata a soccombere al medesimo destino avverso toccato ai suoi genitori e si darà la morte, ma, a differenza di Edipo, profondamente inserito nel contesto sociale di cui resta succube, Antigone è un personaggio emancipato che si oppone, in nome di un sentimento morale estremamente moderno, a leggi arcaiche fondate sull’onore  (per approfondire cliccare su Antigone).

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Grazie alla disponibilità dell’Amministrazione comunale, in particolare dell’assessore alla Cultura Gino Mastria, che ha concesso l’utilizzo del Palazzo baronale, Collepasso ospiterà, pertanto, nei prossimi giorni questa interessante rassegna con la rappresentazione teatrale di due “classici” di quella letteratura greca di cui tutti siamo “figli”. Non dimentichiamo l’oraziana “Graecia capta ferum victorem cepit” (“la Grecia conquistata conquistò il feroce vincitore”), a simboleggiare che, dopo la conquista da parte dei romani, non fu la Grecia a “romanizzarsi” ma Roma a “grecizzarsi” e che la profonda e prolifica cultura greca pervase tutto il mondo romano e l’intero occidente sino ai giorni nostri.

Al lavoro nell’atrio interno per preparare la scenografia

Da giorni la cooperativa “Poiefolà-Costruzioni Teatrali” lavora alacremente per la sistemazione degli spazi del Palazzo baronale, seguendo il progetto “standard” di un teatro greco, che prevede un palcoscenico circolare, aderente al suolo in uno spazio circoscritto dalla cavea a gradoni sopraelevata, concepita per garantire una visuale omogenea e totale da qualunque postazione ad un vasto pubblico.

Per un mese Collepasso sarà il “centro” della cultura classica provinciale con la rappresentazione di due opere teatrali di grande valore cui vale sicuramente la pena di assistere.

Pantaleo Gianfreda


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