“Giovani talenti ed eccellenze”, una nuova rubrica di InfoCollepasso… cominciamo con Marco Antonazzo

29 Dicembre 2019 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Marco Antonazzo

Da tempo coltivo l’idea di una nuova rubrica, “Giovani talenti ed eccellenze” (di Collepasso, naturalmente!). Ho deciso di avviare questa rubrica e chiedo sin d’ora segnalazioni e collaborazione da parte di tutti.

Collepasso è, come tanti (e forse più di tanti), un paesino del Sud che “muore” lentamente e inesorabilmente tra l’indifferenza della politica e delle Istituzioni. Soprattutto perché i giovani “scappano”.

Tanti giovani – talora veri “cervelli”, talenti ed eccellenze – rimangono quasi sempre nelle città del Centro-Nord dove hanno frequentato l’Università, trovandovi facilmente occupazione. Alcuni, addirittura, “volano” oltreoceano o si trasferiscono in altri Paesi europei.

Nonostante strumentali “sparate” di squallidi politicanti, il nostro Paese, infatti, “produce” da un decennio più emigrati che immigrati. Il vero e tragico problema dell’Italia di oggi è l’emigrazione, che strappa forza lavorativa altamente professionalizzata, e non l’immigrazione, che al più fornisce manodopera non professionalizzata per lavori che gli italiani non vogliono più fare. In dieci anni quasi 500 mila italiani (saldo tra partenze e rientri) sono andati all’estero per lavoro. Tra questi quasi 250 mila giovani (15-34 anni), che talora “scappano” all’estero perché non sempre l’Italia riesce a garantire loro un’occupazione all’altezza della formazione e della professionalità acquisite. Lo certifica il 9° Rapporto annuale sull’economia dell’immigrazione, che ha stimato che questa “fuga” costi all’Italia l’astronomica cifra di 16 miliardi di euro (oltre 1 punto percentuale di Pil): è questo, infatti, il valore aggiunto che i giovani emigrati potrebbero realizzare se fossero occupati nel nostro Paese.

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Nell’un caso e nell’altro abbiamo tanti esempi di giovani collepassesi che meritano di essere segnalati, conosciuti ed apprezzati, molti dei quali coltivano ancora il sogno di restare nella loro terra o la speranza del “ritorno” e il desiderio di poter essere utili allo sviluppo di una terra meravigliosa che tutto il mondo ci invidia. Ancora recentemente il “New York Times” ha proclamato la Puglia, in particolare l’area salentina, “regione più bella del mondo”. Se la politica avesse finalmente la capacità di colmare certi gap strutturali ed infrastrutturali, sono convinto che il Salento avrebbe tutte le potenzialità per soddisfare richieste lavorative di qualità ed essere attrattivo anche per tanti giovani talentuosi.

Ci sono poi ragazzi che “si fanno in quattro” per inseguire e realizzare i loro sogni, nella speranza di vederli poi realizzare nella propria terra. Ad esempio, Marco Antonazzo, classe 1997.

Marco ha due passioni: la musica e la medicina. È iscritto al 3° anno della Facoltà di Medicina e Chirurgia in una prestigiosa università del Nord Est. Al contempo, si è iscritto anche al Conservatorio Tito Schipa di Lecce. Nell’ottobre scorso, dopo una dura selezione e tre anni di corso (e dopo aver superato antiche lusinghe di “falsi profeti”), ha conseguito in quel Conservatorio la Laurea in Musica, classe Pianoforte, con il massimo dei voti. Che io sappia, credo sia il primo collepassese a conseguire al Tito Schipa il prestigioso traguardo con eccellente risultato.

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Mi chiedo come sia riuscito il ragazzo a coniugare “in contemporanea” le due impegnative passioni… eppure ci è riuscito! Non so se definirlo un “talento” o un’“eccellenza” o ambedue le cose… certo, un ragazzo che in-segue con determinazione gli studi musicali, riuscendo a conseguire un prestigioso titolo, e, al contempo, in-segue gli studi per soddisfare l’altra sua grande passione, la medicina, non è “cosa ordinaria”… è straordinario! Dimostra, altresì, le grandi potenzialità di tanti giovani. Altro che “alli giovani nnu’ ne coddha ccu fannu nenzsi…”!

Certo, oltre la scuola, è importante l’ambiente familiare… e papà Fernando e mamma Anita si sono sempre “fatti in quattro” per assecondare le passioni – o, se si preferisce, le “vocazioni” – del figlio, di cui oggi vanno giustamente fieri.

Ricordo Marco sin da piccolo, educato, rispettoso e discreto, sempre con un bel sorriso stampato in volto, con questa grande passione per la musica e il pianoforte, che lo portava a frequentare corsi e manifestazioni musicali, in cui con eleganza e sicurezza faceva scorrere le sue veloci dita sul pianoforte, o partecipare a cori parrocchiali e non (è tuttora tenore corista nel coro diocesano di Otranto e del Tito Schipa ed è organista in celebrazioni liturgiche) o cimentarsi in concorsi internazionali di musica.

La passione del giovane Marco per la musica, consacrata con una laurea in Pianoforte a pieni voti nel prestigioso Conservatorio salentino, gli sarà utile per un domani da medico… chi ama la musica è sempre persona sensibile e attenta alle sensibilità ed esigenze altrui.

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Sono certo che quelle mani veloci e quelle dita precise sulla tastiera sapranno domani curare tanta gente da medico e/o chirurgo. La speranza di tutti è che la sua attività si svolga nella terra natìa e non sia costretto, come tanti giovani eccellenti di Collepasso, a “scappare” in altre Regioni o Nazioni.

Con questa rubrica, oltre a parlare di questi giovani talentuosi e dare un segnale di riconoscimento e apprezzamento del loro valore, vorrei contribuire a scuotere il torpore di Istituzioni che nulla fanno per permettere alla comunità di arricchirsi e progredire con la valorizzazione e il contributo di giovani valenti.

Auguri, Marco, e ad maiora!

Pantaleo Gianfreda


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