Emergenza covid a Collepasso: ritardi Asl, sindaco indolente (e inefficiente) e persone “colpite” che “aspettano, aspettano invano”
14 Novembre 2020Ho ricevuto una segnalazione preoccupata e scandalizzata, ma composta, di un amico, che mi scrive:
In data 29 ottobre una nostra concittadina, a seguito di alcuni sintomi, si è spontaneamente sottoposta al tampone ed è risultata positiva al COVID 19. Pertanto, nell’immediatezza comunicava alla ASL competente la propria situazione di salute nonché tutti i nominativi delle persone con cui è stata in contatto. A tutt’oggi nessuno del personale sanitario preposto si è presentato presso il domicilio di queste persone.
Questo cittadino ha voluto denunciare la difficile situazione in cui si trovano tante persone “in isolamento fiduciario” in questo particolare e duro momento pandemico. Alcune svolgono attività professionali, talune sono dipendenti che rischiano di vedere vanificato il loro posto di lavoro, quasi tutte si vedono bloccate in casa a “tempo indeterminato”, nonostante familiari da accudire e figli da portare a scuola, perché, costrette in quarantena, l’Asl non interviene per i controlli e gli esami previsti per certificare lo stato di salute.
Succede persino, come riferisce l’amico, che, dopo aver fissato l’incontro domiciliare, nessuno dell’Asl si presenti e che i tanti “telefoni di emergenza” (Asl, Regione, ecc.) squillino a vuoto.
Nel caso specifico, dal 29 ottobre ad oggi nessuno si è presentato presso l’abitazione della persona in questione per fare il tampone.
Sembra un’assurda “via crucis”, che può essere sintetizzata brevemente ed empiricamente (perché è quanto succede alla persona in questione).
Inizialmente telefona un addetto dell’Asl, dice che qualcuno verrà presto, lascia un numero di telefono, la persona chiama quel numero, nessuno risponde, poi dopo lunghi e reiterati tentativi risponde qualcuno che dà un altro numero, anche quel numero squilla a vuoto, poi finalmente qualcuno risponde e assicura “veniamo tra 2-3 giorni” oppure “prima o poi veniamo”… e, intanto, quella persona “aspetta, aspetta invano”!
Sta di fatto che dal 29 ottobre ad oggi (da 16 giorni!!!) quella persona (… e chissà quante altre!) è “murata” in casa senza sapere se è “positiva” o no, se deve continuare ad essere “carcerata” o è “libera”… e… “beffa continua”… proprio stamattina riceve un’altra mail dall’Asl, che le impone di… “non muoversi da casa”!
Siamo in un momento difficile e sono il primo ad invitare alla calma, all’unità e all’impegno di tutti, al rigido rispetto delle regole e, al contempo, ad esprimere comprensione per le difficoltà in cui si trovano le Asl e l’intero sistema sanitario… ma… bon Dieu! … è mai possibile che Regione, Asl, Comune non siano in grado, dopo ben 16 giorni, di garantire ad una persona “sospetta” qual è il suo destino?!?
Il Sindaco, per legge “autorità sanitaria locale”, “monitora” giornalmente la situazione di ogni singola persona “positiva” e “in isolamento fiduciario”?!? Ascolta le difficoltà dei cittadini che si trovano in queste brutte situazioni… accoglie i loro appelli… interviene personalmente e con energia presso l’Asl per sollecitare (e, nel caso, “imporre”) gli interventi necessari e doverosi?!?
Se non ha tempo o non è in grado di farlo personalmente, deleghi uno o più dei tanti suoi “sfaccendati” assessori o consiglieri comunali… ad esempio, quel consigliere che, invece di parlare con il “rospo nel bosco”, potrebbe meglio parlare telefonicamente con chi è costretto a stare “imboscato” in casa senza nemmeno il piacere di una passeggiata all’aperto nel “bosco del rospo”!
In questi mesi ho ricevuto spesso segnalazioni in cui si rilevavano apatie, carenze, insensibilità e inefficienze del primo cittadino… ho preferito sorvolare, dato il difficile momento… ma adesso è tempo che il soggetto “si dia una regolata” e si comporti da sindaco (e non solo da logorroico, inerte e narcisista messaggero “feisbucchiano” di rituali e incoerenti appelli).
Se il sindaco Menozzi pensasse meglio alle cose serie, alla salute e allo stato (anche morale e psicologico) dei suoi cittadini e non perdesse tempo per “piccinerie”… sarebbe un bene per tutti! Pensi alle cose serie, invece di pensare, in piena pandemia, a perdere tempo a fare puerili, ridicole e “beote” telefonate ad altre Autorità per protestare contro il “sesso degli angeli” e tentare maldestramente (e stupidamente) di intimidire qualche cittadino… piuttosto che “attaccarsi al tram”, “si attacchi” meglio al telefono, chiami (o faccia chiamare) una ad una tutte le persone “positive” o “in isolamento”, si accerti del loro stato, ascolti le loro esigenze e le loro problematiche e cerchi, come suo dovere di sindaco e di “responsabile sanitario locale”, di risolverle nel migliore dei modi, senza lasciare nessuno solo e nell’abbandono!
Che sindaco è se non fa almeno questo e non si guadagna, almeno con decoro e proficuamente, la sua indennità mensile?!?
Pantaleo Gianfreda