20 novembre, Giornata mondiale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

20 novembre, Giornata mondiale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

20 Novembre 2021 Off Di Pantaleo Gianfreda
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Si celebra oggi, sabato 20 novembre, la Giornata mondiale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

La data scelta coincide con il giorno in cui l’Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, nel 1959, e la Convenzione sui diritti del fanciullo, nel 1989.

La Giornata Internazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, dedicata, in particolar modo, a tutti quei bambini che in modi diversi e per cause differenti, sono privati della possibilità di vivere la loro “giovinezza”. I principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sono quattro: non discriminazione; superiore interesse (l’interesse dei bambini e delle bambine deve avere la priorità); diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo; ascolto delle opinioni del minore.

Negli articoli 28 e 29 si riconosce il diritto dei bambini e delle bambine all’educazione: gli Stati che hanno firmato la convenzione si impegnano ad adottare misure per promuovere la regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono della scuola.

L’educazione dei bambini e delle bambine deve avere le seguenti finalità: favorire lo sviluppo della personalità del fanciullo, nonché lo sviluppo delle sue facoltà e delle sue attitudini mentali e fisiche, in tutta la loro potenzialità; sviluppare nel fanciullo il rispetto dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e dei principi consacrati nella Carta delle Nazioni Unite; sviluppare nel fanciullo il rispetto dei suoi genitori, della sua identità, della sua lingua e dei suoi valori culturali, nonché il rispetto dei valori nazionali del paese nel quale vive, del paese di cui può essere originario e delle civiltà diverse dalla sua; preparare il fanciullo ad assumere le responsabilità della vita in una società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di tolleranza, di uguaglianza tra i sessi e di amicizia tra tutti i popoli e gruppi etnici, nazionali e religiosi e delle persone di origine autoctona; sviluppare nel fanciullo il rispetto dell’ambiente naturale (cliccare e leggere “Convenzione diritti dell’Infanzia”).

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Le sfide sono ancora alte, ma qualche progresso è stato fatto. L’ultimo rapporto Unicef racconta che “in poco più di una generazione”, il numero dei bambini sotto i 5 anni che muoiono è diminuito dai 12,6 milioni del 1990 ai 5,4 milioni del 2017. Per quanto riguarda i bambini tra i 5 e i 14 anni, invece, si passa da 1,7 milioni di morti nel 1990 a meno di un milione. Ma nonostante questi progressi, il mondo resta un luogo ingiusto per molti bambini che continuano a essere poveri e profondamente svantaggiati.

Una particolare attenzione va rivolta ai bambini profughi, alle tante “stragi di innocenti” nei mari, nei campi profughi e lungo i muri delle frontiere chiuse della stessa Europa. Ha suscitato profonda emozione e sconcerto il recente caso del bambino di un anno morto per freddo al confine tra Bielorussia e Polonia, dove si trovava da un mese e mezzo con la sua famiglia.

Per quanto riguarda l’Italia, da anni si dice che non è un “paese per bambini”.

Come scrive Save the Children, che ha lanciato il “XII Atlante dell’Infanzia a Rischio”, l’Italia, dopo qualche decennio di lento declino, sembra quasi diventato un luogo in cui l’infanzia è “a rischio estinzione”. La popolazione al di sotto dei 18 anni è diminuita di circa 600mila minori negli ultimi 15 anni: nello stesso periodo di tempo la povertà assoluta è aumentata portando a 1 milione i bambini, le bambine e le/gli adolescenti senza lo stretto necessario per vivere. A questo si aggiungono i tagli all’istruzione, ai servizi di prima infanzia, e molto altro con un peggioramento della situazione con l’inizio della pandemia. Sono moltissimi i dati sulla situazione dei bambini, delle bambine e dei/delle giovani in Italia: impatto della pandemia, gli effetti della crisi climatica e molto altro.

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“Liberi di crescere” è la campagna di comunicazione promossa dall’Autorità italiana Garante per l’infanzia e l’adolescenza finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica verso una maggiore conoscenza della Convenzione ed una conseguente assunzione di responsabilità volta alla piena attuazione dei principi fissati dal trattato. Lo slogan pone l’attenzione sui diritti dei bambini e degli adolescenti, sull’importanza di conoscerne il valore e sulla piena libertà di esercitarli, soprattutto dopo un momento in cui la libertà è stata molto limitata a causa della pandemia.

“Crescere insieme significa crescere liberi” evidenzia il ruolo chiave degli adulti che accompagnano nella crescita le nuove generazioni. Crescere liberi significa quindi crescere insieme, esercitando i propri diritti anche attraverso la guida di un adulto.

Gli obiettivi che si pone l’odierna Giornata mondiali dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza sono:

  • promuovere i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza contenuti nella Convenzione Onu;
  • evidenziare l’importanza dello svolgimento di un ruolo attivo da parte degli adulti nell’ascolto e nel soddisfacimento dei bisogni dei bambini e ragazzi;
  • sollecitare il pubblico degli adulti alla necessità di una maggiore assunzione di responsabilità per garantire la piena attuazione dei diritti previsti dalla Convenzione Onu.

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