Scompare Pino Ria, un pezzo di storia della “Stella del Colle” degli anni sessanta

18 Ottobre 2019 Off Di Pantaleo Gianfreda
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La notizia della scomparsa di Pino Ria, dopo lunga, ma non per questo meno dolorosa, malattia ha colpito profondamente la generazione giovanile degli anni Sessanta: con lui se ne va un pezzo di storia della mitica Stella del Colle, del calcio ruspante e genuino di quell’ormai lontana epoca, di ragazzi senza grilli per la testa.

Albeggiava appena il Sessantotto, i suoi primi segnali erano capelli lunghi e stirati dal “parrucchiere dei giovani” Rino e pantaloni a zampa di elefante, alias “alla Celentano”.

E Pino, raro tifoso della Fiorentina insieme a due o tre altri, un elegantone lo era davvero, con le sue lunghe giacche affiancate e a quattro bottoni, “alla Beatles” insomma, con la perenne sigaretta fra le dita e l’andatura da stanco play-boy.

In campo faceva la spola, riceveva la palla (un arnese di cuoio duro da umettare continuamente col grasso) o la conquistava di persona al limite della nostra area e ripartiva verso il centrocampo, superandolo con caratteristiche movenze delle magre braccia, come se volesse imprimere così maggiore velocità all’azione e al dribbling nella polvere.

Pino Ria, 2° accosciato da destra, in una rappresentativa Enal del 1964

Superata la linea di centrocampo, toccava a lui smistare la sfera verso l’accorrente Grazio Longo in profondità oppure ai tornanti Minuccio Scollato e Francesco Ria “Pizzola”.

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“Una vita da mediano a recuperar palloni” come canterà molti anni dopo Ligabue, a disposizione delle punte con grande generosità, e vien da pensare che a volte il ruolo occupato nella squadra si identifichi poi con il comportamento nel quotidiano, viste le stesse generosità e mitezza che Pino ha sempre conservato.

Pino, 2° accosciato da sinistra, nella formazione contro il Parabita l’8 maggio 1966, giorno della scomparsa del giovanissimo Giovanni De Simone (nel tondo)

Restano nel profondo della mente gli interminabili giri sulla villa comunale con la vecchia fontana del Fascio, in attesa della rassegna alle ragazze, che uscivano da messa quarta intorno a mezzogiorno, e le serate al calcio-balilla nella sede della Società, la cantina in via Baronessa Contarini, dove ancora oggi fa bella mostra di sé la scritta fatta dal pennello dell’imbianchino e allenatore del tempo, Oronzo Gianfreda: “Lo sport è elevazione morale e spirituale. US Stella del Colle”.

La scritta ancora oggi visibile nella cantina di via Baronessa Contarini

Addio, carissimo Pino, “amico dei giorni più lieti”!

Giuseppe Lagna


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Pantaleo Gianfreda