“Vicenda amianto”: l’Amministrazione “prende pennetta” e dopo 15 mesi scrive finalmente alla Regione per chiedere i soldi

5 Agosto 2020 Off Di Pantaleo Gianfreda
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toh… se n’erano solo dimenticati… dopo ben 15 mesi di ritardo bisognava solo ricordarglielo… seppur un po’ rumorosamente e clamorosamente!

Ha avuto, infatti, vasta eco ed effetto immediato, nonostante le “fessagginità” di qualche “giullare di corte”, la pubblicazione dell’articolo “Contributi per l’amianto: Menozzi “smascherato” e “svergognato”. Il Comune non ha ancora chiesto i soldi alla Regione”, pubblicato su questo blog giovedì 30 luglio dopo le proteste, la segnalazione e la documentazione fornite dai coniugi Piscopo-Masciullo, compresi tra i 49 cittadini destinatari dei contributi.

I coniugi Piscopo-Masciullo

Di fronte alle clamorose rivelazioni e al pubblico “sputtanamento”, il giorno dopo (31 luglio)  l’Amministrazione ha “preso penna” (“pennetta”, in questo caso) ed ha scritto subito alla Regione per chiedere “l’erogazione del contributo regionale … per le spese relative ad interventi per la rimozione e smaltimento di manufatti contenenti amianto presenti in edifici di proprietà privata”, di cui l’Amministrazione comunale è risultata beneficiaria, come da Determinazione regionale del Dirigente Ciclo Rifiuti e Bonifiche n. 137 del 31.05.2018, per un importo totale pari ad euro 25.000,00 di cui euro 20.000 a carico della Regione Puglia” (cliccare su Determina 31.7.2020).

… “meglio tardi che mai” (… se può essere “magra consolazione”, considerato che la pratica “dormiva” negli uffici comunali “solo” da quindici mesi)… grazie, però, allo spirito civico e critico di chi ha avuto il coraggio di denunciare l’incredibile ritardo e il totale menefreghismo dell’Amministrazione e alla tempestiva comunicazione della competente funzionaria regionale alla cittadina interessata.

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Certo, fa sorridere (o, secondo i punti di vista, “sbellicare dalle risate”) quell’inciso contenuto nella richiesta inviata alla Regione in cui è scritto: “Si specifica che per la parità di trattamento fra i richiedenti aiuto si è preferito recepire tutte le istanze, senza chiedere preventivamente il 30% in acconto alla Regione Puglia, poiché si sarebbero soddisfatte 6/7 istanze a fronte delle circa 50, altresi si è proceduto affinchè, tutti i richiedenti ricevessero il rimborso nel medesimo momento dell’erogazione del contributo regionale complessivo”…

Al di là della “perfetta” (!!!) grammatica (…comunque un po’ meglio della debordante “grammatica impazzita” di Menozzi, che fa ormai ridere e sorridere il mondo intero)… dicevano i latini… “excusatio non petita accusatio manifesta” (“scusa non richiesta, accusa manifesta”)… o… per dirla in spagnolo… “pezo el tacón del buso” (“peggio la pezza del buco”)… perché la “pezza ‘ncuddata” è così risibile e “sfilacciata” che solo gli “allocchi” ci possono cascare.

La richiesta preventiva e l’erogazione del 30% da parte della Regione era finalizzata, infatti, ad applicare noti automatismi ed anticipare il 30% a tutti gli aventi diritto, non a soddisfare solo “6/7 istanze”, come scrive incautamente e (permettetemi) poco professionalmente e un po’ stupidamente la “pennetta” amministrativa, adducendo a sproposito il principio della “parità di trattamento” (un “sacrosanto” principio totalmente sconosciuto e sempre disapplicato, tra l’altro, dall’Amministrazione fascio-leghista del sindaco fittiano).

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C’è proprio “buio fitto” in questa Amministrazione… persino in alcuni suoi importanti uffici… per fortuna c’è ancora in questo malandato Comune qualche “eroico” dipendente che riesce a reggere la “baracca”… una “baracca” pubblica, purtroppo da tempo malandata e cadente… a differenza dei tanti ben tenuti immobili privati e familiari acquisiti in questi anni dal sindaco Menozzi!

L’importante oggi è aver svegliato i “dormienti”, permettendo ai cittadini/e di ottenere (speriamo al più presto) quanto in loro diritto!

Pantaleo Gianfreda


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