Un’azienda del Sud al tempo del Covid: il “quadrimotore” della “Tecneco” nella burrasca internazionale della pandemia

28 Dicembre 2020 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Luca e Stefano Pino, Francesca Galignani e Gianluca Barbaro

Sfiorata nei giorni scorsi da un caso Covid, che ha colpito un suo dipendente fuori dall’azienda, la “Tecneco” ha affrontato anche questa situazione con la diligenza e la professionalità che la contraddistinguono sin dalla sua ultracinquantennale fondazione ad opera di Antonio “Uccio” Pino, imprenditore valente e uno dei più capaci e benemeriti cittadini della nostra comunità.

Diligenza e professionalità hanno contraddistinto l’azienda anche in questi drammatici mesi di pandemia, di cui finalmente si intravede, seppur con prudenza e vigilanza, la “sconfitta” con il vaccino che da ieri (e per tutto il 2021) viene utilizzato per immunizzare la popolazione europea e mondiale.

Da tempo mi chiedo come le nostre aziende siano riuscire ad affrontare l’annus horribilis che volge al termine e che ha dato duri “colpi”, in alcuni casi mortali, alla nostra economia, soprattutto alle piccole e medie aziende. Molte sopravvivono ancora grazie solo al massiccio intervento dello Stato.

Chi meglio della “Tecneco”, una delle più longeve ed “emblematiche” delle piccolo-medie aziende meridionali e la più importante e significativa del nostro Comune, può rispondere a questa domanda?

Antonio “Uccio” Pino

Oggi l’azienda di Uccio Pino è nelle mani (proprietarie e gestionali) dei due brillanti figli quarantenni, “forgiati” nella dura “scuola” del padre e rimasti “ragazzi” semplici e sobri: Luca, Responsabile commerciale e Marketing Manager, e Stefano, Amministratore delegato/Ceo. I due sono coadiuvati da validi collaboratori e da dipendenti seri e diligenti, “gratificati” da paghe sindacali e puntuali. In particolare da altri due quarantenni, l’ing. Gianluca Barbaro, Responsabile Prodotto, Ricerca e Sviluppo, Qualità, e la dott.ssa Francesca Galignani, Responsabile estero o, per la precisione, Export Sales Manager.

I quattro quarantenni costituiscono oggi il “quadrimotore” che solca i cieli e i mari, talora tempestosi, dei mercati nazionali e internazionali… sebbene ci sia sempre Lui, il “giovane” ottantenne Uccio, che, saldo nella “torre di controllo” di antico “aviere”, ne controlla il “volo” e ne segnala i pericoli.

Stefano, Luca e Gianluca con un’altra dipendente, Annalisa Piccinno, in una fiera internazionale. Sotto, alcuni dipendenti in una foto di San Silvestro 2017

C’è un’apparente “anomalia” che balza subito agli occhi: l’azienda ha inaugurato proprio in questo “anno di pandemia” un nuovo stabilimento di 2.000 mq di produzione filtri aria radiali e filtri aria pannello con una produzione annuale “a regime” di circa 2 milioni di filtri.

Senza approfondire gli aspetti da “manuale di Economia” che portano imprenditori illuminati ad investire negli anni di crisi, il successo di questa azienda è stata sempre la sua apparente ed ultradecennale “anomalia”, un termine che si identifica quasi sempre, nelle politiche aziendali (e non solo) con “avanguardia”. Come quando Uccio Pino fu tra i primi imprenditori italiani, negli anni ’80, ad andare alla “scoperta” della Cina, con la quale i rapporti si sono sempre più consolidati, diventando decisivi ai fini della tenuta e dell’espansione dell’azienda.

La sede principale della Tecneco e (sotto) il nuovo hub inaugurato nel 2020 nella stessa area

Tecneco pronta a ripartire con slancio. Si lascia alle spalle il Covid-19”, titolava già a fine aprile un giornale on line del settore in un articolo dedicato all’apertura del nuovo stabilimento.

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È questa, d’altro canto, la forza di questa azienda: non arrestarsi mai e guardare avanti.

Stefano Pino, Amministratore delegato/Ceo Tecneco

Con la realizzazione di questo nuovo hub – dice Stefano -, portiamo a termine un piano di riorganizzazione della produzione e della logistica che ci aiuterà a migliorare i nostri prodotti e il servizio offerto ai clienti, permettendoci di conquistare nuove quote di mercato in Italia e all’estero”.

Anzi, scriveva il giornale, “Tecneco è stata sempre fonte di inesauribile energia anche nel picco nazionale dell’emergenza Covid-19. Ha sempre mantenuto una sua dinamicità operativa, adeguandosi ai tempi”.

Non a caso, proprio durante quel periodo, nel nuovo magazzino, “insieme ad un’altra azienda salentina che produce mute – dice Luca -, abbiamo riconvertito parte della produzione in mascherine, prodotte con media filtranti certificati classe FFP2 sotto certificazione e Inail”.

Luca Pino, Responsabile commerciale e Marketing Manager Tecneco

Nel corso di quest’anno particolare – prosegue Luca – abbiamo lavorato sempre, sebbene a ritmi ridotti nei mesi di lockdown totale. La produzione è stata ferma solo a marzo e aprile, mentre uffici e magazzini sono rimasti aperti con personale ridotto ed in turnazione, alcuni lavorando in smart working. Abbiamo affrontato l’emergenza seguendo scrupolosamente tutte le indicazioni delle autorità per garantire la massima protezione dei nostri collaboratori negli ambienti di lavoro, stilando un piano di sicurezza e prevenzione, come richiesto. Abbiamo messo a disposizione i mezzi di protezione individuale necessari, sanificato gli ambienti con cadenza giornaliera e settimanale e continuiamo a farlo, rivisto l’intero flusso di produzione e logistico per limitare al minimo le occasioni di potenziale contagio”.

A conti fatti – conclude Luca –, quest’anno ci mancano solo due mesi di produzione, marzo e aprile, in cui abbiamo avuto un calo di fatturato rispettivamente del 24 e 52 per cento, ma già da maggio la produzione e le vendite hanno ripreso quota, permettendo di perseguire ottimi risultati a giugno, luglio e agosto e recuperando le perdite dei mesi precedenti”.

Sponsorizzazione del locale rappresentante Tecneco di un evento nel deserto libico

Luca e Stefano sono ottimisti sul futuro.

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La crisi pandemica in atto – dicono – non ha fermato, ma solo rallentato tutti i progetti di riorganizzazione e potenziamento aziendali. Molti di questi sono stati ultimati proprio quest’anno. Per il prossimo anno prevediamo l’inserimento di una nuova linea di produzione filtri abitacolo, uno dei filtri più importanti proprio oggi in piena pandemia, quando il problema della qualità dell’aria in auto è un argomento di discussione frequente e di grandissima importanza”.

È quanto conferma Gianluca, riservato e certosino ingegnere dai tratti vagamente “cinesini”, che progetta e segue, con l’ausilio del giovane “gigante” Mauro, tutte le fasi di prototipazione ed industrializzazione di ogni nuovo prodotto.

Gianluca Barbaro, Responsabile Prodotto, Ricerca e Sviluppo, Qualità

L’azienda – dice l’Ingegnere – continua la corsa nel campo della R&S, percorrendo parallelamente due importantissime innovazioni. La prima è l’ampliamento della gamma di filtri abitacolo ad azione antibatterica: essi, progettati con materiali ad altissima efficienza, dimostrano, nei vari test condotti in laboratorio, un notevole rallentamento della proliferazione batterica, fungina e microbica che avviene tra le pieghe del filtro; fenomeno che, secondo alcune ricerche scientifiche, sarebbe una delle cause principali di infezione delle vie respiratorie (allergia, asma, ecc.) quando siamo nel nostro abitacolo. Il secondo progetto, in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Università del Salento, sta studiando un innovativo processo produttivo dei filtri abitacolo che garantisca lo sviluppo di una speciale carica antivirale del filtro per difenderci, per lo meno nell’abitacolo delle nostre auto, dai virus che potrebbero colpire le nostre vie respiratorie e provocare, a volte, anche gravi conseguenze per la nostra salute”.

Infine, ma non meno importante, anzi decisivo e strategico in questi anni di globalizzazione, il mercato estero, di cui è responsabile la brillante dott.ssa Francesca Galignani.

Francesca Galignani, Export Sales Manager Tecneco

Francesca è, per certi versi, la vera “erede” della vocazione e della tradizione “internazionali” dell’azienda. Non a caso il “Titolare” (così tutti continuano a chiamare Uccio Pino in azienda), che ne aveva già intuito le qualità e ne ha grande stima, la portava con sé, diligente e ancora giovanissima “apprendista”, nei lunghi viaggi d’affari continentali e transcontinentali sin nella lontana Cina.

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Inglese perfetto e fluente, approccio professionale e accattivante, naturali empatia e capacità mediatrice, quel “tocco” di grazia e savoir faire che danno “una marcia in più” alle “donne in carriera”, oggi tocca a lei, con il fisiologico “passo indietro” del “Grande Timoniere e Guerriero”, affrontare, di concerto con i due giovani titolari, le impervie, ma obbligate e gratificanti, strade del commercio internazionale: “… insieme a lei ce ne andiamo in giro per il mondo a promuovere e vendere i nostri prodotti”, scrivono di lei i social aziendali.

Una delle “finezze francescane”: omaggio ad un cliente libico per il Ramadam (condivisione profilo fb)

È stato un anno particolarmente difficile e complicato – dice Francesca -, ma facendo del nostro meglio e grazie alla nostra resilienza, lo abbiamo affrontato con coraggio e determinazione. Tutti i nostri progetti sono solo rallentati e in parte rimandati. Siamo fiduciosi nel 2021 e siamo decisamente pronti per il meglio che verrà. Nell’ultima parte dell’anno abbiamo recuperato terreno, attraverso azioni promozionali e di marketing, riuscendo a chiudere il fatturato Export 2020 in pareggio rispetto al 2019. Il 2020 era iniziato nel migliore dei modi, con un forte trend positivo ed un fitto programma di eventi promozionali in giro per l’Europa che ci avrebbero consentito di dare maggiore visibilità ai nostri brands e rafforzare la nostra presenza nel mercato internazionale. Purtroppo, è poi arrivata questa brutta battuta d’arresto, ma per fortuna i nostri distributori sono partners di lunga data con i quali abbiamo un rapporto di fiducia e collaborazione. Insieme abbiamo realizzato delle strategie commerciali per gestire la crisi e “parare i colpi”. E, nonostante il difficile momento, siamo riusciti – conclude l’Export sales manager aziendale – persino ad inserire nuovi distributori: in Spagna ed in Finlandia, per quanto riguarda l’Europa, e poi in Libia, rafforzando così la nostra presenza nel continente africano dove già operavamo, oltre che nel Magreb, anche agli antipodi del continente, con il nostro partner sudafricano”.

In conclusione, quest’azienda del Sud, che ha sede nel profondo Sud salentino, ha retto bene l’urto della crisi “in tempo di covid”, grazie ad un giovane “quadrimotore” (e relativa “torre di controllo”) che ha saputo guidarla bene e con perspicacia nella burrasca internazionale che ci lasciamo alle spalle

Il futuro non può essere che roseo. Dopo ogni “tragedia” storica od economica c’è sempre una forte ripresa, come documenta Federico Rampini nel suo recente e interessante saggio “I Cantieri della Storia”.

Il meglio che verrà”, secondo la felice espressione di Francesca Galignani, trova già la “Tecneco”, oggi affidata ad un “quadrimotore” di maturi ed efficienti quarantenni, pronta a cogliere ogni opportunità di rilancio ed espansione.

Anche in questa particolare e difficile fase storica ed economica, la “nostra” Tecneco rappresenta un “paradigma” positivo e un segno di speranza per una più generale e forte ripresa dell’economia e dell’occupazione nell’anno 2021 che sta per entrare e in quelli successivi.

Congratulazioni, ragazzi!

… buon e proficuo 2021!

… e ad maiora!

Pantaleo Gianfreda


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