Lo “spirito del bosco” e la “realtà del bosco”: le chiacchiere, le mistificazioni e le ipocrisie di un “extraterrestre” che parla con un… “rospo”

2 Luglio 2020 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Non mi sorprende leggere le evanescenti e goffe elucubrazioni “feisbucchiane” di un noto amministratore, ciellino devoto come il suo antico idolo (quel “celeste” Formigoni che “giace” oggi agli arresti domiciliari, data l’età, per una condanna a sei anni per corruzione), personaggio ormai “kafkiano” (con tutti gli annessi sinonimi), che si firma “un extraterrestre”, parla con un “rospo” e agisce come fosse il Paràclito…

Mi sorprendono, invece, i tanti “gonzi” di ogni specie che plaudono o “likkano”, invece di chiedere: “… ma tu, che vaneggi di ‘spirito del bosco’… cosa hai realmente fatto in questi dieci anni per il ‘corpo’ del bosco, per renderlo sicuro, accogliente, attrattivo, attivo e fonte di sviluppo?!?”.

Un amministratore può permettersi di vaneggiare e pseudofilosofeggiare o ha, invece, il dovere di risolvere i problemi, realizzare ciò che è utile e necessario per la comunità amministrata, rendere conto di quello che lui e sodali hanno concretamente fatto in questi dieci anni per il Parco Bosco?!?

Lo “spiritato” che vaneggia è, nei fatti, amministratore inconcludente e fallimentare, che per sfuggire alle sue responsabilità “butta fumo” negli occhi degli “allocchi” con notazioni parafilosofiche, para-normali e “para-altro”, modella origàmi fantasiosi ed attrattivi, si “fariseizza” in ipocrita ed esibito “volontarismo”, invece di individuare soluzioni serie e stabili, nel disperato tentativo di far apparire “luce” ciò che è “tenebra”.

Il Nostro, stranito “E.T.” ritrovatosi “per caso” a Collepasso, rappresenta lo squallido paradigma di fatuità, inconcludenza, mistificazioni (persino mistiche), ipocrisia e fallimenti di questi dieci anni amministrativi.

I problemi del Parco Bosco si sono ancor più aggravati in questi anni. Di fatto abbandonato a se stesso e dimenticato nelle iniziative e nei programmi amministrativi, non c’è stato mai un serio progetto di riqualificazione e rilancio… mai un’idea che fosse tale e realizzabile.

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Fatto oggetto di ripetute e scellerate “incursioni” vandaliche, non si è mai individuato e punito un colpevole (… uno che fosse uno!), eppure ci sono ben due postazioni di videosorveglianza funzionanti!

In questi anni il Bosco è stato affidato ad associazioni o “custodi” convenzionati… se ne sono tutti scappati… compresa l’ultima associazione, cui la Giunta aveva affidato per tre anni la gestione in comodato d’uso (delibera 101/24.6.2019).

Il risultato è che quest’anno il Bosco è rimasto senza custode, abbandonato a se stesso, alla mercé di un “extraterrestre” che crede di essere il “Paràclito” e parla con un “rospo”.

Perché in questi anni l’Amministrazione non ha programmato seri interventi finanziari per promuovere degnamente e “mettere al sicuro” un vero e proprio “gioiello” ambientale dalle mille potenzialità, uno dei “lembi” boschivi più attrattivi dell’intero Salento (sono “a bizzeffe” nel settore i finanziamenti regionali messi a disposizione dall’Unione Europea)?

Perché, nonostante false indignazioni e proclami, non sono stati mai individuati e puniti i responsabili dei ripetuti atti di vandalismo? Di cosa ha avuto o ha paura qualche amministratore?

Perché sono falliti tutti gli affidamenti nella gestione del Parco Bosco?

Perché anche l’ultima associazione è “scappata via”?

Perché il “Paràclito te noantri” – da dieci anni consigliere (e già assessore) delegato al Patrimonio, allo Sport, alla Cultura e all’Associazionismo (quattro deleghe che, se esercitate seriamente e correttamente, avrebbero “rivoluzionato” la vita e le attività del Bosco) – non è riuscito ad individuare in tutti questi anni una o più associazioni locali disponibili a “prendersi in carico” la cura e la custodia del Bosco?!?

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Risponda almeno a queste semplici domande l’“extraterrestre” e, piuttosto che parlare con un rospo, parli con noi, poveri umani, e dica cosa ha fatto in questi anni la sua Amministrazione, “brutta addormentata nel Bosco”!

Il totale fallimento dell’“uomo che sussurra ai rospi” risalta ancor di più se si considera che egli, delegato all’Associazionismo, non è mai riuscito a coinvolgere una o più associazioni locali nella gestione del Bosco (anni fa gli avevo dato dei suggerimenti, ma lui preferisce “predicare”, tutt’al più “sagrestaneggiare”!). Forse per non inimicarsi alcune associazioni, soprattutto quelle più “farlocche”, che chiedono e ottengono dal Comune favori, contributi, patrocini, sedi perenni e gratuite del patrimonio pubblico (almeno sino a quando la Corte dei Conti non chiederà un po’ di… conti!), mance clientelari, ecc.  senza nulla (o ben poco) dare in cambio… associazioni ridotte in gran parte all’umiliante ruolo di “giullari di corte”, strumenti funzionali e subalterni al soporifero potere imperante, se non addirittura (come ormai è di moda) “sezioni personali” e “corti e coorti” di politicanti che offrono “panem et circenses” alla muta ed osannante folla… proprio come quel tal Nerone, che poi bruciò Roma e la muta (e non più osannante) folla…

Chi, ad esempio, meglio della Pro Loco, proprio per il ruolo paraistituzionale riconosciutogli dalla legge regionale, avrebbe potuto chiedere l’assegnazione e gestione del Parco Bosco?!?

Da decenni (forse trenta e più anni) “feudo” di una cariatide dell’ancien regime democristiano degli anni ’70-‘80, la Pro Loco, gestita in modo mediocre e fallimentare (nessuna seria e permanente iniziativa promozionale del nostro paese ha visto mai la luce), è ormai ridotta a “simulacro” della “filiera politico-familiare” e delle sue (note) ambizioni (… ma “una risata seppellirà” certi “dinosauri”!)

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Quale credibilità può avere, allora, un amministratore, che, pur avendo titolo e autorità, non è stato in grado in questi anni di coinvolgere le associazioni locali, in primo luogo la “Pro Loco”, nella gestione e custodia né di realizzare interventi duraturi e degni del nostro Bosco?

Se avesse avuto un minimo di dignità, si sarebbe già dovuto dimettere da tempo… non lo fa perché non può fare a meno dei suoi “giocattolini” e delle sue narcisiste esibizioni!

Il nostro “extraterrestre” aderisce, come noto (salvo cambi di casacca dell’ultima ora), al movimento pagliaro-politico che preconizza la “Regione Salento”… ma nulla di serio fa per Collepasso e il Salento.

Purtroppo, c’è un Salento che lavora, intraprende, si attiva, opera e ben governa per costruire un territorio e comunità migliori ed attrattivi, come merita la nostra bellissima terra… poi c’è un Salento lento e immobile (nonostante alcune “illusioni ottiche”), “senza sale” in “zucche vuote” che parlano con i rospi, rimbombano di proclami e declamazioni ed hanno persino il cattivo gusto di gettare “fumo negli occhi” di tanti “allocchi”, che non si accorgono che le “zucche vuote”, spesso all’apparenza belle e seducenti (soprattutto per la festa di Halloween), sono la vera “maledizione” dei nostri paesini e della nostra terra.

Pantaleo Gianfreda


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