La “progeria” di cui è vittima la “nuova piazza” e le eterne transenne tra piazza Dante e via Contarini
7 Febbraio 2018Giorni fa un cittadino ha inviato, per la rubrica “la foto del giorno”, due eloquenti “foto dall’alto” del tratto di strada che da piazza Dante porta a via Baronessa Contarini. Di nuovo dissestato e da un mese transennato. Più che una foto “dall’alto” ci vorrebbe, per la verità, un intervento “dall’Alto” per porre rimedio allo stato di galoppante degrado e di decadimento precoce di quel tratto di strada e dell’intera “nuova piazza”.
Quel luogo è diventato l’immagine della “vergogna”, emblema eloquente dello stato della piazza di nuova e recente costruzione e di quasi tutti i lavori pubblici di Collepasso. Un’immagine, in un punto centrale e nevralgico del paese, che si ripete da tempo. Quel luogo è stato fatto oggetto in questi ultimissimi anni di ripetuti e inutili interventi di “sistemazione” ed è diventato simbolo eloquente, oltre che di vergogna, di “impotenza” e inerzia amministrative.
Chi ha letto il breve e stupendo romanzo di Roberto Vecchioni “Il mercante di luce” avrà avuto modo di venire a conoscenza di una rara e strana malattia di cui è vittima il protagonista del libro. La progeria. Una malattia che accelera vertiginosamente lo scorrere del tempo e comporta l’invecchiamento precoce di chi ne è affetto con un ritmo di otto anni in uno e lascia un’aspettativa di vita bassissima. Nel romanzo, infatti, il protagonista muore a 17 anni.
Ecco… si potrebbe dire che la “nuova piazza” sia affetta da “invecchiamento precoce”, da inguaribile progeria.
Cedimenti, avvallamenti, piccole voragini, fratture e danni vari si verificano da tempo – nemmeno il tempo di terminare i lavori! – nella rinnovata piazza e, in particolare, nel tratto per via Contarini, più volte riparato e poi subito ridissestatosi. Attraversando in auto le strade attorno alla piazza, si avvertono nitidamente “ondeggiamenti”, “avvallamenti”, ma anche “movimenti” dei masselli sottostanti, che sembrano “danzare” sotto le ruote dell’auto.
E pensare che solo pochi giorni fa (23 gennaio) si è tenuto nel Castello un “incontro” di sindaco e maggioranza per “informare” i cittadini sull’attività amministrativa, in particolare sullo stato dei lavori pubblici, in chiara polemica con “intimidazioni, calunnie, attacchi personali gratuiti e falsi, conditi da un clima di odio, riportati da volantini e articoli su web”, come riportava il loro volantino (condito, però, dai medesimi “ingredienti”) che annunciava l’incontro.
Certo, sembra patetico e surreale che Menozzi, Felline, Sabato e “compagnia cantando” denuncino oggi “un clima di odio” e connessi “ingredienti” nei loro confronti! Proprio loro… che quand’erano all’opposizione hanno sempre diffuso “intimidazioni, calunnie, attacchi personali gratuiti e falsi” e che, dopo avere per anni fomentato odio e seminato ignominie contro gli avversari insieme al “degno compare” (avversario locale, ma sempre loro sodale politico nei comuni partiti), si ritrovino oggi a “raccogliere” quanto da loro stessi seminato e vedere l’antico boomerang di “intimidazioni, calunnie, attacchi personali gratuiti e falsi” ripiombare su se stessi. Non sarebbe difficile documentare il “clima di odio” creato nel passato dagli attuali amministratori. Basta al momento un’inquietante domanda: “… è solo un caso se da quando il centrodestra ha riconquistato l’Amministrazione comunale non circolino più quelle abominevoli e ricorrenti lettere anonime, che per anni, quando questi signori erano all’opposizione, hanno invaso e avvelenato il nostro paese”?!?
Tornando all’”incontro informativo” del 23 gennaio… più che un incontro, un “comizietto” carbonaro con pochi partecipanti e piuttosto penoso, che ha visto gli amministratori “parlarsi addosso” ed osannare le loro “meravigliose gesta” e le loro “magnifiche opere”… sembravano improbabili e poco credibili “alicetti” di un onirico “paese delle meraviglie” che starebbe diventando Collepasso… un paese – ma loro non se accorgono! – che, invece, rischia di morire e da cui i giovani (e non solo) fuggono!
Più che un incontro, una “concelebrazione catacombale”, una “messa cantata” (e stonata), che, tra l’altro, “si sono cantata e suonata da soli”, seguendo una liturgia di puro stampo “corean-fantomenozziano”… con il Sommo Kim Paolo che ha introdotto da par suo i “sacri riti”… la concelebrante vicesindaca parabitana recitare le sue litanie “colando” inutile e malevolo “grasso saturo” da un’agenda zeppa di inconcludenti incompetenze… il “Diacono Otelma” declamare “salmi” e “alleluja” al suo mirabolante “miracolo dei pesci e dei pani” delle Grandi e Meravigliose Opere Pubbliche realizzate “ieri, oggi e domani” nella città dei balocchi (e degli allocchi)… l’assessore-tuttofare-nientefare, ancora ignaro dei suoi veri compiti amministrativi, “servire messa” e sistemare microfoni, pudicamente e stranamente silenzioso sulle sue mirabolanti opere culturali, impegnato com’è “in terra infedelium” nella conversione dell’Infedele (Berlusconi)… la Riassessora ai bilanci del suo Patronato parlare solo un attimo – l’unica, in verità, realmente incisiva ed efficace – per somministrare un po’ di “grassi insaturi” e limitare i danni di quelli “saturi”… il Sommo Kim Paolo, infine, concludere con l’”Ite, missa est” e la benedizione “Urbi et Orbi” – che nella sua interpretazione non significa “alla Città e al Mondo”, ma ai tanti… “orbi” che non vedono e che lo seguono ciecamente – senza permettere ai pochi spettatori, nemmeno ad amici e familiari presenti in gran numero, di intervenire o scambiarsi il “segno della pace”… né tanto meno al vostro cronista di “scambiare in pace” un semplice messaggio: “… ma, dopo tanti salmi e miracoli, che nessuno riesce a vedere, quando sistemate una volta per tutte la disastrosa piazza che cade a pezzi e quel punto della piazza su via Contarini che sprofonda sempre, nonostante ripetute riparazioni?!?”… la domanda, impossibile a porsi, non ha avuto risposta!
E’ impressione diffusa che questi amministratori vivano fuori dalla realtà e non avvertano il disagio crescente che c’è nel paese, se non riescono non solo a fermare la galoppante “progeria” di piazza Dante, ma nemmeno a sistemare quel ripetuto, disagevole e pericoloso dissesto tra piazza Dante e via Baronessa Contarini, al centro del paese.
Pantaleo Gianfreda
La centrale sarebbe stata un bene, meglio di una morte lenta e vergognosa !
Certo Mario Mayor, si facci pure da parte sto signore, che voleva pure la centrale, che mo’ saremmo tutti morti, nu cimiteru, meno male che Mentozzi c’è.
A noi piacciono così non ci vediamo nulla di male, lei è un pò fissato a prendersela sempre con Mentozzi & Co si facci da parte e lasci lavorare in pace le persone