Il “gallo cedrone” di Tuglie ha paura di “Bella ciao”?!?
26 Aprile 2020Forse non tutti ricordano un film del 1966… “Chi ha paura di Virginia Woolf?” del regista Mike Nichols, interpretato da George Segal, Elizabeth Taylor, Richard Burton.
Mutuando il titolo del film, dopo 75 anni dalla Liberazione e il sacrificio di tanti partigiani per la libertà e la democrazia, siamo costretti ad interrogarci ancora: “Chi ha paura di Bella ciao”?!?
“Bella ciao” è il noto canto popolare considerato il simbolo della Resistenza italiana. Le sue sono parole di libertà, di lotta contro le dittature ed ogni oppressione. Negli anni è diventato canto di libertà nel mondo intero. È forse la canzone italiana più conosciuta nel mondo ed è cantata in mille lingue… le mille lingue che, all’unisono, ripetono, però, in italiano “… bella ciao, ciao, ciao…”.
“Bella ciao” appartiene ormai al canto e alla cultura mondiali… cantata nelle lingue e nell’anelito di libertà di tutto il mondo.
Eppure c’è chi, in un piccolo paese del Salento, ad “un tiro di schioppo” da Collepasso, ‘nu puricinu picciccu picciccu, … fiju te ‘na caddhina niura…, si trasformi improvvisamente in un “gallo cedrone” – come il “bulletto” interpretato da Carlo Verdone nell’omonimo film del 1998 – e vieta che nel suo paese, di cui è “gallo” (il “gallo” mi ricorda qualcosa… “Prima che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte”…), un’associazione locale possa ricordare alla comunità la ricorrenza della Liberazione al canto di “Bella ciao”, nel rispetto delle vigenti norme di sicurezza antivirus, così come altre associazioni avevano fatto in circostanze analoghe.
Riporto una breve trama del film “Gallo cedrone”: Armando (il protagonista interpretato dallo stesso Verdone) è un seduttore a tempo pieno, vitellone quarantenne, fanatico di moto, fuoriserie ed Elvis Presley, un cialtrone che finisce con il reinventarsi politico alla Berlusconi, candidato a sindaco di Roma in una lista civica. Secondo qualche critico, nel film Verdone “ha il coraggio di scaraventare addosso al pubblico di massa il Nulla inquietante dell’Italia delle Apparenze… Capaci di celare il Vacuo, la Mancanza, la Volgarità dei mostri anni ’90”.
Ecco… cosa altro dire?!? …mi sembra sufficiente!
Già l’informazione locale e nazionale ha parlato e scritto ampiamente dell’episodio che ha visto protagonista il sindaco di Tuglie (tra i tanti giornali che hanno riportato l’episodio, cliccare su Gazzetta del Mezzogiorno).
Cosa aspettarsi da un “gallo cedrone”, già fervente missino, poi in Alleanza Nazionale e, come un sindaco e certi amministratori di nostra conoscenza, concessisi oggi “in fitto” ai “meloncini” della “fascistella” urlatrice di Fratelli d’Italia?!? Di tradizione e cultura fasciste erano, o al più camaleonti o democristiani opportunisti “buoni per tutte le stagioni”, e tali rimangono… “galli cedroni” fuori tempo, fuori luogo e fuori dalla storia dell’Italia democratica, nata dall’Antifascismo, dalla Resistenza e dal sangue dei Partigiani.
Certo, c’è una riflessione “a margine”… questi fascio-leghisti oggi si sentono “spiazzati”… vedevano già il potere nazionale e regionale “a portata di mano”… ma i sondaggi li danno in crollo verticale… il “popolo” si è stufato di fake news e urla “pennivendole” di meloniani e salviniani… e, a quanto pare, qualcuno perde il “lume della ragione” e il senso delle Istituzioni…
Dopo 75 anni di democrazia e di libertà, c’è chi (stam)erra ancora, concedendosi impropriamente il “massimo” (e ingiustificato) arbitrio!
In ricordo della Resistenza e della libertà riconquistata (…anche per i “galletti” di tutta Italia…) ripropongo “Bella ciao” in alcune delle tante lingue del mondo… Buon ascolto!
Viva la Resistenza e il 25 aprile, anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo!
Pantaleo Gianfreda
Caro Dott. Gianfreda, l’articolo, pittoresco e folkloristico come spesso ben sai fare, mi ha fatto venir le lacrime agli occhi per le risate, ma un appunto te lo devo fare: sparare con un cannone su una sola persona, quand’anche istituzionalmente la più rappresentativa, e spruzzare con una pistola ad acqua su tutto il resto del consesso, certamente responsabile dei consigli e suggerimenti dati prima dell’assunzione delle decisioni, mi pare “iniquo”. Diciamo che i trattamenti ” a ci fiju e a ci fijastru” sono tipici delle nostre Amministrazioni, molto aduse alle “doncamillopepponate”… Ciò non toglie che, con un po’ di buonsenso, tutta questa vicenda farsesca si sarebbe potuta evitare, e “Bella ciao!” si sarebbe potuta tranquillamente diffondere, come “Lu Santu Lazzaru” e “Fratelli d’Italia”… Le “barcunate” pseudopolitiche, a Tuglie, me le ricordo sin dagli anni ’50, particolarmente in occasione di elezioni sia politiche che amministrative, e spesso hanno lasciato strascichi di rancore e livore che si trascinano fino ai nostri giorni, altro che “puricini”, anche peggio “te saracini”… bye caro! Enzo Pagliara Tuglie