“Un caffè in ghiaccio con latte di mandorla”, il libro di Valentina Perrone per la Giornata della Donna (8 marzo, ore 18, Auditorium Scuola Primaria)
7 Marzo 2019“Un caffè in ghiaccio con latte di mandorla” di Valentina Perrone è il libro che l’autrice presenta a Collepasso (Auditorium Scuola Primaria, ore 18.00), in occasione dell’8 marzo, Giornata della Donna.
Presenti alla manifestazione, organizzata dall’Amministrazione comunale, altre donne, che si confronteranno con l’autrice e con i temi dell’8 marzo.
“Un caffè in ghiaccio…” è un libro molto apprezzato per la straordinaria semplicità con cui l’autrice ha saputo narrare negli undici racconti le dinamiche più intime dell’universo femminile … “Una donna prende un caffè e aspetta. In Salento, d’estate, lo mescola a volte col ghiaccio e il latte di mandorla, così il gusto amaro magicamente si annulla, la freschezza è piacevole. Poi la dolcezza prende vita e si fa assaporare“….
“Negli undici racconti contenuti nel volume, la penna lieve ma incisiva dell’autrice traccia percorsi di vita di donne coraggiose che si imbattono nel dolore e nella prova ma che, unicamente grazie al loro coraggio, riescono a rinascere e continuare a vivere e a viversi. Le donne, qui narrate come in un diario dall’eterno presente, sono persone comuni e “normali”, dipinte tra i luoghi del Salento cari all’autrice, dedite alla loro quotidianità fatta di casa, amori, lavoro e soprattutto di caffè. Le storie nascono, crescono e si evolvono così come le protagoniste, tutte con lo stesso nome e cognome: Donna e Coraggio”.
Valentina Perrone vive tra Guagnano e Salice Salentino (Lecce). Dedita alla scrittura sin da piccola, si è laureata in Pedagogia dell’Infanzia e in Scienze Pedagogiche con il massimo dei voti e la lode presso l’Università del Salento. Ha collaborato con la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Ateneo leccese svolgendo studi e ricerche nell’ambito dei processi formativi e partecipando alla stesura di testi specialistici. È giornalista pubblicista e collabora in particolare con il Nuovo Quotidiano di Puglia. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti e premi per il suo impegno letterario e per la sua attività di volontariato nella promozione e valorizzazione del territorio locale.
Nel 2015 ha pubblicato “Un caffè in ghiaccio con latte di mandorla”, suo fortunato libro d’esordio (2° classificato al Premio Città del Galateo 2018, 3° al Premio Letterario Nazionale Il Tombolo 2016, finalista al Premio Letterario Internazionale Nabokov 2016, il racconto “Attese” 1° classificato al Concorso Letterario Nazionale Versi tra due mari 2016), cui ha fatto seguito, nel 2017, il romanzo “Memorie di Negroamaro”, anche questo “pluridecorato”.
Grazie ai suoi libri, Valentina è oggi una delle autrici più apprezzate del panorama salentino. E’ spesso ospite di eventi culturali, cui di frequente prende parte anche come relatrice, moderatrice o presentatrice. Diversi gli istituti scolastici, salentini e non, presso cui è stata protagonista, invitata da docenti e dirigenti per presentare i suoi libri, incontrare gli studenti e portare loro l’esperienza autentica della scrittura (www.valentinaperrone.it).
Post scriptum
…”absit iniuria verbis”… ma, a parte il tanto agognato e conquistato titolo assessorile, che “c’azzecca” una leghista in questa iniziativa dell’8 marzo?!?
La nostra “Salvinia” sa che il suo Salvini è solito accostare le donne alle “bambole gonfiabili” ed è esperto in pesanti “apprezzamenti” nei confronti del genere femminile e nel mettere alla gogna mediatica tutte le donne che osano contrastarlo?!?
Senza parlare poi di certi suoi seguaci, come quei giovani leghisti di Crotone, autori giorni fa di un ignominioso volantino sessista, che ha fatto vergognare l’Italia intera e persino il loro “capitano”… un volantino scioccante che vorrebbe riportare la condizione della donna ai tempi del Medioevo e che sembra “un manifesto dei fondamentalisti islamici”.
È proprio vero… “Questi leghisti sono pessimi. Non dicono mai una parola sulle violenze che subiscono le donne e fanno un manifesto per dire che la dignità della donna viene offesa dall’autodeterminazione. Cioè dalla possibilità di ciascuna donna di decidere per se stessa”.
Riflettiamo anche su questo, se non vogliamo che l’8 marzo rappresenti solo una data retorica (e ipocrita) o una “passerella” per opportunisti di ogni risma che a parole esaltano il ruolo delle donne libere e moderne, ma nei fatti vorrebbero riportarle ai tempi delle nostre nonne (e ancora più indietro) con certe dichiarazioni e oscene proposte (tra tutte quelle dei leghisti Fontana e Pillon ed altri).
Aprite gli occhi, donne! La Lega vuole solo “legare” le donne!