
“Bellissima serata, di verità, affetto e dialogo sentito”… la presentazione del libro di Salvatore Tommasi
15 Ottobre 2021Una settimana fa, venerdì 8 ottobre, si è tenuta, presso il Salone parrocchiale della Chiesa “Cristo Re”, la presentazione del romanzo “Semi d’anguria. Una storia vera” di Salvatore Tommasi.
Il doveroso rispetto della normativa anti-covid (esibizione green pass, uso mascherina e distanziamento) non ha impedito che, contro ogni aspettativa, la sala si riempisse di un pubblico attento e che, in una fase di maggiori presenze, alcuni fossero costretti a stazionare anche all’esterno del locale.
La trasmissione in streaming dell’iniziativa su facebook (e di questo ringrazio mio figlio Stefano), che ha avuto sinora 1.300 visualizzazioni (tantissime per un evento culturale!), ha permesso anche a molte persone lontane di seguire e gustare da casa la serata, un felice e riuscito mix di cultura, dialogo, amicizia, musica e anche di piacevole intrattenimento.
Concordo anch’io con il commento di Maria Domenica Muci, la brava e bella interlocutrice che ha dialogato del libro con l’Autore: “Bellissima serata, di verità, affetto e dialogo sentito“.
Scrivo, seppure a distanza di una settimana, perché quella serata è rimasta particolarmente nel mio cuore (come in quello di tante altre persone) e mi stimola a guardare oltre le tante inevitabili miserie e delusioni della vita quotidiana, ma soprattutto perché sento il dovere di ringraziare tutti i partecipanti.
In primo luogo, il giovane, attivo e lungimirante parroco don Antonio Tondi, al quale mi lega l’amore per la cultura e i libri e un’idea in fieri di circolo letterario che pungoli alla lettura di buoni libri, al confronto, alla discussione, al nostro elevamento culturale e sociale. Don Antonio è una vera e preziosa risorsa per la nostra comunità (non solo parrocchiale), che ha subito una salutare scossa dopo il suo arrivo.
Continua così, “Reverendissimo Padre e Figlio dilettissimo”!
Un grazie sentito al caro e antico amico Salvatore Tommasi, autore del libro, persona di grande cultura e rara umiltà, che si è fatto apprezzare da tutti per la semplicità, la sapienza e il garbo delle sue riflessioni sul libro, sollecitato dalle stimolanti domande di Maria Domenica Muci. Una donna di cultura e di stile, che ringrazio per aver accettato l’invito a dialogare da par suo con Salvatore.
Quella sera abbiamo scoperto che “Mimma” è “collepassese d’adozione”, legata al nostro paese da una ventennale e assidua frequentazione del salone di Danilo Calò, che per lei è diventato anche un “osservatorio” privilegiato della società collepassese, verso cui ha espresso tanti apprezzamenti. Grazie, Mimma!
Ringrazio la sindaca Laura Manta, la Dirigente scolastica Maria Francesca Conte e il nostro antico precettore don Adelino Martella per le loro presenze e i loro saluti. Non di rito. Perché arricchiti da parole e considerazioni che hanno stimolato e fatto riflettere tutti i presenti.
Che dire poi dei nostri (miei e di Salvatore) antichi sodali di seminario – Pippi Campa di Castrignano dei Greci, Pasquale Conte di Martano, Antonio Corina di Vernole (ma originario di Collepasso), Antonio Negro di Maglie, Pippi Ria di Collepasso -, che con la loro presenza e le letture di alcuni brani del libro hanno dato alla serata quel magico senso di amicizia e di fratellanza, sentimenti profondi ed incancellabili che continuano ad accomunare da 60 anni compagni di vite, aspirazioni ed esperienze adolescenziali. Una nota a sé merita indubbiamente Pippi Campa, che con ripetute performances ed interventi in griko ha contribuito a dare leggerezza e profondità alla bella serata. Grazie a tutti voi!
Emanuele (Montagna) e Daniela (Malerba) sono stati, come sempre, eccezionali. Le loro canzoni degli anni ’50-’60, così magistralmente interpretate, hanno fatto da “cornice” alle vicende vere narrate nel romanzo di Salvatore Tommasi e dato piacevolezza musicale alla serata. Grazie, Emanuele e Daniela!
Un doveroso ringraziamento va, naturalmente, allo sponsor ufficiale della serata, Mirko Aluisi Wedding Planne, che tramite il padre Tony ha generosamente contribuito alla buona riuscita della serata.
Grazie ai tanti presenti che hanno acquistato il libro (e anche agli assenti che l’avevano prenotato o l’hanno acquistato successivamente). Quasi 50 le copie sinora vendute. Proprio oggi un caro amico mi ha detto di aver trovato molto bello il libro, che ha “divorato” in due giorni. Accoglienza e commenti positivi al romanzo sono venuti da tanti. Lo stesso don Antonio, nel suo intervento, aveva detto di averlo letto due volte (la seconda volta in una notte), tanto gli era piaciuto. Vista la benevola accoglienza, ho ancora alcune copie del libro, che mi son fatto lasciare da Salvatore, nel caso qualcuno volesse acquistarlo.
Grazie ancora a tutti i partecipanti, che in grande maggioranza hanno assicurato la loro presenza sino alla fine della serata… “volata via” in circa due ore!
Che dire?!? Serate così “riconciliano con il mondo” e aiutano ad essere ottimisti sul futuro della nostra comunità!
Auguriamoci che ce ne siano tante altre!
Pantaleo Gianfreda
Doveva essere ossessionata della purezza, mia madre!
Di sicuro lo era della pulizia. Mi controllava le mani ogni volta che rientravo a casa dopo aver giocato con gli altri bambini.
Immancabilmente, mi prendeva il polso e mi conduceva in giardino costringendomi a immergerle nella bacinella piena d’acqua.
Guarda, guarda come è diventata nera l’acqua mi diceva, prima di svuotare la bacinella nella terra, per convincermi della necessità dell’operazione.
Non può rimanere sporca una bambina che si chiama Neve!
Il colmo della felicità, per me, era costituito, tuttavia, dal rientro a casa di mio padre. Sobbalzavo ogni volta che sentivo da lontano la sua voce forte e allegra.
Mi affacciano allora dal portone e, non appena vedevo il traino imboccare la strada di casa, gli correvo incontro. Quando lo raggiungeva, lui fermava il cavallo per qualche istante, si sporgeva, mi afferrava per il braccio e mi tirava su, facendomi sedere sulle sue ginocchia.
L’ultimo tratto di strada lo facevano insieme. Erano veri momenti di esaltazione. Mi sentivo come la regina che fa il suo ingresso trionfale nel palazzo, tra squilli di trombe e i servi che si precipitano ad accoglierla.
Sapevo che anche mio padre aveva per me uguale predilezione.
Lo sai, Neve mi disse una volta che tu sei la mia fatina magica?
Che cosa significa magica? gli domandai.
Magica rispose dopo un po’ significa che fa cambiare le cose. Come la neve. Quando cade la neve, il nero diventa bianco e lo sporco diventa pulito.
E io?
Tu, quando tuo padre è triste, lo fai diventare allegro, e quando è arrabbiato lo fai diventare calmo. Questa è la magia più bella che una persona possa fare, piccola mia.
Questo frammento del romanzo per me è non solo, è il film della nostra spensierata e candida fanciullezza frutto di una saggia cultura contadina che continua a vivere nel cuore di tutte le persone che hanno un’animo nobile e che non dimenticano mai le origini delle proprie radici.
Un grazie speciale a Te Pantaleo e Don Antonio Tondi per aver fortemente voluto organizzare una serata all’insegna della cultura.
Un grazie particolare all’autore Salvatore Tommasi che con il suo modo di scrivere e raccontare “Semi D’Anguria” ci ha fatto vivere come attori principali il racconto.
Grazie a Domenica Muci per le domande che ha posto all’autore e a tutti i Tuoi amici che hanno dato un tocco di Amarcord sottolineato in maniera magistrale da Daniela e Emanuele Montagna.
Ad maiora.
Grazie a te e a tutti i tuoi amici per la bellissima serata. Io il libro l’ho letto in due giorni. L’ho trovato interessante e mi ha riportato ai tempi del liceo artistico.