Inizia il nuovo anno scolastico: “L’istruzione è la sola soluzione ai mali del mondo. L’istruzione potrà salvare il mondo”
15 Settembre 2019Il 12 luglio 2013 una ragazza pakistana di 16 anni, Malala Yousafzai, tenne un memorabile discorso alle Nazioni Unite, lanciando un appello all’istruzione delle bambine e dei bambini di tutto il mondo.
L’anno prima Malala aveva subito un grave attentato ad opera dei fondamentalisti talebani per le battaglie che conduceva tramite il suo blog per i diritti delle donne e per l’istruzione.
Nel discorso all’Onu Malala dichiarò: “Gli estremisti avevano e hanno paura dell’istruzione, dei libri e delle penne. Hanno paura del potere dell’istruzione. Lasciateci dunque ingaggiare una lotta globale contro l’analfabetismo, la povertà e il terrorismo e lasciateci prendere in mano libri e penne. Queste sono le nostre armi più potenti. Un bambino, un maestro, una penna e un libro possono fare la differenza e cambiare il mondo. L’istruzione è la sola soluzione ai mali del mondo. L’istruzione potrà salvare il mondo”.
Nell’ottobre 2014, a soli 17 anni, Malala è stata insignita del Premio Nobel per la pace.
Al compimento del 18° anno, Malala lanciò la campagna #BooksNotBullets (“libri non proiettili”) con un messaggio chiaro e forte ai potenti del pianeta: “Spendete per i libri, non per le pallottole, non per le armi”.
All’inizio di questo nuovo anno scolastico bisogna ripensare alle dichiarazioni di Malala, capire che l’istruzione è “l’arma più potente per cambiare il mondo” (N. Mandela), “le fondamenta di ogni Stato” (Diogene), perché, parafrasando V. Hugo, “istruire significa costruire”… Costruire “ponti” e pace, menti aperte e cultura, confronto e solidarietà, civiltà e progresso.
L’Italia è oggi, purtroppo, nell’area dei 35 Paesi Ocse, ultima per spesa pubblica nell’istruzione scolastica ed ha solo la metà dei laureati della media Ocse, il dato più basso dopo quello del Messico.
In Europa i laureati sono passati dal 23,6% del 2002 al 40,7% del 2018 (nei Paesi del Nord Europa un giovane su due è laureato). L’Italia è, invece al penultimo posto con il 27,8% (grazie alle donne che hanno raggiunto il 34% contro il 21,7% dei laureati uomini), seguita solo dalla Romania. L’Italia è, inoltre, dopo Spagna, Malta e Romania, tra i Paesi che conta più abbandoni agli studi.
Mentre ci facciamo prendere “per i fondelli” dalla “demagogia degli immigrati” sbraitata da politici rozzi e incolti (per non dire “analfabeti”), ci sono vere, grandi e fondamentali questioni irrisolte in Italia. Tra queste la “questione dell’istruzione”, su cui si misura la civiltà e il progresso di un Paese.
Il mio augurio ai 874 ragazzi/ragazze dell’Istituto Comprensivo Statale Collepasso-Tuglie (e a tutti i ragazzi italiani) che riprendono la scuola lunedì 16 settembre è che abbiano “fame” di sapere, si impegnino sempre più e meglio per istruirsi e studiare con impegno e passione.
Un augurio anche a famiglie, docenti e personale Ata (in parte rinnovato negli uffici scolastici di Collepasso) perché affianchino con grande impegno e passione i ragazzi e le ragazze in questo percorso di conoscenza.
Tra le novità previste quest’anno vi è il potenziamento dell’Offerta formativa, che viene portata da 27 a 29 ore per le terze, quarte e quinte classi della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo Collepasso-Tuglie.
Un particolare augurio alla solerte e valente Dirigente scolastica M. Francesca Conte, che ha voluto inviare all’intero Corpo scolastico (alunni, genitori, docenti e personale Ata) il seguente messaggio:
“Inizia un nuovo anno scolastico! L’emozione, l’attesa, le aspettative, la curiosità, la trepidazione investono gli animi dei tanti studenti e studentesse che, con il loro ingresso a scuola, contribuiranno a renderla viva e vitale nello svolgersi della quotidianità.
Una quotidianità in cui l’obiettivo fondamentale è rivolto a loro, che dovranno diventare cittadini consapevoli, dotati di capacità critica, in grado di usare gli strumenti, le competenze acquisite per progettare la propria vita ed essere al contempo volano di sviluppo e di progresso, localmente e globalmente.
Il mio sincero e profondo augurio è che quelle potenzialità, vitalità e creatività con cui siamo a contatto ogni giorno siano giustamente indirizzate a far sì che fiducia in se stessi, motivazione, gioia di fare, collaborazione, interazione con l’altro siano stimoli forti che portano ad amare e a vivere con gioia, ogni giorno, l’esperienza scolastica.
Pertanto, ringrazio tutta la comunità scolastica, famiglie, enti, associazioni che daranno il proprio contributo per la crescita dei nostri studenti e studentesse.
Buon anno scolastico 2019/2020 e buon lavoro a tutti!”.
Anche da parte mia…
Pantaleo Gianfreda