“Cara Mamma”: una lettera di un’assistente sociale anche per il nuovo Sindaco

“Cara Mamma”: una lettera di un’assistente sociale anche per il nuovo Sindaco

20 Settembre 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Ricevo e pubblico questa bellissima lettera di Rosalba, assistente sociale di origine collepassese che lavora da 40 anni in Liguria, indirizzata alla madre e al futuro sindaco di Collepasso.

Cara Mamma,

Mamma, noi siamo state sempre lontane anni luce, ma indissolubilmente insieme.

Mi piace pensare l’anima del tuo amatissimo Ernesto insieme a quella di Roberto guidare amorevolmente i tuoi 99 anni che vivi da sola anche se mai sei stata sola.

Sai, mamma! A Collepasso ci sono il 3 e 4 ottobre le elezioni del nuovo Sindaco che già da ora deve prendere l’impegno di festeggiare il prossimo 9 maggio i tuoi 100 anni.

Sei una tra i primi nati in un paese che è ancora troppo giovane per considerarsi una vera comunità perché i primi abitanti sono stati dei veri e propri pionieri che dai paesi vicini hanno popolato e fondato Collepasso l’un l’altro armati per conquistare il posto migliore dove progredire.

Ancora oggi la Comunità è troppo travagliata e disintegrata dalla troppa voglia di apparire a qualunque costo e che i nuovi mezzi di comunicazione avvelenano incentivando quel dannato vizio del “malango”; attività prevalente di tanti, troppi, collepassesi, che pare godano nell’essere nella melma e spargerla continuamente su tutto e tutti quelli che hanno sotto tiro, incuranti di quanto possa danneggiare più se stessi che gli altri e che non ha mai arricchito nessuno se non di cupidigia, presunzione, mal di vivere e vivere male collettivo.

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Erano gli anni 60 quando a soli 11 anni ho conosciuto questa “attività” e ho imparato a ignorarne tutti gli aspetti deleteri riconoscendola già dalle prime avvisaglie nelle persone che la diffondevano, sapendole distinguere da quelle portatrici di informazioni di fatti più vicini alla realtà e capaci di sviluppare quegli atti di sincera solidarietà e com-passione di cui il nostro popolo salentino è capace.

Allora, ecco! Non pensi, mamma, che il primo compito del nuovo Sindaco dovrà essere proprio quello della costruzione della COMUNITÀ e farlo laicamente insieme alle istituzioni pubbliche, private e religiose?

Mamma cara, cosa vorresti chiedere tu al nuovo Sindaco se non di poter finire i tuoi giorni in tutta sicurezza e tranquillità? La Comunità è ciò che protegge i suoi componenti ricucendo gli strappi che gli eventi della vita impone, sapendoli in qualche modo prevenire e governare con l’organizzazione di servizi adeguati.

Tu hai vissuto per 99 anni lucida, orientata e determinata a mantenere la tua autonomia decisionale. Ora una Ischemia ti ha limitato queste facoltà, leso la tua autonomia e resa fragile. Per te non è più il tempo delle responsabilità, il tuo tempo lo hai fatto passare nell’estrema iperprotezione e difesa incondizionata del tuo giudizio.

Ora è il tempo di chi si prende cura di te e cerca un possibile rimedio agli errori passati.

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L’Assistente Sociale mi ha riferito di averti vista bene, curata e accudita sufficientemente. Ma per il tempo a sua disposizione ha potuto fare solo una fotografia i cui protagonisti si sono messi in posa, non ha potuto come in una istantanea cogliere il clima, i sentimenti e le emozioni di una situazione che manca nella sostanza della messa in sicurezza, che va ben oltre quello che le apparenze possono far vedere in una sola immagine accomodata e truccata.

Il compito dei servizi sociali è garantire la sicurezza delle persone e della comunità con la messa in atto di tutte le risorse interne ed esterne delle persone in situazione di fragilità e per farlo c’è bisogno che il personale qualificato ci sia e possa usufruire di un tempo sufficiente a poter svolgere un compito tanto delicato, complesso e determinante a risolvere i problemi dei singoli e della comunità.

Da Assistente Sociale mi sono occupata per 40 anni di anziani e persone fragili figli di un’altra città. Il Comune di Collepasso non riteneva necessaria tale figura e io ho cercato altrove il lavoro lasciando te e papà che ha voluto farmi studiare per progredire il mio stato sociale.  Ho lasciato il mio tanto amato Salento e represso sempre più a fatica la voglia di tornare.

Certamente le casse di un piccolo comune non sono floride, ma oggi più che mai c’è la possibilità di ottenere dei finanziamenti per riformare i servizi.

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Che dici, mamma?! saprà il nuovo Sindaco richiedere i soldi per offrire a voi benessere e sviluppo oppure stanno fin da ora tutti facendo i conti di quanti voti racimolare per ottenere potere e denaro necessario per sé stessi, i loro parenti e compari vari?

Ti abbraccio forte, mamma. Presto ci vedremo.

Rosalba, tua figlia


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Pantaleo Gianfreda