“I sogni camminano” per Francesco Venuti, 24 anni, baritono nell’“Otello” del “Maggio Fiorentino” diretto in Tv da un grande Maestro
14 Dicembre 2020Guardate bene la foto del titolo e fissatela nella mente.
Il giovane vestito da militare, l’“Araldo” nella recente rappresentazione lirica dell’“Otello” di Verdi, a cura della prestigiosa Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, è il baritono Francesco Samuele Venuti.
L’anziano uomo che si inchina in un saluto è il grande e mitico Maestro Zubin Mehta, nato a Bombay nel 1936, un “immenso” direttore d’orchestra internazionale. Un uomo avvolto ormai da un’aura di leggenda, che ha persino vinto una recente battaglia contro il cancro dopo aver scelto e “diretto” da par suo “l’orchestra” di un’équipe medica internazionale che lo ha curato con un protocollo di cure sperimentali (“Ne sono uscito più forte di prima… Tra il fermo della malattia e il Covid, non ce la facevo più a stare lontano dal podio”, ha dichiarato a settembre al “Corriere della Sera”). Un uomo eccezionale. Una vita eccezionale. È stato, tra l’altro, Direttore della “New York Philharmonic”, del “Maggio Musicale Fiorentino”, ecc. ecc. ecc. ed ha avuto tantissimi e prestigiosi incarichi e riconoscimenti internazionali (troppo lungo l’elenco; per avere una fugace idea cliccare su Zubin Mehta).
…ecco… nell’“attimo fuggente” di un mitico Maestro d’Orchestra che si inchina nel saluto al giovane baritono che ha appena diretto, sembra quasi cogliere la “visione profetica” e augurale di un Grande Vecchio della Musica lirica: quel ragazzo è destinato ad un radioso e prestigioso futuro!
È quello che tutti auguriamo a Francesco, giovane talento della musica lirica nazionale, collepassese “verace”, figlio di orgogliosi genitori collepassesi, Tommaso e Pina Paglialonga.
Francesco ha solo 24 anni (è nato il 31 agosto 1996) ed ha già un ricco curriculum.
Eppure, l’emozione della partecipazione all’“Otello” trasmesso in diretta su Rai 5 la sera del 30 novembre e il “coinvolgimento” nella fisicità e nella cultura del Grande Maestro sono momenti unici e incancellabili, “storici”.
“Personalmente – dice Francesco – ho ricoperto il ruolo più piccolo dell’Opera, l’Araldo che compare all’inizio del Terzo atto per annunciare ad Otello l’arrivo della trivele veneziana. Nonostante sia il più piccolo che abbia mai interpretato, questo ruolo mi ha dato, però, una delle più grandi soddisfazioni: avere l’onore di condividere il palcoscenico con tre dei più grandi cantanti del panorama mondiale (Fabio Sartori, Luca Salsi, Marina Rebeka), avere, soprattutto, l’onore di essere diretto da uno dei più grandi e storici direttori d’orchestra viventi, il grande Zubin Mehta, lo stesso che ha diretto cantanti del calibro di Pavarotti, Domingo e Carreras (i famosissimi “tre tenori”). Tutto ciò è stato per me un sogno!”.
(per ascoltare Francesco cliccare sul sottostante video)
“I sogni camminano” (come il titolo del romanzo dell’altro giovane talento collepassese Mariarosaria Guido) per Francesco: passo dopo passo, sogno dopo sogno, conquista dopo conquista.
Come la “piccola” e storica partecipazione alla meravigliosa opera lirica “Otello”, la penultima scritta da Giuseppe Verdi.
“Un’ Opera di grande introspezione, una tragedia i cui ruoli principali sono tra più complessi che siano mai stati scritti nella Storia dell’Opera”, dice Francesco. Presentata senza pubblico e in diretta Tv come “segno/sogno” della cultura che “vive” anche in questo tragico momento pandemico e “resa possibile – continua Francesco – dalla perseveranza del Sovraintendente del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Alexander Pereira, che pur di portare fino in fondo questo progetto programmava ogni settimana il test sierologico veloce per tutto il personale del Teatro e, addirittura, ogni due giorni per noi solisti dell’Opera”.
“Opera di grande introspezione”, sintetizza il giovane baritono.
Lo stesso concetto esprime ed articola il regista dell’Opera, Valerio Binasco: “Mi sono concentrato sul dramma familiare tra Otello e Desdemona. È un dramma d’amore straziante, che avviene in una zona di guerra. C’è un continuo oscillare tra una grande storia – Venezia, Cipro, Otello come archetipo – e quella più piccola di un marito e di una moglie, i quali entrambi soffrono di uno dei mali più strani e atroci che possono colpire una coppia, “il troppo amore”, l’amore sbagliato, vittime del peggior demone che esista che è proprio l’amore. Otello è un uomo che sa vincere le guerre ma non sa vincere la forza dell’amore tra le mura domestiche”.
Contatto Francesco telefonicamente per farmi raccontare la bella esperienza. La sua voce “sprizza” gioia, soddisfazione, orgoglio, ambizione, grande volontà, smisurata passione per la musica e il canto lirico, entusiasmo per la sua carriera di baritono, cui sembrava predestinato da tenera età.
A soli sei anni inizia lo studio del pianoforte. A 16 anni prosegue con lo studio del canto lirico e sostiene gli esami di canto presso il Conservatorio “G. Paisiello” di Taranto. Si diploma al Liceo Scientifico e si trasferisce a Firenze. Frequenta il Conservatorio “Luigi Cherubini” e consegue nel 2018 la Laurea Triennale in “Canto lirico” con le docenti Marta Taddei e Ulla Casalini. In questo difficile 2020 completa, poi, il secondo ciclo di studi e consegue, in piena emergenza pandemica, la Specialistica in “Canto lirico”, laureandosi a pieni voti con Lode e Menzione d’onore.
Nel corso degli studi Francesco si misura già in diverse rappresentazioni. Partecipa all’opera “Fra’ Diavolo”, diretta dal maestro Alessandro D’Agostini nel “Maggio Musicale Fiorentino”; prende parte all’esecuzione del “Requiem in Re minore” di Gabriel Fauré; canta da solista nell’oratorio “Le ultime Sette Parole di Cristo in Croce” di César Franck con coro e orchestra del Conservatorio Cherubini; ricopre il ruolo dell’Impresario nell’opera di Donizetti “Le Convenienze e le inconvenienze teatrali”, diretta dal maestro Paolo Ponziano Ciardi ed eseguita dal Conservatorio Cherubini presso il Teatro del “Maggio Musicale Fiorentino”. Nel 2017 è “Il Conte” ne “Il mondo alla rovescia” di Antonio Salieri, diretto dal maestro Roland Böer al “Teatro Poliziano” di Montepulciano, quale evento di apertura del 42° Cantiere Internazionale d’Arte.
Frequenta nel frattempo masterclass con grandi maestri (Corbelli, Prestia, Devia, Scandiuzzi, De Simone, Errico, Santoro, Barker, Pais, Zappa, D’Elia).
Nel luglio 2018 è il Poeta nell’opera “L’impresario in angustie” di Cimarosa, diretta dal maestro Roland Böer al “Teatro Poliziano” di Montepulciano. Nell’autunno dello stesso anno partecipa all’Accademia per giovani cantanti lirici “Opera (e)Studio 2018” dell’Auditorio “Adán Martín” di Tenerife, culminata nella rappresentazione dell’opera “L’Italiana in Algeri” di Rossini, diretta dal maestro Nikolas Nägele, in cui ricopre il ruolo di Haly. Nel luglio 2019 replica “L’Italiana in Algeri” al Teatro Comunale di Bologna.
Finalista della XV edizione del Concorso lirico “Flaviano Labò”, Francesco viene premiato dal Maestro Gianni Tangucci con una settimana di lezioni presso l’Accademia del “Maggio Musicale Fiorentino”.
Nel maggio dello stesso anno ricopre il ruolo del Barone nell’opera “La Traviata” diretta dal maestro Alessandro Palumbo presso l’“Opera de Tenerife”. Replica lo stesso ruolo al Teatro del “Maggio Musicale Fiorentino” nelle produzioni di luglio e settembre 2019 dirette dal maestro Sebastiano Rolli.
Dal giugno 2019 è iscritto allo “Young Artists Program” dell’Accademia del “Maggio Musicale Fiorentino”.
In ottobre è “Morales” nella “Carmen” diretta dal maestro Sesto Quatrini nel Maggio Musicale.
Un’attività canora e culturale intensa, pur in così giovane età, culminata, al momento, con la partecipazione all’“Otello” il 30 novembre in diretta Rai e il “sogno” di essere diretto dal grande Maestro Zubin Mehta, mite e mitico “mostro sacro” delle più grandi Orchestre musicali internazionali.
“Sapere che molti miei compaesani, oltre famiglia e amici, erano davanti alla televisione per assistere alla grandiosità di questo evento in un momento così difficile per tutto il mondo mi ha reso ancora più orgoglioso e fiero di farne parte – conclude la nostra chiacchierata Francesco -. Grazie per la vicinanza e per la condivisione di un evento così grandioso e memorabile che mi ha visto fortunato partecipe!”.
Se il “buon giorno” della vita “si vede dal mattino” dell’adolescenza e della gioventù… sarà una “bella e promettente giornata” la vita del baritono Francesco Samuele Venuti, giovane “talento” di Collepasso!
Bravo e auguri, Francesco!
… e ad maiora et meliora semper!
Per chi volesse ascoltare e vedere l’intera opera, cliccare su
https://www.raiplay.it/programmi/otellomaggiomusicalefiorentino
Pantaleo Gianfreda