La simulata e camaleontica “fata turchina” del leghismo collepassese… ma “lu troppu stroppia”

9 Novembre 2020 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Ieri, mentre ero in campagna a curare il mio orto e godere della splendida giornata di sole, ho ricevuto, in orari sincronici (11.54 e 11.55), due messaggi con al(lega)to il seguente post di una nota assessora leghista locale:

Che c’azzecca” la marrana leghista (e la Lega marrana) con la democratica e progressista Kamala Harris, eletta vicepresidente degli Stati Uniti su una linea politica agli antipodi del folle Trump, “idolo” di Salvini e da lui platealmente e spudoratamente sponsorizzato persino sulla mascherina esibita in televisione e sui social?!?

Bisogna essere proprio “fuori dal  mondo” o, hegelianamente, “fuori di sé” per scrivere che la nomina di Kamala Harris “è un successo per tutte noi”… anche “per tutte noi” leghiste?!? … ma Salvini e le altre donne leghiste lo sanno?!?

Mi è venuto spontaneo sorridere alla lettura dei due messaggi e non mi è stato possibile “arrestare” un istintivo pensiero: “… allora è veru… quista è propriu sc..a!”, come si dice in dialetto nostrano, perché, in verità, ho pensato: “… allora è veruquista è propriu fata!”, come dicono a Nardò, dove il vernacolo locale assegna al termine “fata” un significato “leggermente” diverso dal vocabolario italiano.

Chiedo venia alla “dolce leghista” (che è come dire “angelica diabolica”) per il “pensier fuggito”… e, si sa, “vóce del sén fuggita pòi richiamàr non vale” (Metastasio)… o meglio, si può anche “richiamàr”… ed io, come poi ha fatto l’ossimorica leghista con il suo post, lo “richiamo” e ri-chiedo venia!

Ciò non mi esime, però, da alcune doverose riflessioni, considerato che nella fattispecie l’ambivalente termine ben contiene “forma” e “sostanza” di avventate e opportunistiche – ed oggi forse “pentite” (essendo Salvini in fase calante) – adesioni meridionali alla Lega… perché “quandu è troppu, è troppu… e lu troppu stroppia!”.

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In effetti al soggetto piace fare la “fata” nel significato che alla parola dà il vocabolario italiano, ma non si rende conto che spesso appare, agli occhi di tanti, più nel significato che alla parola danno quelli “ti Nirdò”.

I due amici che mi hanno inviato il post sono uno di destra e l’altro di sinistra. Questi me lo ha ha mandato su WhatsApp senza esprimere alcun commento. Quello di destra, invece, su Messenger con alcune considerazioni, che riporto:

Il classico cerchiobottismo all’italiana…🤨

A me di Trump non me ne può fregar di meno… ma Gabriella Marra fa parte della Lega e il suo Salvini era un fan acceso del Tycoon.

Il post della Marra sembra il classico “nu corpu alla utte, l’addhru allu tampagnu”… lo stesso di quelli di Massimo Sabato ed Ada Ria contro Feltri quando sproloquiò contro i cittadini del meridione.

P.s. secondo il mio modesto parere, basterebbe stare zitti e non scrivere niente… Invece di trovare sempre ed ogni volta una motivazione per stare dalla parte del giusto o del vincitore di turno.

Sempre e cmq sul carro del vincitore insomma…in ogni modo possibile e immaginabile!….

Che altro aggiungere?!? Concordo con l’amico di destra (non leghista).

C’è “gens politica” che pur di rendersi ad ogni costo protagonista “del tubo” non si rende conto di finire talora “nel tubo” e di coprirsi di ridicolo, tanto che l’assessora comunale si è vista poi costretta (o è stata costretta) a cancellare il post dal suo profilo facebook. Che figura penosa!!!

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Dopo l’altrettanto penosa performance e la “caporetto” delle elezioni regionali avevo deciso di non “maramaldeggiare” sull’assessora comunale candidatasi con la Lega e sull’altra candidatasi con Fratelli d’Italia (tutte e due a sostegno di “Fitto fritto”), sebbene la leghista “sorella di Salvini” avesse condotto una campagna elettorale mielosa e sdolcinata (“normale”, invece, quella della “sorella d’Italia e di Collepasso”), basata sui “buoni sentimenti” (come l’avvoltoio che cerca di “curare” la sua preda), cioè una curiosa, imbarazzata e patetica campagna elettorale “non leghista” fatta da una candidata leghista! Incredibile e contraddittorio!

Tra i tanti mielosi, artificiosi e ingannevoli messaggi, ne cito uno per tutti, in cui in un post del 18 settembre su facebook, sotto la foto con il marito, scriveva: “Quando ho deciso di candidarmi, l’ho fatto perché credo nei valori sani, in quelli che riempiono il cuore, in quelli che rendono la vita migliore: amicizia, sincerità, coraggio, rispetto, fedeltà, ambizione, dignità, impegno…i valori, quelli belli, quelli che ognuno di noi dovrebbe fare propri per rendere migliore la sua vita e quella dei propri cari….questa la scorta che mi porterò in Regione: dai Valore al tuo voto..”.

… e “che ci azzeccano” questi “valori” con quelli che realmente la Lega porta avanti?!?

Forse deriva anche da queste palesi contraddizioni il deludente risultato elettorale?!?
Varie potrebbero essere le ipotesi. Vedo di “azzeccarne” qualcuna: o la signora è diventata leghista solo per opportunismo e ambizioni personali sulla scia dell’antico successo della Lega (ormai “a picco”, per fortuna) o cerca di millantare idee e valori che sono di altra “parte” politica e sociale per “ingraziarsi” i suoi elettori e (soprattutto) alcune allocche “amiche del cuore” pseudoprogressiste oppure si vergogna lei stessa di essere leghista e di sostenerne le barbare idee. Decida, però, “cosa fare da grande”!

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La politica è una cosa seria, se la si vuole fare seriamente, non esibizione narcisistica di virtualità sentimentali. È capacità di affrontare e dare soluzioni reali a problemi reali… e non mi sembra che in questi anni l’assessora leghista abbia brillato in questo… anzi!

Attendiamo ancora con ansia di conoscere, ad esempio, la posizione dell’“invisibile” assessora comunale alla Pubblica Istruzione sul nuovo Polo unico scolastico e l’attività svolta sinora nel coinvolgere nella scelta scuola, famiglie, associazioni e comunità intera. Un silenzio “assordante” e imbarazzante!

Ma mi fermo qui, altrimenti ci sarebbe da fare una lunga disamina non solo politica, ma anche etica, psicologica, antropologica, sociale, filosofica e “di costume” su certo “malcostume” di taluni/e che “giocano” con la politica solo per ambizione, esibizione e narcisismo personali.

Concludo “benevolmente”, mutuando una frase di Indro Montanelli: l’effimera e simulata “fata turchina” del “leghismo culupazzese” (forse oggi pentita e improvvisatasi estimatrice non credibile di Kamala Harris) è solo, come scriveva il grande giornalista, “una pasticciona ben intenzionata che appoggia le peggiori cause appellandosi ai migliori sentimenti”.

…insomma, un evidente “ossimoro” politico militante, ma anche un “caso umano”!

Pantaleo Gianfreda


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Pantaleo Gianfreda