Olivicoltura e Xylella: 300 milioni aggiuntivi e un incontro con i sindaci a Roma

24 Marzo 2019 Off Di Pantaleo Gianfreda
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L’incontro del Presidente del Consiglio Conte con una delegazione di olivicoltori

LECCE – L’occasione era troppo ghiotta, per il comparto agricolo, per lasciarsela sfuggire. Raccolta al balzo la palla della visita del premier Giuseppe Conte e del ministro del Sud Barbari Lezzi, a Lecce, per l’inaugurazione dell’accordo fra Cnr ed Eni circa quattro laboratori avanzati di ricerca nel Mezzogiorno d’Italia, organizzazioni e olivicoltori, ma anche esponenti della vita politica e amministrativa locale, quali il presidente della Regione, Michele Emiliano, e della Provincia, Stefano Minerva, hanno fatto sentire la loro voce e portato avanti le loro istanze sulla lotta alla xylella. Incassando l’assicurazione che fra il 2020 e il 2021 arriveranno fondi per un totale di 300 milioni di euro.   

Emiliano: “La mobilitazione ha scosso il governo”

“Finanziati e promessi dal ministro Lezzi, si sommeranno ai 110 milioni della Regione Puglia”, ha detto Emiliano, fermandosi a parlare con i cronisti. “Io mi auguro che si possa arrivare a quota 500, così come richiesto. Come vedete – ha proseguito – la mobilitazione di tutta la Puglia e degli agricoltori salentini è servita finalmente a scuotere il governo, e devo dire che il presidente del Consiglio è apparso informato, attento, pronto a lavorare con la Regione Puglia e con tutti gli operatori per ricostruire il paesaggio del Salento e il potenziale produttivo dell’olivicoltura. Possiamo dire che questo primo passaggio è andato bene e che si è trattato di una vittoria della Puglia”.

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Le organizzazioni Confagricoltura, Cia, Copagri, Confcooperative e Legacoop hanno consegnato una bozza di emendamento al decreto Centinaio, in cui si chiede di velocizzare, in silenzio-assenso, le autorizzazioni per l’eradicazione degli ulivi infetti, la nomina di un commissario con poteri speciali e il già citato totale di 500 milioni di euro di contributi. Mentre il presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva, da parte sua, ha consegnato al primo ministro una lettera in cui si ribadisce la volontà dell’assemblea dei sindaci salentini di ottenere un incontro istituzionale per affrontare la questione Xylella. Il presidente Conte, da questo punto di vista, ha assunto l’impegno di convocare al più presto Minerva e una delegazione dell’assemblea dei sindaci a Roma.

Coldiretti: “I 300 milioni vadano agli agricoltori”

La delegazione di Coldiretti Puglia ha illustrato al premier Conte, fra l’altro, il suo piano in dieci punti per la ricostruzione del patrimonio olivicolo del Salento e per contrastare il disastro che avrebbe comportato finor un danno stimato per difetto di 1,2 miliardi di euro. E al ministro Lezzi in particolare, l’associazione ha chiesto che i 300 milioni di euro di risorse aggiuntive arrivino realmente agli agricoltori. “Al ministro del Sud Barbara Lezzi abbiamo con forza ribadito l’importanza che i 300 milioni di euro di risorse aggiuntive, rispetto ai 100 già stanziati dal Cipe, vadano agli agricoltori, che vengano monitorati i percorsi di assegnazione di 150 milioni per il 2020 e di 150 per il 2021, soprattutto a favore di nuovi impianti resistenti e dei sostegni agli agricoltori e delle loro famiglie che non possono produrre”, spiegano dall’associazione presieduta a Lecce da Gianni Cantele.

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“Servono interventi immediati del Governo – ha continuato il presidente Cantele – perché la gestione inconcludente della Regione Puglia dell’emergenza Xylella ha devastato milioni di ulivi in Puglia e dal Salento sta avanzando inesorabile verso Nord. Il valore aggiunto del settore oleario in Puglia è al minimo degli ultimi 25 anni – ha concluso Cantele – e la Xylella è un evento incontrovertibile, i milioni di alberi ormai secchi non potranno più tornare ad essere produttivi”.

I dieci punti di Coldiretti si possono sinteticamente riassumere così: sburocratizzare le procedure per gli espianti volontari nell’area infetta, i reimpianti, gli innesti con sostegno al reddito e all’occupazione per cinque anni; garantire risorse attraverso una strategia condivisa tra governo e Unione Europea; classificazione delle aree per vocazione e caratteristiche, per avviare un progetto di rigenerazione paesaggistica; avviare un nuovo piano olivicolo nazionale per rilanciare il settore; maggiore trasparenza all’attribuzione dei finanziamenti dell’attuale Ocm, in modo che i fondi vadano alle vere imprese olivicole e difendere l’extravergine italiano.

Fonte: E.F., lecceprima.it, 24.3.2019


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