“Questo comizio non s’ha da fare…”: le “fughe” di Menozzi e i “pasticci” di una ventriloqua “pennetta”
28 Ottobre 2020Dopo un rovinoso ed oneroso blackout al computer, che mi ha impedito di aggiornare questo blog (…“ci sape ci m’ha castimatu”!!!), “torno sulle notizie”.
Inizio dalla più “curiosa” e “stravagante”.
Avevamo deciso con l’amico Gino Locaputo di tenere la scorsa domenica 25 ottobre un comizio in piazza. Qualche “Don Rodrigo”, però, ha “pensato bene” di impedirlo, accampando bislacche motivazioni burocratiche!
“Or bene, – gli disse il bravo all’orecchio, ma in tono solenne di comando -, questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai”.
Mi è venuto in mente questo celebre passo de “I Promessi Sposi”, quando ho letto con costernazione una comunicazione notificatami dal “bravo” Tecnico comunale.
“… sogno o son desto?!?”, mi sono subito chiesto.
Poi una riflessione “andreottiana”… “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”… e mi è venuto in mente un altro celebre titolo di commedia e film, “Chi ha paura di Virginia Woolf?”, di cui un critico ha scritto: “Un nonsense, a partire dal titolo. Un dramma dove sotto l’illogicità della trama (e del titolo) è nascosta la verità”.
Anche nel “nonsense” e nella “illogicità” della comunicazione del Tecnico è “nascosta la verità”?!?
Probabilmente sì… ma andiamo al fatto.
C’è un’importante iniziativa dell’Amministrazione comunale, di cui scriverò a breve, che avrebbe richiesto (e richiederebbe) un serio confronto ed approfondimento, poiché riguarda il futuro delle nuove generazioni di Collepasso per i prossimi 40-60 anni.
La leggerezza e l’“autoreferenzialità” con le quali l’Amministrazione ha deciso l’iniziativa e la scandalosa latitanza delle opposizioni, dei partiti e delle rappresentanze sociali (sindacati e associazioni) e scolastiche mi hanno particolarmente colpito e sconcertato, tanto da indurmi a “ridiscendere in piazza”, dopo anni di assenza (oratoria), per sensibilizzare e “smuovere” l’opinione pubblica e la stessa Amministrazione.
Presento, pertanto, il 20 ottobre comunicazione pec al Sindaco (per la disponibilità del suolo pubblico) e ai Carabinieri e chiedo l’autorizzazione “nel rispetto delle norme anti-covid” sul distanziamento.
La richiesta è indirizzata al Sindaco e questi ha, pertanto, il dovere di rispondere.
Risponde, invece, il Tecnico comunale, il quale assumendo impropriamente la funzione (e la “croce”) di “pennetta ventriloqua” dei “piani superiori”, “riscontra carenze documentali” nell’istanza e comunica che “dovrà essere integrata” e, non so a che titolo e con quale autorità (di esclusiva competenza del Sindaco), “sospende” la richiesta, “in attesa delle integrazioni per il soddisfacimento delle misure di contenimento del contagio da Covid-19”.
Quali sono i documenti e le integrazioni richiesti per tenere il comizio?!?
Udite, udite!!!
- … “planimetria recante la individuazione puntuale dello spazio richiesto, in modo che si evinca in maniera inconfutabile il numero delle sedute” (… spiritiche?!?);
- … “la dimostrazione del distanziamento obbligatorio di mt. 1,00” (… “dimostrazione” di ché… come, dove e quando?!?!?);
- … “la ubicazione esatta della postazione del disinfettante e del misuratore della temperatura, corporea che per ogni partecipante non può superare i 37,5°” (… notare la “leziosità” di quello “stacco” virgolettato tra “temperatura” e “corporea”…).
Di seguito copia della comunicazione integrale del Tecnico:
Qualche “assennato” si è fatto “grasse risate” nel leggere le “stravaganti” richieste di “documenti integrativi” (non previsti nelle tante norme che ho “spulciato”) così “creativi” e bislacchi da parte della “pennetta ventriloqua”!
Nel comunicare di rinunciare allo svolgimento del comizio, al fine di evitare polemiche in “tempi di coronavirus” e data anche una certa ristrettezza dei tempi, mi sono permesso di far notare al Sindaco che:
- “… trattasi chiaramente di manifestazione pubblica “all’aperto” e non “al chiuso” e che, ai sensi del DPCM 13.10.2020, “lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica, a condizione che, nel corso di esse, siano osservate le distanze sociali prescritte…”;
- “… fatte salve eventuali ed esplicite indicazioni normative non citate nella comunicazione, non appare pertinente né legittima da parte del Responsabile del IV Settore la richiesta di alcuni documenti integrativi, quali, ad esempio, “la ubicazione esatta della postazione del disinfettante e del misuratore della temperatura corporea che per ogni partecipante non potrà superare i 37,5°”.
Non ho ricevuto risposte o contestazioni di sorta e si sa che… “chi tace acconsente”.
Ai sensi del DPCM 18.10.2020, la norma (reiterata anche nel DPCM 25 ottobre) recita testualmente: “lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica, a condizione che, nel corso di esse, siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento, nel rispetto delle prescrizioni imposte dal questore ai sensi dell’art. 18 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773” (art. 1, c. 9, p. i). Quest’ultima prescrizione riguarda solo la comunicazione al Questore tre giorni prima dello svolgimento del comizio.
Se riesco ancora a “capire qualcosa”, è chiaro che nessuna delle stravaganti richieste della “pennetta ventriloqua” è prevista.
D’altro canto, sarebbero richieste assurde e illegittime (perché non contemplate in alcuna norma) e impedirebbero di fatto a chiunque di accedere alla pubblica piazza (o, in genere, in luogo pubblico) senza la presenza del “disinfettante” e del “misuratore della temperatura corporea”, essendo obbligatori per legge solo l’uso della mascherina e il “distanziamento sociale”.
Questi signori, a quanto pare, non solo non sanno scrivere un italiano comprensibile e decente (che cosa significa, ad esempio, “il numero delle sedute” o “temperatura, corporea” con virgola inframezzata, ecc.?!?), non solo confondono funzioni e ruoli amministrativi con sconcertante leggerezza, ma dimostrano anche di non conoscere le norme e “sparano cavolate” a vanvera, riempiendosi di ridicolo.
Perché?!?
… e qui “stemo da capo a 12”, come dicono i romani…
“Chi ha paura di Virginia Woolf?” (forse la Woolf sarei io?!?) se il don Rodrigo di turno (forse il sindaco che “scappa” dalle sue responsabilità?!?) impone che “questo matrimonio non s’ha da fare, né domani, né mai” (niente comizio)?!?
“Domani” certamente “no”… “mai” è da vedere!
Vista la recrudescenza del virus e la delicata situazione sanitaria di questi giorni, ho deciso al momento di soprassedere, pur essendo possibili “pubbliche manifestazioni” anche con il decreto 25 ottobre.
Rimane, però, la “figuraccia” di un sindaco “ignorante” e autoritario, che fugge dalle sue responsabilità nascondendosi dietro la “pennetta ventriloqua” di un tecnico, da lui fiduciariamente nominato, “da compatire” e noto per alcune spiacevoli “vicende” con Comuni presso cui ha prestato precedente servizio (cliccare su Pennetta-Comune Supersano).
Pantaleo Gianfreda
Post scriptum
… al di là di tutto e per naturale solidarietà umana, desidero fare pubblicamente gli auguri di pronta guarigione al nostro sindaco, recentemente operato per calcoli!
Una raccomandazione: non fare ancora troppi ed eccessivi “calcoli”, Paolo… non si sa mai!