La “nonna di Collepasso” Rosaria Marra ha compiuto 100 anni. Tanti auguri, nonna Rosaria!

17 Aprile 2018 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Una foto emblematica e augurale. Quattro generazioni insieme: nonna Rosaria, la figlia Antonia, la nipote Angela e le pronipoti Alessia e Giulia

Collepasso ha la sua “nonna”: Rosaria Marra ha “infranto” e superato “il muro” del secolo!

Nonna Rosaria ha festeggiato il 16 aprile i suoi “primi” 100 anni, attorniata da figli, nipoti e pronipoti, rientrati dalle loro dimore vicine e lontane per stare insieme all’amata “Grande Madre”.

Nonna Rosaria con il sindaco Menozzi e il figlio Luigi

Presente anche il sindaco Paolo Menozzi, che, a nome dell’Amministrazione e dell’intera comunità, ha consegnato alla neocentenaria un bel fascio di fiori e una targa augurale.

La signora Rosaria, pur con i suoi naturali acciacchi, sembra non avvertire il peso dei suoi 100 anni. A vederla sembrerebbe al più un’arzilla settantenne-ottantenne, ben vigile e attenta a tutto ciò che la circonda.

La vita e la storia di questa donna forte e vegliarda è emblematica di tante donne e di tante famiglie di Collepasso, del Salento e di tutto il Mezzogiorno d’Italia.

Rosaria nasce a Collepasso il 16 aprile 1918, mentre la prima guerra mondiale volgeva finalmente al termine. Quasi 21enne, si sposa l’11 febbraio 1939 con Giuseppe Reo. In quell’anno già “rullavano i tamburi” dell’altra guerra, che avrebbe portato ulteriori distruzioni e morti con le terribili tragedie del nazi-fascismo. In Italia si era nell’anno XVII E.F. (era fascista) e della dittatura mussoliniana. C’era ancora il re e si chiamava Vittorio Emanuele III.

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Era sabato quando, quell’11 febbraio 1939, i due sposini Rosaria e Giuseppe sono costretti a celebrare “te scusi” le loro nozze alle quattro di mattina… se ‘ndiene fuciuti… come era spesso usanza in quei tempi nelle famiglie più povere. Fa oggi un po’ sorridere il lontano ricordo di certe “usanze”, che hanno accompagnato le nostre comunità contadine sino alla soglia degli anni ’60-’70… grazie a Dio, oggi tutto è cambiato… allora, però, si usava così e bisognava essere persino riconoscenti al severo parroco se, dopo la rituale “lavata di testa”, la doverosa confessione e la “sofferta” assoluzione, questi accettava di celebrare “te notte e te prima matina” il “matrimonio riparatore”. Nove mesi dopo nasce il primo figlio, Antonio. Altri verranno: Luigi, Lucia, Giuseppa, Antonia, sino all’ultimo, Giovanni, nel 1952, tutti “nati a casa” con l’assistenza della “mammana”, come si usava in quegli anni.

Rosaria Marra con il marito Giuseppe Reo

Rosaria e Giuseppe devono affrontare enormi sacrifici per mantenere la numerosa famiglia. Entrambi contadini, nel corso dei mesi autunnali Rosaria va a lavorare anche allu magazzinu te lu tabaccu te lu Sciuga. Poi la scelta dell’emigrazione “alla Squizzera”. Il marito Giuseppe parte per primo, nel 1957. Rosaria lo segue nel 1960 e si porta dietro i figli. In Svizzera rimarranno sino al 1975, data del ritorno a Collepasso. Poi per Rosaria la meritata pensione a 55 anni. Sembra un “mitico secolo fa”, vista l’attuale età pensionabile, ma allora le donne andavano in pensione a quell’età. Per anni Rosaria e Giuseppe “si godono la pensione”, i figli, i nipoti e anche i primi pronipoti. Poi, il 1° settembre 2004, all’età di 88 anni, il marito muore. Rosaria rimane sola, ma continua a vivere nella sua casa di via Aia Vecchia, frutto di tanti sacrifici e di sudore all’estero e nei campi. Oggi è assistita da una premurosa badante, ma rimane in costante contatto con i figli. Solo la figlia Giuseppina è rimasta a Collepasso. Gli altri sono fuori (due vicini, a Tuglie e Lecce, tre in Svizzera). Tutti e sei, però, con il pacifico “esercito” di 15 nipoti e 18 pronipoti, presenti a Collepasso, lunedì 16 aprile, a festeggiare la loro e nostra “Grande Madre” centenaria.

Rosaria Marra, “nonna di Collepasso”

Mi aggiungo anch’io agli auguri a nonna Rosaria per il suo traguardo centenario. Ad maiora!

Colgo l’occasione per augurare a mio figlio maggiore Marco, anche lui nato nella beneaugurante data del 16 aprile, di raggiungere il ragguardevole traguardo di nonna Rosaria!

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Prima di chiudere, però, alcune curiosità. La prima riguarda i figli di Rosaria e Giuseppe Reo. I primi quattro (Antonio, Luigi, Lucia e Giuseppa), nati nel periodo 1939-1947, sono stati registrati all’Anagrafe come Reho, con la “bizzarra” aggiunta di un’acca intermedia… “bizzarrie” dell’estroso ufficiale dell’Anagrafe comunale dell’epoca… gli ultimi due (Antonia e Giovanni), nati nel 1949 e 1952, sono “tornati”, invece, all’originario cognome e registrati come Reo.

L’altra curiosità riguarda i “centenari”, e aspiranti tali, nostrani.

Rosaria Marra è oggi l’unica centenaria di Collepasso, un paese che ha ripetutamente festeggiato in quest’ultimo ventennio tanti cittadini che hanno tagliato il traguardo dei 100 anni. Altri otto sono, però, già pronti: due compiranno 100 anni nel 2019, sei nel 2020 (un arguto dipendente comunale mi fa notare che ben tre degli otto risiedono nei dintorni dell’Oratorio, all’ombra della Chiesa Matrice dedicata alla Madonna delle Grazie). Naturalmente, auguriamo loro di raggiungere e superare quel traguardo. Con un’ulteriore curiosità, stavolta “di genere”: tra i nove  centenari e aspiranti tali, ben otto sono “femminucce” e solo uno è “maschietto”… non c’è che dire… è proprio vero che le donne hanno “una marcia (e una vita) in più”!

Tanti auguri, nonna Rosaria!

Pantaleo Gianfreda

La Gazzetta del Mezzogiorno (17.4.2017) con la notizia dei 100 anni di nonna Rosaria


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