Elezioni regionali, referendum e… “the war of the Roses (of Collepasso)” di due candidate alla Regione
18 Settembre 2020Ci si avvia verso le elezioni dopo una campagna elettorale molto strana e anomala, condizionata da un’emergenza sanitaria che fa ancora paura, svoltasi poco o niente nelle piazze e molto sui social.
Domenica 20 (ore 7-23) e lunedì 21 (ore 7-15) settembre si vota per il referendum costituzionale e per l’elezione del Presidente della Regione Puglia ed il rinnovo del Consiglio regionale.
Voterò “Sì” al referendum per la riduzione del numero dei parlamentari.
Voterò Michele Emiliano, Governatore uscente, come Presidente della Regione.
In questi 15 anni di governo del centrosinistra (prima con Vendola e poi con Emiliano), la Puglia è cambiata profondamente ed oggi è una delle Regioni italiane più conosciute ed apprezzate nel mondo.
Molti hanno la “memoria corta” e hanno dimenticato la vecchia, malandata, bistrattata e sconosciuta Puglia governata dal centrodestra con presidente, nel periodo 2000-2005, lo stesso Raffaele Fitto, divenuto per la prima volta consigliere regionale trenta anni fa (!!!) e da allora “politico di professione”, che, per mantenere il suo “posto al sole”, è “saltato” in questi anni da un partito o movimento all’altro.
Come ha detto Vendola, “Fitto rappresenta il peggiore dei passati e regalerebbe la Puglia a Salvini”… e “la Puglia non si Lega”… né dimentica le offese al Mezzogiorno e le politiche antimeridionali della Lega e dello stesso Fitto quand’era al governo con questo partito, nonostante, come chiosa ironicamente Vendola, Fitto, negli spot elettorali, si sia “travestito da giovane, lui che è nato vecchio, si è rifatto il look e cerca di far dimenticare quei 4mila difetti che hanno contraddistinto il suo governo quanto mai arrogante”.
La domanda che ogni elettore/elettrice dovrebbe porsi è questa: la Puglia deve andare avanti o tornare indietro? Andare verso il futuro o ritornare al peggiore dei passati? Consegnare la più sviluppata Regione meridionale all’egemonia della Lega, da sempre nemica del Mezzogiorno, o lasciarla in mano ai pugliesi?
Ricordo che si può anche esprimere il “voto disgiunto”: votare Emiliano come Presidente e il candidato consigliere della lista di un altro schieramento.
Darò la mia preferenza ad un giovane e valido candidato, bravo ed onesto, ottimo e dinamico sindaco di Racale per otto anni, esperto ed amato da tutti, soprattutto dai giovani. Vi sono tanti altri candidati validi, ma in questo momento scelgo di votare un giovane serio e preparato, una promettente risorsa per la Puglia.
Non sono iscritto a nessun partito né voto un partito in particolare. Pur rimanendo ancorato nel “campo della sinistra”, scelgo di volta in volta il candidato più che il partito e voto la persona che più sembra affine al mio “sentire” e al “momento” politici… e Donato Metallo, 39 anni, lo è sicuramente! Gli auguro di essere eletto!
Nel rispetto delle pari opportunità, darò la mia preferenza anche ad una candidata donna (si possono scrivere sulla scheda due nomi, uno maschile e l’altro femminile).
Non mi sogno lontanamente di dare un voto alle due candidate locali, che stanno facendo “fuoco e fiamme” e tante “smancerie” per avere anche un solo voto più dell’altra!
Per la verità, sono tre le candidate di Collepasso al Consiglio regionale, ma l’ex pentastellata Gabriella Casalino mi sembra si sia già “persa”, purtroppo, in una piccola… “conca”!
Le altre due, Maria Rosa Grasso (vicesindaca) e Gabriella Marra (assessora), sono candidate con Fitto.
Non hanno mai “brillato” nella loro attività politica e amministrativa. Sono, pertanto, figure “ideali” come “riempitivo” delle liste, data la loro irrilevanza a livello provinciale (e regionale), ed hanno una sola “matematica” certezza… l’impossibilità di essere elette.
D’altro canto, quali meriti particolari e qualità politiche le due avrebbero per essere “all’altezza” di sedere in Consiglio regionale? O pensano che basti esercitare il logoro e vecchio clientelismo o “ingrassare” per una sera qualcuno al Bakayoko o esibire perenni sorrisi affettati e smancerie varie?!?
La prima, sempre un po’ “ballerina” nelle sue opportunistiche scelte politiche e partitiche, è candidata nella lista “Fratelli d’Italia” di Giorgia Meloni, politica di professione da sempre, come Salvini e Fitto. Auspico che voglia concludere la sua trentennale “carriera” politica con la “medaglia” di una candidatura alle Regionali… dopo di ché le auguriamo di “godersi la pensione”.
La seconda, maestra di “smancerie”, sorrisi affettati e “sdolcinature”, si candida addirittura con la Lega di Salvini, oggi il “peggio” della politica italiana ed europea. Certo, l’opportunismo ed il camaleontismo di taluni meridionali sono storici e in tanti sono saltati “sul carro leghista” nel momento del suo massimo fulgore (lo scorso anno). Solo che oggi la Lega, travolta da scandali, inchieste e dal “vuoto” di proposte politiche, è “in caduta libera” e si affida solo ai “rutti” salviniani per “limitare i danni”.
Appare curioso che una donna così sdolcinata e “misericordiosa” affidi il suo destino proprio ai “rutti” salviniani… chissà se oggi non si sia pentita!
Certo è che votare Lega è la scelta più sbagliata ed autolesionista che un/una meridionale possa fare.
…a proposito di “misericordia”…
Nel Medioevo c’era un’usanza che oggi farebbe inorridire. Esisteva una particolare forma di stiletto chiamato “Misericordia”. Era un pugnale molto affilato e veniva usato dai religiosi sui campi di battaglia. Una volta terminato uno scontro, costoro facevano il giro del campo fra i feriti. Si avvicinavano a quelli ormai “spacciati” per consolarli o dare l’estrema unzione e, mentre li benedicevano, li facevano passare “a miglior vita” trafiggendoli con lo stiletto… questa barbara usanza era chiamata “il dono della Misericordia”!
Ecco… ho sempre pensato che la Lega rappresenti per il Mezzogiorno lo “stiletto Misericordia”. Considera, ormai, il Mezzogiorno “spacciato” e irrecuperabile e usa lo “stiletto” dei suoi adepti, “monaci fazzi” spesso accattivanti e “misericordiosi”, per “far fuori” definitivamente il Mezzogiorno!
Infine, non sembrano troppe, per un piccolo Comune, due candidature alla Regione nello stesso schieramento?!? Come mai questo evidente errore politico, almeno all’apparenza?!?
Ricordate il celebre film “The war of the Roses” (“La guerra dei Roses”) del 1989, spesso riproposto dalle Tv, con Michael Douglas e Kathleen Turner? Era la storia di due coniugi felici, che finiscono per odiarsi.
Beh… appare evidente che ci sia una dura e non tanto sotterranea guerra tra le due “Roses” (Rosa e Ross) per prendere un voto più dell’altra. Aspirazione naturale, certo! Solo che l’anno prossimo ci sono le Amministrative, Menozzi “spiccia” (grazie a Dio!) ed è già iniziata nel centrodestra la “notte dei lunghi coltelli” per la poltrona di sindaco, cui pare aspirino anche le due.
Ne ho avuto la conferma quando mi è stato detto (da fonti informate) che anche una scalpitante ed ambiziosa “cavallina”, “petrusinu te ogni minescia” (politica, sociale e culturale), saputo delle due candidature, ha fatto “il diavolo a quattro” (inutilmente) per essere candidata alle Regionali con Forza Italia e potersi “misurare” anche lei… per non sembrare sessista mi astengo dal commentare con il termine giusto!
Insomma… a costoro interessano relativamente le Regionali (…tanto non hanno alcuna possibilità di essere elette!)… il “colpo grosso” sarebbe per loro la candidatura a sindaco… con il rischio, per i cittadini, di “cadere dalla padella” Menozzi “alla brace” piena di “grasso” e di “rossetti” vari!
Ci conforta l’antica sapienza ecclesiastica… “chi entra papa (in conclave)… ne esce sempre cardinale”!
Comunque, il voto è libero, ognuno voti come gli pare e piace e faccia la scelta che più ritiene opportuna (compresa quella di “suicidare” politicamente se stessi e la Puglia).
Io voto perché la Puglia guardi avanti (e non torni indietro) con Emiliano, il giovane Metallo e tanti altri candidati degni di fiducia.
Auguri, comunque, a tutte/i le/i candidate/i…
…e buon voto a tutte/i!
Pantaleo Gianfreda