Nessun caso di coronavirus a Collepasso. Stare a casa e rispettare le indicazioni. È possibile svolgere attività agricola
25 Marzo 2020Nessun caso di coronavirus si è verificato sinora a Collepasso.
Bene ha fatto il sindaco Menozzi a tranquillizzare l’opinione pubblica dopo un’avventata dichiarazione fatta ieri sera nel corso di una nota e quotidiana diretta facebook.
In questa delicata fase bisogna essere cauti, evitare allarmismi e polemiche inutili o diffondere illazioni e notizie false, tenere conto solo dei dati ufficiali giornalmente diffusi dalle Autorità nazionali e regionali ed attenersi rigorosamente alle prescrizioni emanate da Governo e Regioni su indicazione di scienziati e medici.
Il presidente pugliese Emiliano ha informato che oggi, mercoledì 25 marzo, sono stati effettuati in Puglia 878 test e sono risultati positivi 88 casi, così suddivisi: 32 nella Provincia di Bari; 3 nella Provincia Bat; 13 nella Provincia di Brindisi; 22 nella Provincia di Foggia; 3 nella Provincia di Lecce; 5 nella Provincia di Taranto; 0 attribuiti a residenti fuori regione; 10 per i quali è in corso l’attribuzione della relativa provincia. Sono stati registrati 4 decessi: 2 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Bari e 1 in provincia di Lecce.
Il Bollettino Epidemiologico della Regione Puglia riporta, alle 16.30 odierne, 1.093 casi complessivi accertati in Puglia, di cui 164 nella provincia di Lecce e nessuno a Collepasso, sinora immune al virus insieme alla stragrande maggioranza dei Comuni del Basso Salento (cliccare su Bollettino Covid Puglia).
Rispetto a quanto succede in vaste aree del Nord dobbiamo ritenerci al momento fortunati ed intensificare gli sforzi per contrastare la diffusione del virus (distanza minimo di un metro tra persone, lavarsi spesso le mani, stare a casa, ecc. ecc.).
A livello nazionale si intravedono, finalmente, piccoli segnali di miglioramento e questo induce a pensare che i cittadini, compresi quelli di Collepasso, abbiano recepito appieno la gravità del momento e la necessità di rispettare le regole di comportamento impartite.
Con l’ultimo decreto del Governo sono state chiuse, come noto, anche gran parte delle attività produttive. Tra queste non rientra l’attività agricola. Riporto la precisazione perché alcuni mi hanno chiesto se sia possibile andare in campagna per le normali o straordinarie attività agricole. È possibile, sebbene sia consigliabile dotarsi, comunque, dell’autocertificazione (vedi). Meglio, naturalmente, se in campagna si va da soli e, nel caso di contemporanea presenza di più persone, occorre sempre rispettare la distanza prescritta.
Di seguito l’elenco ufficiale delle attività ammesse (per leggere bene, cliccare due volte sull’immagine):
Considerato l’abbandono di cui soffrono tante nostre campagne, forse è il caso che, invece di stare chiusi in casa, ci si dedichi, quando il tempo è bello, alla manutenzione dei propri fondi, spesso incolti e abbandonati. Il vantaggio potrebbe essere duplice: stare all’aria aperta (che fa sempre bene) e lontani da altre persone e, al contempo, contribuire al recupero del nostro ambiente agricolo.
Per il resto bisogna rispettare tutte le regole, stare tranquilli e non farsi prendere da psicosi incontrollate e infondate. Inutile, ad esempio, inveire contro chi sceglie di fare brevi e solitarie passeggiate, tenendosi a debita distanza da altre persone. Passeggiare all’aria aperta, soprattutto in giornate belle e solari (per noi, almeno, che abbiamo questa fortunata possibilità), non contribuisce assolutamente a diffondere il virus, anzi è salutare, come ha detto lo stesso epidemiologo prof. Pier Luigi Lopalco, capo della task force per il coronavirus della Regione Puglia, il quale, pur mettendo tutti in guardia, ha voluto sottolineare che in Puglia “il virus cammina ma per fortuna non corre”.
L’importante è far passare il messaggio che bisogna uscire solo ed esclusivamente per esigenze indifferibili.
Esatto, nessuno deve terrorizzare nessuno e nessuno deve “sollecitare” azioni ad oggi vietate. Il problema non sono le attività produttive agricole, il problema sono tutti quei soggetti che posseggono un terreno e vanno in campagna abitualmente, credimi senza alcuna polemica ma con il solo scopo di preservare la “mia amata terra” ti dico che essendo informato sulla trasmissione del virus posso certamente affermare che uscire da casa per svolgere attività ludica in campagna è molto rischioso. Il rischio non sta nel fatto di stare da soli a strappar l’erba ma sta nel fatto della veicolazione. Nello specifico lo “spostarsi” crea occasione di incontri e contaminazioni. (Si sa per certo che gli asintomatici sono circa il 60% dei contagiati). Pertanto posticipare gli spostamenti a 30gg non comprometterebbe poi così tanto il problema delle nostre campagne. Discorso Veneto…si, qui lavorano solo le aziende e i produttori agricoli (di professione), gli altri stanno a casa…poi sinceramente non voglio fare il “fuorisede” che lontano da casa parla male della propria terra e esalta la terra che lo ospita…in sostanza non voglio fare lo “svizzerotto” di turno (con tutto il rispetto) che quando l’estate scende giù parla solo di quanto la Svizzera o la Germania siano pulite e di come lì si rispettano le regole…io voglio parlare del Salento e di quanto timore ho che il virus si diffonda e mi permetto di dirti che tu, persona conosciuta e stimata, in questo momento storico debba sensibilizzare i nostri compaesani al rispetto delle norme. Se siamo arrivati a questo è solo perché oggi qualcuno che vive giù mi ha detto: sine putimu ssire de casa la tittu lu sindacu e puru lu Pantaleu….ora vedi tu!!!
Ho appena appreso che il sindaco ha corretto la mira ed ha postato pubblicamente di rimanere a casa…
Ben fatto!!!
Ad maiora
Sono pienamente d’accordo con te, anche se occorre maggiore cautela a non terrorizzare le persone più di quanto lo siano già. Ognuno di noi ha il dovere di rispettare norme e regolamenti emanati, che, comunque, lasciano anche spazio a una vita all’aria aperta con piccole e brevi passeggiate (sempre nel rispetto delle prescrizioni). Qui stiamo parlando di “coltivazioni agricole” e non credo che nello stesso Veneto l’agricoltura si sia fermata, considerato che il Governo ha inserito il settore agricolo e relativa filiera tra le “attività ammesse”. Le stesse Organizzazione agricole, come si può rilevare dal link che pubblico, sostengono che “l’agricoltura resta aperta” (rispettando sempre, naturalmente, ogni prescrizione).
https://www.ciatoscana.eu/home/coronavirus-firmato-il-decreto-per-le-chiusure-i-provvedimenti-in-vigore-da-domani-agricoltura-resta-aperta/
Pantaleo, fai il serio… siamo al 26 marzo 2020 e la gente continua a morire!!!
Sveglia!!!
Cari cittadini di Collepasso, sappiate che se qualcuno vi ferma non siete giustificati a stare fuori di casa, e ricordo che la responsabilità penale, e la sanzione amministrativa (non più ammenda) ricade su di voi e non sul primo cittadino né tanto meno su chi gestisce questo spazio. Avete ancora il tempo e i mezzi per evitare di contagiarvi.
Io sono in Veneto e credetemi qui 20 gg fa era tutto diverso.
FATE VOBIS
UN ABBRACCIO
… per la verità 13 marzo… comunque, l’ultimo decreto non modifica quanto già noto nel settore agricolo… anzi, specifica con più chiarezza e fa rientrare le “coltivazioni agricole” tra le attività ammesse. Poi ognuno la pensi come vuole… io “fotografo” semplicemente quanto riportato dal decreto e quanto chiarito da riviste specializzate. Si può al più discettare cosa si intenda per “agricoltore” (coltivatore diretto, imprenditore agricolo, produttore agricolo o semplice proprietario agricolo)… ma non mi pare che nel merito ci siano stati al momento chiarimenti da parte delle competenti Autorità… se e quando ci saranno e se nel caso daranno l’interpretazione che Lei ed altri ritenete plausibile, ognuno si adeguerà diligentemente.
Il promemoria del posso o non posso fare è datato 11 marzo 2020.
Nel merito allego per Lei ed altri un link, tra i tanti, di una rivista specializzata nel settore agricolo:
https://agronotizie.imagelinenetwork.com/agricoltura-economia-politica/2020/03/13/coronavirus-e-agricoltura-le-risposte-a-14-dubbi/66174?utm_campaign=newsletter&utm_medium=email&utm_source=kANSettimanale&utm_term=713&utm_content=3652&refnlagn=title
Secondo me lei si deve leggere attentamente il DPCM, il decreto NON consente tali attività (“Certamente si può andare in campagna per svolgere attività agricola (naturalmente sui propri terreni o “a giornata” presso terzi, con le dovute cautele del caso”) NON SCHERZIAMO E NON INTERPRETI PERSONALMENTE IL DECRETO. LE ASSICURO, DA OPERATORE DEL 112 ARMA CARABINIERI, CHE RESTARE A CASA, LIMITANDO ESTREMAMENTE LE USCITE SOLO PER COMPROVATE ESIGENZE INDIFFERIBILI, PUÒ SALVARE LETTERALMENTE LA VITA. SI FIDI! RESTATE A CASA!
Caro Pantaleo ti stimo ma non credo che la normativa ti sia tanto chiara e poi permettimi ma non l’interpretazione personale non ti è concessa!!!
Il Decreto Legge non si presta a libere interpretazioni ma ci si deve attenere diligentemente. Tu e il sindaco Menozzi avete “inconsciamente” ma non troppo autorizzato la maggior parte dei cittadini ad uscire di casa ed eludere il decreto emanato dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Spero voi possiate rivedere la vostra posizione e mandare un messaggio sensato alla popolazione. #iorestoacasa per il bene comune e il bene di tutti.
Mi auguro che pubblicherai il messaggio.
Con stima
Tony Longo
LA PAROLA D’ORDINE È RESTATE A CASA, sti finti proclami non fanno bene alla popolazione. RIMANETE A CASA
Caro Pantaleo molte volte il buon senso cozza con la burocrazia o peggio con la cattiva interpretazione delle norme da qualsiasi parte ( cittadino controllato e controllore ) . Premesso che sono d’accordissimo con la tua precedente relazione e i tuoi minuziosi consigli ma credo , stando a cio’ che e’ scritto nel nuovo DCPM, che l’attivita’ nelle proprie campagna NON puo’ essere temporaneamente svolta a meno che si tratti di soggetti con qualifica di agricolotori diretti o operai in regola presso aziende del settore.
Duole il cuore a tutti vedere i propri ortaggi e verdure andare in malora dopo tanto lavoro di preparazione ed non poter tagliare le infestanti e pericolose erbacce ma pensa a quanti proprietari con la scusa del frutto o cicoria da raccogliere transiterebbero per le strade collepassesi . Si puo’ Giustificare tale spostamento dalle proprie abitazioni come stato di necessita’ per questo, spero ancora breve , periodo di emergenza?
Grazie
Un pesce in mare non deperisce senza l’intervento dell’uomo… anzi, continua a nuotare libero e vegeto… un albero, un’insalata o altra coltura rischia di deperire e andare a male senza il benefico intervento dell’uomo (sia esso coltivatore diretto o semplice proprietario del terreno)… o no?!? Se poi, sempre in maniera esemplificativa, un terreno è infestato da erbe secche che rischiano di prendere fuoco… che si fa… si lascia il terreno nell’abbandono?!? Le due fattispecie mi sembrano, pertanto, differenti, pur essendo catalogate sotto lo stesso codice burocratico. Il buon senso dovrebbe aiutare tutti (cittadini ed Istituzioni) a dare le giuste interpretazioni ed applicazioni della norma.
Mi perdoni peró al punto due porta pesca e acquacoltura, ovviamente (credo) chi lo fa per lavoro continua a pescare chi lo fa a scopo ricreativo no. Io avevo capito lo stesso per le campagne, chi lo fa per lavoro ci va, chi ha la campagna ma la sua attività principale è un’altra non ci va. Mi sbaglio quindi? Grazie
Personalmente sì… naturalmente corroborato dalle disposizioni che il Governo ha emanato, che ha compreso le “coltivazioni agricole” nelle attività ammesse.
Ma siamo sicuri che le attività agricole in proprio si possono fare?
Si si ovviamente bisogna avere “buon senso” . Io anche avevo supposto che in un piccolo paese come il nostro i 200m potessero essere come dire “elastici” ma in realtà pare che non sia così. E ben venga comunque. Grazie per il chiarimento.
La normativa è abbastanza chiara. Certamente si può andare in campagna per svolgere attività agricola (naturalmente sui propri terreni o “a giornata” presso terzi, con le dovute cautele del caso). Anche per le passeggiate la normativa è chiara, “nel raggio di 200 metri dalla propria abitazione”. Ma, se mi si è permessa un’interpretazione personale, va da sé che la normativa contempla soprattutto le situazioni dei grandi agglomerati urbani, dove maggiore è l’insediamento abitativo e umano e naturalmente più “cogenti” le restrizioni… ma nei nostri piccoli paesi, dove centro urbano e campagna sono quasi un tutt’uno, non credo che si violi alcuna norma se la passeggiata all’aria aperta sfori un po’ i 200 metri e si “tracima” nella campagna… naturalmente da soli o, al più, accompagnati da un familiare convivente e a distanza stabilita (un metro) in presenza di altre persone. Quest’ultima interpretazione prendila come dettata dal “buon senso”, che, comunque, ognuno deve avere e dimostrare.
La possibilità di fare passeggiate, stare all’aria aperta o in campagna non mi è del tutto chiara. A me è sembrato di capire che si può uscire a piedi ma nel raggio di 200 m dalla propria abitazione. Oltretutto proprio ieri sono uscita per una breve passeggiata vicino casa e sono stata informata da un concittadino che poco prima si era recato in campagna. I carabinieri lo hanno raggiunto e l’hanno invitato a tornare a casa. In questa situazione facilmente si va in confusione. Io davvero non ho capito se si può stare all’aria aperta soli oppure no.