Il parroco “emerito” don Celestino nominato “amministratore apostolico” della Chiesa Matrice

10 Dicembre 2019 Off Di Pantaleo Gianfreda
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L’improvvisa scomparsa, una settimana fa, del parroco della Chiesa Matrice don Oronzo Orlando ha costretto il Vescovo a “richiamare in servizio” il parroco “emerito” don Celestino Tedesco, sempre attivo e pugnace, nonostante l’età non più giovane, seppur lo spirito sempre giovane (il 22 maggio 2020 don Celestino compirà 86 anni).

L’arcivescovo mons. Donato Negro, infatti, per non lasciare “scoperta” la parrocchia ed in attesa del nuovo e definitivo parroco (scelta oggi non sempre facile, data la carenza di sacerdoti anche da noi), ha nominato don Celestino “Amministratore apostolico” della Chiesa Matrice. Un ruolo ed una funzione equiparati a tutti gli effetti a quella di parroco.

Pur accettando di “caricarsi la croce” di nuovo, don Celestino ha giustamente chiesto al Vescovo un viceparroco, che sarà nominato a breve, al fine di affiancarlo nelle gravose incombenze che il ruolo richiede e che, data l’età, il “riesumato” (come lui dice) parroco non è in grado da solo di garantire.

Come al solito, don Celestino, forte della sua fede e del suo carattere, è fiducioso nel buon Dio, con il quale pare abbia voluto (lo dice lui stesso) “stringere un patto”: “Se me tdai salute, te servu… se no spicciu ieu e puru Tie…”… non poteva essere più chiaro e semplice di così (“patti chiari e amicizia lunga”) con il celeste “Principale”, che ha sinora sempre protetto il suo “celestino” e fidato servitore, aiutandolo a superare momenti difficili che lo rendono pronto anche ora alla nuova “chiamata”… “Adsum, Domine!” (“Sono presente e pronto, Signore!”).

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Come sempre generoso e disponibile, don Celestino si rimette al servizio della comunità parrocchiale che aveva già servito per ben 23 anni (dal 2.12.1990 al 24.8.2013), dopo essere stato primo parroco per sei anni della Chiesa Cristo Re (dall’8.12.1984 al 1°.12.1990): ben 29 anni da parroco a Collepasso (oltre i due precedenti decenni da viceparroco con don Salvatore Miggiano)!

A proposito di date… ci sono “cronologie” che misteriosamente intersecano le vite di don Celestino e di don Oronzo, se si pensi che anche lo scomparso sacerdote ha retto le due parrocchie di Collepasso per ben 29 anni. Con durate temporali, però, inverse nelle due parrocchie: per 23 anni parroco della Cristo Re (dal 2.12.1990 al 23.8.2013), per 6 anni parroco della Chiesa Matrice (dal 24.8.2013 al 4.12.2019).

Come sono strani i destini degli uomini… pensare, ad esempio, che solo pochi giorni prima dell’improvvisa e imprevista morte, don Celestino, scherzando con il più giovane sacerdote (22 anni di differenza), diceva… “… me raccumandu, don Oronzu… preparame ‘nu bonu coccodrillo pe’ quandu moru…” (nel gergo giornalistico, il “coccodrillo” è un articolo commemorativo su un personaggio noto, già confezionato nel corso della sua vita al fine di pubblicarlo appena arrivi la notizia della sua morte).

Potevano mai immaginare il povero don Oronzo e don Celestino che anche in questo caso il “coccodrillo” avrebbe avuto “cronologie” inverse e misteriose?!?

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Forse, come ci insegna don Celestino, dovremmo tutti guardare al nostro destino con più “leggerezza” e meno angoscia, sapendo che la morte è destino comune a tutti, anche se talora tragico, e che, almeno per i credenti, la morte non è la fine di tutto, ma l’inizio di una nuova vita…

Nel ricordo grato ed esemplare di don Oronzo, della sua estrema “riservatezza” che nulla ha lasciato mai trapelare sulla devastante malattia che lo aveva colpito, del coraggio a servire la comunità ed essere sull’altare sino alla fine dei suoi giorni… auguriamo a don Celestino un proficuo percorso nel nuovo e coraggioso cammino che intraprende.

Ad multos annos, don Celestino… la comunità ti è ancora una volta grata e vicina!

Pantaleo Gianfreda


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